Una ragazza sedicenne, Alice Galli, è morta ieri in ospedale, dopo due giorni di agonia, a seguito dell’incidente occorsole sabato scorso in via dell’Amba Aradam.
La ragazza stava attraversando la strada, sembra sulle strisce pedonali, quando è stata investita da un taxi che percorreva la corsia preferenziale.
Le modalità dell’incidente devono ancora essere chiarite ma si conferma il fatto che un’operazione tanto banale come attraversare una strada, a Roma rappresenta una delle cose più pericolose del mondo.
Di questa assurda realtà tutta romana abbiamo parlato fin dagli inizi della nostra avventura, etichettandola come “mattanza pedonale”.
Di volta in volta abbiamo provato a sollecitare il governo cittadino in carica affinché si cominciasse a fare qualcosa per invertire la tendenza e finirla con la vera e propria strage di pedoni a Roma. Lo facemmo con Marino, inutilmente, poi provammo con Tronca, anche lì senza risultato alcuno, ed infine con l’attuale Sindaco Raggi, anche qui ottenendo un vuoto di iniziative.
Approcciando il giro di boa del primo anno di amministrazione cittadina e dovendo constatare che anche gli esponendti del M5S non hanno ritenuto di dover perfino provare a fare qualcosa per bloccare la mattanza pedonale, proviamo a farne una questione personale affermando che Alice Galli, così come i tanti altri morti sulle strade romane di quest’ultimo anno, non sono deceduti per disgrazie imprevedibili o per un destino avverso, bensì per l’assoluta mancanza di iniziativa dei responsabili politici della mobilità cittadina, nell’ordine: Virginia Raggi, come Sindaco di Roma, Linda Meleo, come assessore alla mobilità, Enrico Stefàno, come Presidente della Commissione mobilità dell’Assemblea Capitolina.
Che Raggi, Meleo e Stefàno avvertano le loro dirette responsabilità nella morte della povera Alice Galli.
E non provino ad alleggerirsi la coscienza con le supercazzole propinateci recentemente dal Sindaco Raggi e dall’assessore Meleo (almeno quelle il buon Stefàno, che è serio, ce le risparmia). Né fa bella figura il Sindaco che via twitter esprime il cordoglio della città per la tragedia.
Lo ribadiamo: Alice Galli non è morta per un destino cinico e baro ma per trovarsi a vivere in una città i cui amministratori in oltre 10 mesi non sono riusciti a fare un singolo passo avanti per fermare la strage di pedoni!
Si decidano allora a prendere la situazione in mano e chiedano al Comandante Porta di scatenare i suoi uomini per cominciare a far rispettare le strisce pedonali a Roma. Non si risolverà subito tutto ma senz’altro la tendenza verrà invertita ed almeno potranno dire di aver fatto la loro parte.
In mancanza, al prossimo pedone morto provvederemo a ricordarglielo noi che ce l’hanno soprattutto loro sulla coscienza.
Una risposta
Assolutamente d’accordo.