E’ come in una partita di calcio nella quale la difesa è serrata e la palla viene passata da una squadra all’altra senza mai andare in rete. Oggi è Sabrina Alfonsi a tirare verso il campo avversario rappresentato dall’assessore alle Attività Produttive del Campidoglio, Carlo Cafarotti. Questi aveva criticato la presidente del I Municipio per non avergli inviato in tempo l’elenco delle bancarelle da spostare perché incompatibili col decoro.
Di tutta risposta, ieri pomeriggio, il Municipio del Centro Storico ha gettato sul tavolo dell’assessore l’elenco dei 15 ambulanti che devono essere ricollocati entro il 31 dicembre. La Alfonsi non ci sta a passare per la parte immobile in questa battaglia e dichiara al Messaggero in edicola oggi: “Abbiamo inviato tutti gli atti necessari ma si tratta di una fase ancora intermedia. Mi aspetto dall’assessore un atto di coerenza. La parte più complicata del lavoro l’abbiamo fatta noi”.
Al di là delle polemiche tra i due litiganti (onestamente a noi sembra che entrambi possano avere delle colpe), la notizia che interessa i romani è certamente la possibilità di ridare dignità ad alcune strade del centro oggi violentate da bancarelle invasive. Questo spostamento, se avverrà davvero, sarà frutto del Tavolo del Decoro, uno strumento efficace che fu messo a punto anni fa dal Ministro Franceschini durante i governi Renzi/Gentiloni, dall’assessore capitolino della giunta Marino, Marta Leonori con la collaborazione delle Sovrintendenze e della Regione Lazio. Quel tavolo di fatto ha dimezzato le postazioni ambulanti nelle aree di pregio. Ad esempio nella zona Borgo/Risorgimento da 23 si passa a 7 bancarelle ammesse. Nei quartieri Termini, Esquilino, Castro Pretorio, da 144 a 65. A Testaccio/Trastevere da 53 a 26 e così via.
Nella realtà non è così facile ricollocare decine e decine di bancarelle sia per l’opposizione degli operatori, sia perché altri Municipi non sono disposti ad accoglierli. Ovviamente le ricollocazioni devono essere fatte gradualmente, seguendo un ordine di priorità. Tra queste, l’area del Tridente è stata scelta tra le prime a dover essere “bonificata” dall’invasione degli ambulanti. Ecco che la collaborazione tra Municipio e assessorato capitolino diventava essenziale. Ma il M5S e il Pd, al di là degli accordi nazionali e delle strizzate d’occhio locali, continuano ad essere come cane e gatto. Anche di fronte ad un evento epocale come lo spostamento delle bancarelle non riescono a trovare un metodo di collaborazione e lo spirito istituzionale.
Cafarotti nei giorni scorsi aveva accusato la Alfonsi con un post su Facebook piuttosto acido. La presidente del Municipio aveva dapprima risposto sulla stessa pagina Facebook dell’assessore e poi ieri ha tirato fuori l’elenco dei banchi che il Campidoglio chiedeva. Ma – spiega Tatiana Campioni, assessore al commercio del Municipio – questo elenco Cafarotti lo conosceva da tempo, perché al tavolo del decoro c’era anche lui e il suo dipartimento e in altre occasioni i dati gli erano stati comunicati.
Insomma secondo il Municipio è Cafarotti a fare “melina”, mentre quest’ultimo aveva accusato la Alfonsi di prendere tempo. Fatto sta che per 11 banchi e 4 camion bar che ora sono nella zona compresa tra piazza dei Crociferi e via della Vite, lo spostamento si avvicina. Secondo il Municipio sono “non compatibili col decoro e non ricollocabili in centro storico”. Andranno a far “bella mostra” in periferia? Non si sa ancora.
Quello che si dovrebbe verificare è la liberazione di via del Gambero, via della Vite, via della Stamperia e strade limitrofe alla Fontana di Trevi da banchi orrendi. I tempi sono stretti. Parrebbe – secondo quanto scritto da Cafarotti – che un luogo alternativo vada trovato entro il 31 dicembre e che quindi da gennaio dovrebbe andare a regime la ricollocazione. Ma la scadenza indicata dall’assessore resta fumosa e non è chiaro se e quando si dovrà intervenire sugli altri 109 camion bar, ritrattisti, fiorai, venditori di souvenir, etc le cui postazioni nel centro storico andranno riviste. Anche in questo caso, una maggiore trasparenza da parte dell’assessore sarebbe utile, in modo che cittadini e organi di informazione possano seguire da vicino un iter importante per l’immagine di Roma.
2 risposte
Potreste ricordare in quali anni, sotto quali amministrazioni, e grazie a chi, questi ambulanti hanno ottenuto i permessi? Sarebbe utile includere situazioni altrettanto gravi come Viale Parioli, Via Cola di Rienzo e Viale Giulio Cesare.
non devono spostarle da un municipio all’altro… devono eliminarle. basta non sene può più, non si può più nemmeno camminare. è tutto uno schifo compresi i negozi degli extra comunitari. RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA CITTÀ, VIA TUTTO QUELLO CHE OFFENDE IL DECORO E LA BELLEZZA DI ROMA.