Secondo il piano del Concordato, ATAC deve saldare entro 3 anni il debito ai creditori privilegiati, e a seguire parte del debito (31%) ai creditori chirografari, pena il fallimento.
A giugno 2020 è stata pagata la 1^ rata (di complessive 3 rate), mentre della 2^ da pagare a giugno 2021 ancora non si è saputo nulla. Questo secondo pagamento può essere anche rimandato, in ragione dell’emergenza Covid, ma l’AD di ATAC aveva promesso una restituzione parziale di almeno 50 Milioni€. A tal fine ATAC aveva ricevuto dal Comune un prestito di 40 Milioni€, come anticipazione sul contratto di servizio, in attesa del completamento dei ristori per l’emergenza dallo Stato.
Una delle fonti da cui ATAC deve attingere risorse economiche per le restituzioni, sono le aste immobiliari, dalle quali doveva incassare almeno 92 Milioni€.
Purtroppo però per ATAC le aste sono andate tutte deserte, anche per 2 volte di seguito, ad eccezione di 2 lotti minori del valore complessivo di 2,2 Mln€. Spiccioli.
Nel frattempo gli immobili sono stati messi all’asta per la 3^ volta, con una svalutazione complessiva di ben -18,5 Mln€, soldi che adesso ATAC dovrà trovare altrove, oltre agli importi relativi agli immobili che rimarranno comunque invenduti.
I primi 3 lotti nell’elenco sopra, sono immobili che si era impegnato a comprare il Comune di Roma (Area Rimessa Acilia ed ex Rimesse Vittoria e Ragusa – valore totale 28,4 Mln€). Sono anche gli unici a non aver ricevuto alcuno sconto. A fine luglio sapremo (forse) come andrà a finire. I Commissari Giudiziali già a fine 2020 avevano lamentato il ritardo del Comune nella finalizzazione dell’acquisto, con conseguente messa a rischio del Concordato.
La S.S.E. (SottoStazione Elettrica) Lucio Sesto, meglio conosciuta come “Casa delle Donne Lucha y Siesta”), dovrebbe essere invece acquistata dalla Regione Lazio per per scopi sociali. Dopo 2 aste andate deserte, è stata rimessa in asta con un forte sconto (-44%), e questa dovrebbe essere la volta buona.
Gli altri lotti sono in vendita con sconti che vanno dal -20% al -40%. Come già ampiamente dimostrato dai fatti, sono comunque lotti poco appetibili, che nella migliore delle ipotesi saranno ceduti a prezzi stracciati.
Tra servizio bus e tram addirittura inferiore ai livelli 2016, crollo dei passeggeri, aste a forte rischio, sono ormai veramente troppe le incognite che gravano sulla tenuta del già traballante Concordato.