E’ vero che ogni cosa bella dura poco, che c’è sempre il rovescio della medaglia e via proseguendo con banali proverbi e luoghi comuni. Ma possibile che a Roma non si faccia in tempo a finire un’opera attesa dalla cittadinanza che poco dopo deve presentarsi un lato negativo?
E’ quanto accaduto alla Giustiniana dove lo scorso 8 marzo è stata inaugurata la rotatoria in corrispondenza della stazione Roma-Viterbo. Un semaforo, in quel tratto di Cassia, bloccava il traffico e rendeva necessari almeno 20 minuti per percorrere poche decine di metri. Dopo lotte e impegno da parte del Municipio XV, nel 2015 si riesce ad inserire tra le opere per il Giubileo straordinario la costruzione di una rotonda. Durante l’amministrazione Marino viene redatto il progetto e bandita la gara per un importo di 415 mila euro. Ma poco dopo la giunta cade e i lavori non vengono assegnati. L’appalto resta nel cassetto fino al giugno del 2018 quando riesce ad essere aggiudicato. I lavori sono terminati nel marzo scorso.
Finalmente i pendolari della Cassia incontrano un ostacolo in meno per recarsi al lavoro o tornare a casa. Ma il Comitato di Quartiere Giustiniana e dintorni che vigila con attenzione sulla zona ha notato che in pochissimi giorni, la nuova rotonda si è riempita di cartelloni pubblicitari.
“Sono già quattro – denuncia Francesco Petrucci, presidente del Comitato – e abbiamo fatto richiesta prima allUrp del Municipio e poi un formale accesso agli atti per avere copia delle autorizzazioni di questi impianti”.
Il nostro timore è che difficilmente il Cdq otterrà risposta dal Municipio in quanto la cartellonistica pubblicitaria a Roma è competenza centralizzata dell’Ufficio Affissioni. Un settore, quello dell’outdoor advertising, che vive nel costante caos da vent’anni e che potrebbe essere rimesso in ordine grazie al Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (Prip) approvato nel luglio del 2014 durante la consiliatura Marino e che la giunta Raggi ha colpevolmente tenuto nel cassetto.
Anzi, in queste settimane l’assessore alle Attività Produttive Cafarotti ha deciso di rimetterci mano e di non renderlo operativo. Lo stravolgimento in corso da parte di Cafarotti rischia concretamente di rimandare all’infinito l’applicazione del Prip e il decoro che giustamente pretende il Cdq Giustiniana.
Abbiamo visto, nei giorni scorsi, come il progetto dell’amministrazione Raggi sia non solo di stravolgere un Prip frutto di anni di lavoro e mediazioni, ma anche di estrapolare da quel Piano i servizi che la pubblicità avrebbe offerto gratis ai romani, tra i quali il bike sharing. Una scelta incomprensibile per una giunta che si era detta favorevole alle biciclette e contraria alle auto. Si sta facendo esattamente il contrario: si sta affossando Atac e il trasporto pubblico, si stanno rinviando i mezzi ecologicamente sostenibili (come le bici), costringendo i cittadini ad usare l’auto privata.
L’esempio della rotatoria Giustiniana è solo l’ultimo di tanti che mostrano una ripresa del fenomeno cartellone selvaggio. Potrebbe essere che nel caso specifico si tratti di ricollocazioni di impianti spostati durante i lavori stradali, ma potrebbe anche trattarsi di abusivismo dato che controllare per il cittadino è praticamente impossibile.
Ecco perché la riforma del settore prevedeva l’esclusiva ad un concessionario per un determinato lotto in modo che il concessionario stesso avrebbe controllato e difeso il territorio dall’invasione di chi non ha permessi.
Se nella primavera 2019, Roma resta ancora nel caos dei cartelloni lo dobbiamo solo alla giunta Raggi e all’assessore Cafarotti che avrebbero potuto applicare un provvedimento già pronto (votato tra l’altro anche dal M5S nella scorsa legislatura) e che invece hanno preferito fare favori ad un’altra, ennesima lobby, a scapito dei cittadini.