Una storia che ricorda, in piccolo, l’urtista che continua ad operare abusivamente nonostante le centinaia di verbali ricevuti è quella del violoncellista Fabio Cavaggion. Costui è un diplomato al conservatorio che sbarca il lunario suonando per strada il suo violoncello. È questo uno strumento anomalo per gli artisti di strada e non essendo particolarmente invasivo non ci sarebbe neanche niente di male a che sia utilizzato, se non fosse che il Cavaggion ha la pessima abitudine di utilizzare un amplificatore, il che evidentemente rende le sue esibizioni molto invadenti, al limite del disturbo. Si direbbe anzi che tale limite egli lo abbia oltrepassato più volte, essendo infatti stato condannato da un giudice a pagare 100 euro di ammenda e 2000 euro come risarcimento alla parte lesa.
I fatti risalgono alla prima metà del 2013, quando Fabio Cavaggion si esibisce ripetutamente a piazza di S. Simeone, nei pressi di via dei Coronari, utilizzando sempre un amplificatore. La cosa, benché apparentemente apprezzata dagli avventori, crea notevoli fastidi sia al vicino barbiere, che si lamenta di non riuscire più a sentire la radio, sia ad una coppia che con il fastidio generato dal Cavaggion non riusciva più ad ascoltare la televisione.
Ricorsi in sede giurisdizionale, il barbiere e la coppia hanno ottenuto ragione dal giudice che, sostanzialmente, ha accomunato la musica del Cavaggion ad un fastidioso fracasso.
Particolarmente azzeccato abbiamo trovato il commento dell’avvocato di parte civile: “È una condanna giusta ad una pena simbolica che risponde ad esigenze di rispetto della convivenza sociale e delle leggi“.
Ebbene se per il barbiere e la coppia di piazza S. Simeone lo strazio causato dal violoncellista è cessato (benchè non è da escludere che qualche altro invadente “artista di strada” prenda il suo posto, costringendo costoro ad intraprendere una nuova lunga battaglia legale), il Cavaggion è passato ad altri luoghi a causare fastidi, ad esempio piazza della Rotonda, davanti al Pantheon. In questa piazza infatti si alternano senza soluzione di continuità musicanti di ogni fatta, tutti rigorosamente amplificati a gusto personale, nel senso che il volume del suono è lasciato alla sensibilità dell’artista, che ovviamente tende a spararlo quanto più forte possibile per attirare più avventori.
Tra coloro che usano esibirsi al Pantheon c’è quindi anche il Cavaggion, senza che nessuno pensi di contestargli che se le sue esibizioni sono state giudicate invadenti da una parte, lo saranno anche in ogni altro luogo.
Ovviamente il problema non è il tipo nello specifico ma la questione generale delle “esibizioni” di questi pseudo-artisti che sfuggono ad ogni controllo e beneficiano di una normativa raffazzonata ed inconsistente. Basti dire che un luogo come piazza della Rotonda non è nella lista di quelli tutelati!?!
Dell’arte di strada a Roma ce ne siamo occupati più volte, l’ultima qui. Purtroppo ogni nostro tentativo di sollecitare la passata amministrazione sulla necessità di governare anche questo di fenomeno, perché sia una risorsa per la città e non l’ennesimo elemento di degrado, è caduto nel vuoto. Ed anche il ministro Franceschini non ha voluto dare segni d’interesse, nonostante si tengano ormai veri e propri concerti rock nei maggiori luoghi storici di Roma, senza che nessuno ne valuti l’opportunità o la qualità.
Vedremo se il sub-commissario che si occuperà della materia vorrà fare qualche passo per far apparire Roma un po’ meno stracciona ai pellegrini del Giubileo.
Una risposta
Ma che vuoi dagli artisti…ma vai a lavorare pittostooo….hai qualcosa contro la misica ..contro l amolificatore…non capisco che tipo …che specie di persona sei….non hai ninte meglio da fare…noi artisti di strada dovremmo scrivere un articolo dove tu viaggi in bicicletta…e multarti per il fatto che vai in bicicletta sulle aree pedonali..io ho il videooo