Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Gentile diarioromano
apprendiamo che l’ultimo autobus elettrico della linea 117 si è fermato nei giorni scorsi.
Purtroppo la mobilità sostenibile in questa città sembra essere un’utopia quando invece è realtà in altre città meglio amministrate (ieri, oggi, domani).
Nessun incentivo per i privati a cambiare i propri veicoli con quelli elettrici, così come invece di investire sui bus elettrici si punta ancora su quelli a gasolio.
Sull’attuazione poi del Piano Quadro della Ciclabilità che prevede 1000 km di corsie ciclabili fermo dal 2012 ( anno di approvazione) nei cassetti del Comune stendiamo un velo pietoso
Ci domandiamo cosa sia stato fatto in questo anno e mezzo per promuovere la mobilità ciclistica e sostenibile?
La prima trattina ciclabile fatta con l’ausilio di ciclisti vicino agli attuali amministratori è una cosa ridicola che gli stessi cicloattivisti prima vicini ora gli danno contro cancellando parte della ciclabile ( operazione condannabile anche se la motivazione è giusta e condivisibile).
Su questo tema le parole dell’Assessore Meleo sulla ferma condanna senza una relativa denuncia sono aria fritta che va ad aggiungersi a tutte quelle azioni che lasciano in balia del degrado e dell’arroganza la nostra città.
Per la mobilità sostenibile se portare la formula E a Roma sia una buona cosa questa resta fine a se stessa se non porta questa tecnologia sulle strade. Servirebbero incentivi che il Comune e/o lo Stato dovrebbero dare per migliorare la qualità dell’aria della nostra città insieme all’abbattimento dell’inquinamento acustico.
Purtroppo per ora nulla sembra sia previsto in questo senso ed a poco forse nulla serviranno le prossime 4 domeniche ecologiche.
Ci auguriamo immediato cambio di passo
Fausto BonafacciaFondatore e Presidente
BiciRoma – Associazione Due Ruote d’Italia onlus |
L’insoddisfazione espressa da Bici Roma è comune ad altre associazioni di ciclisti. L’intero comparto della mobilità ciclabile è stato di fatto abbandonato dalla giunta, dopo le dimissioni del delegato Paolo Bellino. Da allora, se non fosse stato per diarioromano che ne ha dato notizia, nessuno avrebbe saputo che Bellino aveva gettato la spugna, perché né l’assessore Meleo, né la Sindaca avevano sentito il bisogno di avvertire i cittadini romani.
Il comparto è ora gestito in parte dalla stessa assessore Meleo e in parte dal presidente della Commissione Mobilità, Enrico Stefàno. Entrambi, però, non possono dedicarcisi a tempo pieno nonostante ce ne sarebbe un gran bisogno. Le ciclabili esistenti sono in totale abbandono. Non vi è solo quella di via della Moschea chiusa ormai da mesi, ma due giorni fa è stata sbarrata anche la pista di Ponte Milvio. Il manto era ormai impraticabile.
L’unica realizzata dalla giunta Raggi, quella microscopica di Santa Bibiana, è così assurda che gli stessi ciclisti ne hanno cancellato le strisce e oscurato i cartelli.
Dei progetti futuri, solo quella su via Nomentana potrebbe essere cantierizzata entro fine anno, ma ancora nulla è sicuro.
Sul resto della mobilità sostenibile, come ha correttamente scritto Bonafaccia di Bici Roma, nessun incentivo o agevolazione per i mezzi elettrici. Le colonnine di ricarica restano poche e spesso guaste. I posti destinati alla ricarica sono occupati da vetture in sosta selvaggia e mentre Firenze è la prima città italiana per numero di veicoli elettrici e punti di ricarica, Roma – secondo la classifica Euromobility 2017 – resta agli ultimi posti.
Nei prossimi giorni ci auguriamo di ospitare i contributi di altre associazioni di ciclisti e pedoni per raccogliere le proposte più interessanti e inviarle all’amministrazione. Sperando che abbia la voglia di ascoltarle.
3 risposte
Premesso che non ci sono piste ciclabili, sarebbe opportuno sensibilizzare i ciclisti romani (direi la maggior parte di loro) chiedendo loro di non passare col semaforo rosso, di non percorrere le corsie preferenziali, di non andare contromano, di non andare sui marciapiedi ecc. ecc.
La mancanza di facilitazioni per i ciclisti non li autorizza a compiere numerose, e pericolose, infrazioni.
Tutto vero, peccato che siano più o meno le stesse infrazioni che commettono gli automobilisti, I motociclisti e, nel loro piccolo, anche I pedoni.
Diciamo che a Roma servirebbero dei vigili degni di questo nome che ricominciassero a far rispettare il codice della strada, a tutti!
Ma è possibile mai che in tutto il mondo solo a BECEROPOLIS (Fu Roma) quando si parla di mobilità ciclistica invece di trovare soluzioni poi vantaggiose per tutti, c’è sempre l’infastidito saggio educatore che attacca quei diversi che, pedalando, rallentano il suo bel suvvone lucido o infastidiscono l’isterica pisoprincipessa smartmunita ?
Ma poi quando gli stessi grilli parlanti tornano da qualsiasi città europea ne decantano a cena con gli amici (e la maghina sul marciapiedi- ahoo n’c’era posto!) la irraggiungibile vivibilità grazie anche al grande sviluppo della ciclabilità e spazio privilegiato al mezzo pubblico.