Da Agosto 2019 ad oggi sono arrivati a Roma 475 nuovi autobus. Ne erano previsti 650 ma sono solo in ritardo, arriveranno.
Sconcerta che con queste sostanziose premesse, il Comune nel 2019 abbia pianificato per il 2020 una RIDUZIONE dell’8% circa del servizio rispetto agli anni precedenti, e rispetto a quanto previsto da Contratto e Concordato. Per i tram il Comune ha addirittura ridotto il programmato del 15%, in barba agli obiettivi del Concordato, nonostante il numero di tram effettivamente disponibile non sia variato tra 2019 e 2020. Una specie di ammissione che gli obiettivi sono impossibili (ATAC infatti li ha già falliti nel 2018 e 2019, superfluo anticiparvi cosa accadrà nel 2020, nonostante abbondanti “bonus covid”).
Dai dati ufficiali diffusi da Agenzia per la Mobilità si vede chiaramente come, all’ingresso di centinaia di nuovi autobus, non corrisponda alcun incremento di mezzi usciti in servizio (a parte una piccola “increspatura” ad ottobre). Da settembre 2020 in poi, dopo la pausa estiva (in cui gira ovviamente un numero ridotto di mezzi), è tornato praticamente ad uscire dalle rimesse lo stesso numero di autobus di maggio 2020, quando il servizio è stato di poco inferiore a quello di maggio 2019, cioè quando non era ancora arrivato nessuno degli autobus nuovi.
Se ne può dedurre che il servizio bus continua tuttora a dicembre ad essere INSUFFICIENTE, e addirittura sotto al livello del 90% di quanto richiesto dal Concordato. Gli ultimi report pubblicati per ora da ATAC si fermano a settembre quando il servizio, parametrato agli anni precedenti, è stato solo dell’86,7%, con un miserrimo +0,4% (zero virgola nulla) rispetto Settembre 2019. Un risultato incredibilmente scarso, che conferma i timori (e i potenziali assembramenti).
Dai rilevamenti effettuati, ATAC dispone effettivamente di molti più autobus nelle rimesse rispetto al 2019, ma ne sta facendo uscire all’incirca sempre lo stesso insufficiente numero. In pratica, oltre alla rottamazione di centinaia di vecchi bus, devono esserci altri fattori peggiorativi non chiari, come per esempio un maggior numero di guasti (sui bus più vecchi), mancanza di personale (autisti / manutentori), tempi più lunghi in manutenzione (per controlli più accurati, ad esempio per evitare ulteriori flambus), etc., che impediscono di arrivare a mettere (e a mantenere) in strada almeno 1.500 mezzi la mattina, che sarebbe l’obiettivo minimo richiesto.