Azalea della ricerca: lo spreco dei manifesti gettati in terra

manifesti pubblicitari airc

 

Tutti gli anni, in occasione della Festa della mamma, l’Airc, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro, distribuisce in circa 3.600 piazze italiane l’Azalea della ricerca, con lo scopo, assolutamente lodevole, di finanziare la ricerca scientifica e sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema caro a tutti.

Anche a Roma, domenica scorsa i volontari dell’Airc, hanno offerto l’azalea ai cittadini al costo di 15 euro, come “gesto concreto a sostegno dei progetti di ricerca sui tumori femminili”. Ripetiamo: un’iniziativa lodevole e soprattutto educativa.

Quello che però documentano le foto scattate a Roma, domenica 14 maggio, intorno alle 14:30 a Piazza della Balduina, non è esattamente ciò che un sostenitore dell’Associazione si aspetterebbe. E questo, non certo a causa del problema dei rifiuti a Roma.

Alla fine dell’iniziativa, due cartelloni pubblicitari, insieme a numerosi scatoloni vuoti utilizzati per il trasporto delle azalee, sono stati abbandonati accanto ai cassonetti. E quello che in molti si sono domandati è come mai i volontari dell’Airc hanno ritenuto opportuno buttare nei cassonetti due cartelloni nuovi, lucidi e – particolare, non di poco conto – assolutamente privi di riferimenti cronologici, quindi potenzialmente riutilizzabili per altre iniziative analoghe.

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Interpellata sulla vicenda, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro ha spiegato, tramite il suo ufficio stampa, che fra le indicazioni che l’Airc da ai suoi 20 mila volontari “c’è quella di preoccuparsi dello smaltimento dei rifiuti, seguendo le regole del Comune di appartenenza”. In sostanza, dopo aver visionato le foto, l’associazione ritiene che le operazioni di smaltimento si siano svolte in maniera corretta.

Come se non bastasse, la nota – dopo aver sottolineato che per ciascun euro raccolto, solo 12 centesimi vengono utilizzati per la realizzazione delle diverse manifestazioni – prosegue sottolineando che “la cartellonistica a cui vi riferite riporta la data dell’evento, che varia ogni anno. Questo specifico materiale non può quindi essere riutilizzato”. 

Diarioromano, come sanno bene i nostri lettori, è da anni  in prima linea sul tema del decoro urbano a Roma, soprattutto per quanto riguarda la cartellonistica e i manifesti. Ogni romano che ha a cuore la pulizia e l’immagine della propria città, sa bene che a nessun cittadino è consentito gettare i rifiuti nel modo testimoniato dalle fotografie. Non vogliamo neanche immaginare cosa sarebbe delle nostre piazze  se tutti i 20 mila volontari dell’Airc, sparsi sulla penisola per questo tipo di iniziative, si conformassero a simili comportamenti.

Infine, spiace dover contraddire l’Airc, ma, come è ben visibile dalle foto, i cartelloni non riportavano alcuna data. Per questo, sarebbe stato possibile utilizzarli anche per successive manifestazioni. Forse, quando ai cittadini – soprattutto in tempo di crisi – si chiede di contribuire economicamente ad un progetto tanto importante quanto valido, sarebbe utile anche cominciare a dare il buon esempio. Perche niente può essere considerato marginale. Soprattutto in un città come Roma, che sui rifiuti già deve confrontarsi con le criticità note.

 

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