Bike Sharing veri e Bike Sharing bonsai

Guarda tu le coincidenze: solo due giorni fa abbiamo lanciato una petizione per chiedere al Sindaco Raggi di dare finalmente un servizio di bike sharing a Roma (applicando finalmente la riforma degli impianti pubblicitari) e invece ieri assistiamo alla presentazione, proprio da parte del Sindaco, di quello che a suo tempo definimmo “bike sharing bonsai“.

 

Ecco il post pubblicato dal Sindaco sulla sua pagina facebook (solito stile pacato):

 

 

Questa è una delle 78 biciclette elettriche che sarà presto a disposizione dei cittadini nel IX Municipio, promotore del progetto Elviten finanziato dall’Ue. Un servizio di bike sharing con postazioni di ricarica e parcheggio.

Oggi lo abbiamo presentato insieme all’assessora alla Città in Movimento Linda Meleo, al presidente del IX Municipio Dario D’Innocenti, e l’assessore municipale alla Mobilità Alessandro Drago, al Fia Smart Cities Forum, organizzato all’Eur in occasione dell’E-Prix di Roma.

Diventiamo così città pilota nella sperimentazione del bike-sharing elettrico. Nel IX Municipio ci saranno 8 aree allestite con gli e-hub, innovative stazioni di ricarica dove sarà possibile anche parcheggiare la bicicletta, prenotabile tramite App.

Per più di un anno saranno disponibili 78 biciclette elettriche, un mezzo ecologico e funzionale per gli spostamenti rapidi vicino a stazioni della metro, come Eur Laurentina ed Eur Magliana, e in altre aree strategiche del IX Municipio, come in via di Acqua Acetosa Ostiense o via Giuseppe Tomasi di Lampedusa (zona Ferratella) o via Andrea Meldola (Fonte Meravigliosa).

Un altro tassello nel nostro piano per favorire la mobilità integrata e sostenibile, attraverso il bike sharing urbano.

 

 

Capito come? “presto” ben 78 (dicansi SETTANTOTTO!?!) biciclette elettriche saranno a disposizione dei cittadini del IX Municipio “Per più di un anno …“.

 

È chiaro ora perché fin dall’inizio lo abbiamo chiamato “bike sharing bonsai”?

Ricordiamo poi che questo po’ po’ di servizio è costato circa 700.000 euro, gentilmente offerti dall’Unione Europea. Fanno la bellezza di 8.974 euro a bicicletta (roba che ci si compravano fior di Bianchi o Wilier).

Sì, va bene, una parte dei fondi saranno andati per le postazioni (ben 8!?!), ma rimane il fatto che si stanno per mettere in strada 78 biciclette del valore di almeno diverse centinaia di euro. Lo capiamo tutti che a Roma queste bici non ci arriveranno mai al primo anniversario, vero?

 

La seguente frase ci ha fatto poi trasecolare:

Diventiamo così città pilota nella sperimentazione del bike-sharing elettrico.

 

Sommessamente, molto sommessamente, dobbiamo far presente al Sindaco Raggi che a Parigi a settembre di quest’anno introdurranno ben 10.000 (DIECIMILA!?!) biciclette elettriche, che si andranno ad affiancare alle altre decine di migliaia di biciclette del bike sharing tradizionale (che lo scorso anno ha compiuto i dieci anni ed è stato rinnovato).

“… città pilota della sperimentazione …” un corno quindi.

 

Ma è l’ultima frase quella che ci ha fatto ribollire il sangue:

Un altro tassello nel nostro piano per favorire la mobilità integrata e sostenibile, attraverso il bike sharing urbano.

 

Stante che, come detto, questo bike sharing bonsai più che un tassello appare essere un microbo costato a peso d’oro, vuole il Sindaco Raggi cortesemente disvelarci il suo “… piano per favorire la mobilità integrata e sostenibile, attraverso il bike sharing urbano.“?

Qualcuno gliel’ha detto al Sindaco Raggi che se solo volesse il bike sharing urbano potrebbe donarlo a Roma nel giro di qualche mese ed a costo zero? Lo sa il Sindaco che questa eccezionale possibilità ce l’ha dal primo giorno del suo mandato, in virtù della riforma degli impianti pubblicitari approvata nella legislatura precedente grazie anche al voto dell’allora consigliera di opposizione Virginia Raggi?

 

Noi cominciamo a temere che il Sindaco Raggi sia tenuta all’oscuro dei benefici che la riforma degli impianti pubblicitari potrebbe apportare a Roma, bike sharing in testa, ma anche maggior decoro sulle strade e maggiori introiti per le casse comunali.

Anche per questo abbiamo voluto lanciare la petizione e l’abbiamo indirizzata direttamente a lei, ignorando gli inutili e dannosi assessori alla mobilità ed al commercio.

Ed è per questo che invitiamo tutti a firmare la petizione: fatevi un favore e fatelo a Roma, contribuendo a dotare la città di un vero servizio di bike sharing.

 

PER FIRMARE LA PETIZIONE CLICCARE QUI 

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4 risposte

  1. Con deliberazione n. 46 del 18 marzo 2019 la Giunta Capitolina ha approvato la proposta di “Piano Urbano della Mobilità Sostenibile” (PUMS), che dovrebbe essere coordinato con il “Piano Generale del Traffico Urbano” (PGTU) che prevede 350 ciclostazioni per un servizio di bike sharing finanziato dalla pubblicità: nel PUMS non c’è nulla di tutto questo

  2. Con deliberazione n. 46 del 18 marzo 2019 la Giunta Capitolina ha approvato la proposta di “Piano Urbano della Mobilità Sostenibile” (PUMS), che dovrebbe essere coordinato con il “Piano Generale del Traffico Urbano” (PGTU) che prevede 350 ciclostazioni per un servizio di bike sharing: nel PUMS non c’è nulla di tutto questo.

  3. Ma le piste ciclabili da percorrere? Perché non è proprio sicura la commistione bici-auto sulle strade carrabili.

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