Da alcuni giorni sono riprese le segnalazioni dei lettori sui cartelloni. Vengono installati in luoghi dove prima non c’erano, vengono ricollocati o semplicemente modificati. Qualcuno più allarmato teme sia ripresa l’anarchia e la corsa ad accaparrarsi i posti migliori. In realtà le cose non stanno così. Come qualcuno ricorderà, nello scorso dicembre venne stabilita una moratoria per le ricollocazioni e gli spostamenti in vista della scrittura dei piani di localizzazione. Si chiese alle ditte di lasciare la situazione immutata per permettere agli uffici di stabilire le postazioni dei futuri impianti senza dover rincorrere cartelli che ogni giorno cambiavano posto. Ma la moratoria – che era stata stabilita per una durata di sei mesi – è scaduta lo scorso 18 luglio e al momento il Campidoglio non ha sentito la necessità di rinnovarla. In queste ore dovrebbero essere approvati dalla giunta uscente i Piani di Localizzazione. Si tratta di quegli strumenti che applicano strada per strada e quartiere per quartiere quanto stabilito dal Prip. I piani sono pronti, sono stati osservati con la lente di ingrandimento dalle Sovrintentendenze (di questo parleremo in un’altra occasione) e ora occorre che la Giunta li approvi per poi inviarli ai municipi. Vedremo se – come anticipato dal Messaggero – la giunta li approverà prima delle dimissioni definitive.
Nel frattempo, dunque, le ditte hanno ripreso a spostare e ricollocare impianti. Essendo scaduta la moratoria in teoria si tratta di attività consentite. Si respira però un’aria di maggiore libertà tra gli operatori del settore. Qualcuno, forse più spregiudicato, potrebbe approfittare del caos in Campidoglio per riprendere a comportarsi male.
Vediamo allora qualche segnalazione che ci è giunta.
Mauro P. ci chiede notizie di questo nuovo cartellone apparso in viale Bruno Buozzi. In quel punto non è mai stato presente un impianto. Cosa accade?
Non possiamo rispondere al quesito singolo. La ditta in questione, Media Planet, è stata parzialmente cessata, ma questo non le impedisce di operare sul territorio. La segnalazione dovrebbe essere girata all’Ufficio Affissioni.
Discorso analogo per questi buchi apparsi in piazza Istria. Lorenzo G. sempre molto attento a quanto accade in zona, ha fotografato le possibili basi per un nuovo cartellone addossato al muro di questo edificio.
C’è poi la richiesta di Rita Chierico: questo impianto si trova nel bel mezzo del marciapiede di via Oceano Pacifico. Sarà regolare, domanda la nostra lettrice?
Non abbiamo gli elementi per dirlo, ma una riflessione generale la possiamo fare. Presto la riforma del settore dovrebbe entrare a regime. Tutto il parco impianti di Roma andrà assegnato tramite bandi gara. Una parte dei cartelloni sarà riservata alle ditte del riordino (quelle cioè che operano da più anni) e altri cartelloni saranno aggiudicati a ditte che vinceranno i bandi. Il requisito per tutte, sia quelle del riordino sia nuove imprese che vorranno partecipare ai bandi, sarà di essere in regola al 100% con la collocazione degli impianti, con i formati, con i pagamenti, etc. Ci sembra davvero sciocco che a pochi mesi dalle gare, alcune ditte decidano di autoescludersi dal mercato romano per i prossimi 10 anni, solo per piantare uno o due cartelli irregolari. Ad ogni modo all’Ufficio Affissioni tengono gli occhi aperti e sono pronti a sanzionare (e quindi escludere dalle future assegnazioni) chiunque si comporti male.
Per cui proveremo a girare agli uffici queste ultime segnalazioni.
Una risposta
Il fatto che siano ricollocazioni non conforta nessuno.
E infatti, se tali pure sono, è certo come prima che in molti casi (ne conosco per certo almeno tre) i catafalchi vengono installati SOPRATTUTTO dove non consentito.
E’ poi palese che in via dei cerchi non facciano nemmeno caso alla regola violata numero 1:
installazione in violazione del codice della strada
Al numero 2 avremmo:
violazione del regolamento comunale (distanza fra cartelloni, installazione in aree a verde del servizio giardini)
E via di seguito…
A quando una bella puntatona di report? Aspettiamo poi sempre anche l’intervento della magistratura sugli appalti per la pavimentazione delle strade…