La maggiore piaga del commercio del centro storico? La stessa dei quartieri semicentrali e periferici: l’abusivismo.
Quell’abusivismo rappresentato da un vero e proprio esercito di venditori che assedia le vie dello shopping generando degrado e mettendo in crisi il commercio di vicinato.
Gli abusivi si riconoscono perché vendono la merce per terra o sui banchetti improvvisati con le scatole di cartone.
Ma ci sono degli ‘abusivi’ con permessi regolari che operano con licenze difformi sul suolo pubblico, all’interno di banchi e strutture fisse.
Dove si trovano? In qualche angolo sperduto di periferia?
No, alla STAZIONE TERMINI.
Come sappiamo che sono abusive?
Semplice. Lo hanno dichiarato le stesse autorità del Primo Municipio dopo i controlli effettuati lo scorso febbraio dai vigili del I Gruppo.
Quando la notizia uscì in tutto il suo clamore, noi cittadini impegnati sul fronte del decoro non ci stupimmo. Erano anni che denunciavamo quell’assurdo mercatino nel silenzio della stampa ufficiale.
Com’è possibile, ci chiedevamo, che siano state autorizzate delle bancarelle sulle pensiline degli autobus della stazione centrale?
Ricordiamoci che queste scene imparagonabili nell’Occidente civilizzato – lo ripetiamo, bancarelle di vestiti sulle fermate della stazione più importante d’Italia – sono probabilmente alla radice dell’interruzione del contratto di sponsorship della Vodafone, che per qualche mese fu presente coi suoi marchi sugli arredi della stazione Termini. Come si fa in tante capitali europee, solo che qui – a differenza di Madrid – il contratto si è estinto. Allucinante.
Ma ancora più allucinante che le bancarelle dichiarate abusive il 12 febbraio, stiano ancora lì – giorno e notte, non smontano mai! – sulle banchine delle fermate Atac di Piazza dei Cinquecento. Non se ne sono mai andate.
Lo proviamo con le foto che vedete, scattate questa domenica.
Cosa sia accaduto lo chiederemo per l’ennesima volta ai responsabili amministrativi del Primo Municipio, nel corso di un incontro che si terrà oggi. La presidente Alfonsi aveva decretato, assieme alla Polizia di Roma Capitale, l’irregolarità di tutte queste bancarelle che costituiscono tra l’altro un pericolo, ostacolando vie di fuga in caso di un incendio o un attentato.
La domanda è perché ci si lamenta degli abusivi quando poi si tollera quello che si è dichiarato irregolare?
Per chi fosse interessato l’incontro sul commercio nel centro storico si terrà oggi alle ore 18.00 in via Grotta Pinta 21
2 risposte
Io da turista invece trovo non sia per niente brutta come cosa anzi si fanno buoni affari… certo magari se riuscissero ad ottenere il permesso sarebbe meglio per loro ma in Italia ci sono cose peggiori che questa di cui occuparsi e che nessuna lo fa perchè non hanno interesse a farlo
Beh Luisa, il tuo è un punto di vista abbastanza originale, essendo quasi unanime, almeno in rete, la censura sul brutto spettacolo che danno le bancarelle a Termini.
Essendo ovviamente legittima la tua opinione dal punto di vista estetico, capirai che invece sulla questione della legalità c’è ben poco da discutere, visto che tutti quei banchi sono illegali e difficilmente possono essere legalizzati (per motivi di sicurezza e decoro).
Infine, probabilmente le cose peggiori a cui tu accenni hanno una comune causa con queste bancarelle, ossia l’assenza di legalità.