Leggiamo sulla pagina facebook dell’assessore Coia:
“Vittoria per il Decoro a Via Cola di Rienzo
Sembra quindi aver fatto un decisivo passo avanti l’iniziativa della sindaca Raggi che qualche mese fa dichiarò non più tollerabile il suq presente da anni a via Cola di Rienzo.
Noi la storia l’abbiamo seguita dall’inizio e a maggio titolammo: “Bancarelle a Cola di Rienzo: saranno davvero spostate?”.
Al tempo alla sindaca capitò di rimanere bloccata sul Raccordo Anulare a causa di una protesta degli ambulanti e pare che la cosa la fece uscire dai gangheri, tanto dal convincerla a dare mandato al suo assessore Coia di rimuovere le bancarelle da via Cola di Rienzo.
Lo sconcio di quella strada invasa da decine di postazioni ambulanti va avanti da anni ed è stato segnalato un’infinità di volte, col premio al più appassionato segnalatore che va senza dubbio a Povera Roma:
La competenza sul commercio ambulante in realtà sarebbe dei municipi, per cui lo spostamento di queste postazioni ambulanti avrebbe dovuto essere realizzato dal Municipio I, ma la presidente Alfonsi si è sempre barricata dietro l’impossibilità di trovare postazioni alternative sul suo territorio dove spostare i banchi.
Questa dello spostamento delle bancarelle è stata l’ennesima polemica scoppiata tra la sindaca Raggi e la presidente Alfonsi, laddove entrambe invece che farsi la guerra avrebbero dovuto cooperare per trovare una soluzione per la questione, esattamente come avvenne ai tempi del sindaco Marino.
Non possiamo quindi che rallegrarci oggi alla notizia che sono stati individuati posti alternativi per i banchi di via Cola di Rienzo, ma fossimo nell’assessore aspetteremmo a cantare vittoria. Il provvedimento di giunta deve infatti essere inviato al Municipio I perché vengano adottati gli atti gestionali, col termine di 20 giorni, e a seguire ci saranno degli adempimenti anche da parte del Dipartimento Attività Produttive.
Considerando che la consiliatura è ormai agli sgoccioli, non ci sarà da stupirsi se tali pratiche non procederanno così speditamente.
Inoltre andrebbero considerate le prevedibili obiezioni dei titolari delle bancarelle, costretti a spostarsi in luoghi molto meno frequentati di quelli attuali. Nulla di più facile che gli eventuali provvedimenti di spostamento emanati dal Municipio vengano contestati al TAR e così i tempi si allungherebbero ulteriormente.
Insomma, va bene rallegrarsi per il passo avanti fatto, ma da qui a parlare di “grande vittoria” ce ne passa.
Ma l’assessore Coia non è nuovo all’entusiasmo immotivato, come quando si complimentò con sé stesso per la delibera che nel 2017 avrebbe dovuto rivoluzionare il commercio ambulante a Roma e che invece non modificò di una virgola le cose.
Che poi viene da chiedersi: ma se era così disastrosa la situazione di via Cola di Rienzo, perché aspettare le ultime settimane di mandato per mettervi mano?
“Lo scempio che vedete nelle foto finirà presto” scrive Coia nel suo post, ma evidentemente in questi cinque anni il giudizio doveva essere diverso, altrimenti non ci si sarebbe ridotti all’ultimo minuto.
La verità è che siamo di fronte alla versione 2.0 di Andrea Coia, quella assolutamente pro-Bolkestein e che, a parole, farebbe sparire tutte le bancarelle da Roma, laddove il Coia prima maniera, o versione 1.0, era un convintissimo no-Bolkestein e strenuo difensore di qualsiasi postazione ambulante, anche la più becera.
Miracoli dell’uomo che passa con disinvoltura da una posizione al suo opposto senza curarsi di dare spiegazioni o fare qualche tipo di ammenda.
In realtà a ben pensarci questa di Coia sulle bancarelle è la terza piroetta in cui si esibisce. Quando infatti era consigliere municipale lo stesso Coia mostrava grande insofferenza per le invadenti bancarelle di via Tuscolana:
“Non ne possiamo più di vedere la città di Roma in questo stato e facciamo appello a tutti i cittadini che vogliono collaborare al ripristino del Decoro.
E’ il momento di restituire Roma ai Romani!”
Poi però, appena eletto in Assemblea Capitolina, lo stesso Coia è divenuto il campione degli ambulanti, ai quali ha fatto regali di inestimabile valore (tipo la sua inutile delibera oppure i dieci anni di concessioni ai soliti noti dei banchi della Festa della Befana di piazza Navona), fino a qualche settimana fa, quando ha fatto l’ennesima conversione a 180 gradi.
Un ultimo dettaglio su questo spostamento annunciato dall’assessore: una delle bancarelle più scandalose è quella che ogni giorno si posiziona proprio di fronte alle vetrine di Tiffany, in via Paolo Emilio vicino all’incrocio con via Cola di Rienzo. È quella che ossessivamente Povera Roma segnala da anni e che in effetti dovrebbe essere la prima ad essere spostata.
Ebbene, nel comunicato del Comune è citata una postazione in via Paolo Emilio, ma al civico 1, che dall’altra parte rispetto a Tiffany. Siccome in effetti in quell’intersezione di banchi ve ne sono due, sembra che verrà spostato quello sui civici dispari, ma non quello davanti a Tiffany, sul lato dei civici pari.
Siccome sempre nel comunicato si parla di quattro “licenze anomale” che devono essere convertite prima di poterle spostare, potrebbe darsi che la famosa bancarella rientri tra quelle. Nel caso questo vorrà dire tempi ulteriormente allungati per lo spostamento, altro che “grande vittoria“.
Vedremo se Coia vorrà far luce su questo aspetto.