Di quanto male stia affrontando l’emergenza COVID19 il Comune di Roma abbiamo parlato a più riprese, in tema di mobilità o in quello del commercio.
Riguardo i trasporti, al di là delle dichiarazioni degli esponenti istituzionali che parlano di un sistema che ha sostanzialmente tenuto nei primi giorni della fase2, vi sono segnali che fanno pensare ai rischi enormi che si stanno correndo di riaccendere focolai di contagio del virus. Di seguito alcuni tweet con tali segnali.
Qualcuno potrà accusarci di inutile catastrofismo, ma purtroppo la ripresa della mobilità delle persone è stata stabilita senza alcun sistema di tracciamento dei contagi (responsabilità del governo centrale), per cui le situazioni descritte nei tweet possono causare trasmissioni multiple del virus che magari renderanno visibili i sintomi solo tra una o due settimane, quando i contagiati avranno a loro volta potuto trasmettere il virus a chissà quante altre persone.
Come previsto quindi il trasporto pubblico locale era la criticità maggiore della fase 2 e la decisione di Atac e del Comune di delegare tutte le responsabilità agli utenti, non avendo previsto controlli sistematici né alle fermate né sui mezzi, rischia di generare un riacuirsi dell’emergenza nelle prossime settimane. Inoltre in questi giorni il numero dei passeggeri è ancora abbastanza contenuto, ma man mano che essi aumenteranno, per le successive riaperture, i casi di affollamento si moltiplicheranno e così i rischi di nuovi focolai.
Avete sentito una parola da qualche esponente dell’opposizione in Campidoglio su questo potenzialmente gravissimo problema? Niente.
C’è stata oppure qualche forza politica d’opposizione che prendendo atto della mancanza di un piano complessivo della mobilità a Roma per la fase 2 si sia fatta carico di qualche proposta che cercasse di coordinare le varie componenti della mobilità senza lasciarle al caso? Niente anche in questo caso.
C’è qualcuno poi che si sia fatto carico delle legittime richieste di quegli utenti che a causa del confinamento o di provvedimenti del Campidoglio abbiano subito un danno economico collegato agli strumenti di mobilità del Comune? Ci sono gli abbonati di Atac che per due mesi non hanno potuto utilizzare il loro titolo di viaggio e che come minimo avrebbero diritto ad una proroga della sua validità (come si sta apprestando a fare ATM a Milano); ci sono coloro che ad inizio marzo avevano pagato l’abbonamento mensile alle strisce blu le quali poco dopo sono state rese gratuite; anche i titolari di permesso ZTL stanno subendo un danno economico, dovendo pagare un titolo reso inutile per mesi dallo spegnimento dei varchi deciso dal Comune. Qualcuno dell’opposizione che abbia preso le parti di questi cittadini, stante la totale sordità dell’amministrazione capitolina alle loro legittime richieste? Non ci risulta.
L’unica iniziativa di cui si è avuta notizia da parte dell’opposizione è stata quella sbandierata dal gruppo PD in Campidoglio che ha presentato una mozione per richiedere al Sindaco la gratuità delle strisce blu anche durante la fase 2. Da segnalare che il testo della mozione allegato al tweet del segretario del PD Roma, Andrea Casu, mostra uno strafalcione colossale:
Cosa aspetterà il Casu a cancellare il tweet o a sostituire l’immagine in esso contenuta, ammesso si possa fare, non è dato saperlo.
Guardando al merito della richiesta, esso è a nostro avviso discutibile, soprattutto perché la scelta se rendere completamente gratuita la sosta in città dovrebbe essere inserita in un piano complessivo della mobilità cittadina che coniughi le varie componenti per cercare di rispondere alle nuove esigenze di distanziamento.
Limitarsi alla richiesta di strisce blu gratuite senza dire una parola sul TPL, sulla gestione della mobilità privata o sulle possibilità della mobilità alternativa, vuol dire fare del facile populismo fregandosene delle conseguenze per i cittadini dei traballanti provvedimenti dell’amministrazione.
Anche sugli ultimi problemi del trasporto pubblico locale, quali la sparizione dalle strade dei filobus (per interruzione del contratto di manutenzione) e il ritiro dei 90 autobus a metano appena arrivati (per un difetto di fabbricazione), l’opposizione in Campidoglio è arrivata al traino di parti ben più attive della società civile (Mercurio Viaggiatore su tutti), dimostrando la sua totale inconsistenza.
Passando al comparto del commercio, ieri c’è stata l’ennesima seduta della commissione presieduta da Andrea Coia dove ancora una volta si è parlato essenzialmente solo dei bar e ristoranti del centro storico e di come estenderli sul suolo pubblico per compensarli degli spazi persi a causa dell’intervenuto distanziamento. Come abbiamo spiegato più volte, questa è divenuta una vera e propria ossessione per l’amministrazione Raggi che non è più in grado di considerare alcun’altra componente del commercio cittadino.
Nella seduta di ieri i rappresentanti degli esercenti si sono esibiti in continui salamelecchi nei confronti della commissione che sta lavorando per loro con tanta attenzione ed alacrità. Addirittura qualcuno ha anche paventato la possibilità di derogare al Codice della Strada per concedere quanto più spazio esterno possibile ai locali, dimenticandosi che ci sarebbero anche le esigenze di mobilità dei cittadini da tenere presente e che se in una strada larga 4 o 5 metri anche solo la metà viene occupata da un locale, si rischia di dover alternare il traffico pedonale per garantire alle persone il giusto distanziamento.
C’è qualcuno dell’opposizione che provi a contrastare questo impazzimento dell’amministrazione Raggi per una singola e minoritaria categoria di esercenti, a cui sono stati promessi già 90 milioni di sconto COSAP per il 2020 quando per tutto il resto del commercio cittadino non si è ancora deciso nulla e già si sa che non ci saranno altre risorse? A noi non risulta che qualcuno si sia preso la briga di contestare un atteggiamento tanto succube ad una categoria da parte dell’amministrazione, con l’unica eccezione del consigliere del PD Orlando Corsetti che in materia di deregulation delle OSP sta lavorando per cercare di conciliare le nuove esigenze del commercio con l’indispensabile rispetto per le normative di sicurezza e tutela.
Insomma, se la maggioranza è facilmente attaccabile su ogni fronte, è desolante il dover constatare il perdurare della sostanziale assenza di una opposizione che dimostri di poter essere una valida alternativa al M5S oggi al potere a Roma.
L’anno prossimo si voterà per rinnovare il governo cittadino e l’emergenza che stiamo vivendo poteva dimostrarsi una buona occasione per far emergere qualche alternativa alla possibile, benché del tutto improbabile, conferma dell’amministrazione Raggi.
Un’altra occasione persa quindi, laddove diviene sempre più urgente avere qualcuno che cominci a lavorare seriamente ad un programma di rilancio di Roma in tutti i settori della vita cittadina. L’opposizione di centro destra in Assemblea Capitolina non appare attrezzata per un compito così complicato e purtroppo lo stesso bisogna dire, decisamente, del gruppo del PD.