Leggiamo un post sulla pagina facebook della Polizia Locale di Roma Capitale della scorsa settimana dove si dà conto di una serie di controlli sulle attività di somministrazione in centro storico:
“Centro Storico: #controlli su occupazioni di suolo pubblico e sigilli ad un ristorante
#tutelaconsumatore”
Di tutti gli interventi, il seguente ha attirato la nostra attenzione:
“Gli accertamenti sono proseguiti in via della Croce dove i nostri agenti hanno sanzionato 13 attività, responsabili di un ampliamento irregolare di occupazione di suolo pubblico per circa 250 mq.”
Conoscendo bene la strada in questione non abbiamo potuto non cogliere l’assurdità di quanto descritto nel testo. In via della Croce infatti sono esattamente 13 le attività di somministrazione, per cui il comunicato della Polizia Locale significa che tutte tali attività sono state trovate con OSP illegali.
Detta in altri termini, il 100% dei locali di una strada nel pieno centro di Roma ha allestito OSP che al controllo dei vigili si sono rivelate tutte abusive. Non male come rispetto della legalità, si direbbe.
Peraltro, con tali percentuali, c’è da scommettere che se i controlli venissero effettuati non una tantum ogni tot mesi ma con maggiore frequenza, si avrebbero risultati simili, giacché da anni è dimostrato che i locali hanno convenienza a violare le norme amministrative. Bastano poche ore di lavoro infatti per ripagare le eventuali multe comminate per OSP abusive.
Con un tale livello di illegalità diffusa ci sarebbe da pensare che le istituzioni responsabili del commercio cittadino stiano già all’opera per rendere gli abusi meno convenienti. E invece neanche per idea. Sia il Municipio che il Comune sono infatti all’opera da mesi per rispondere alle richieste del commercio che vuole più tavolini all’esterno, cercando tutti i modi per superare i vincoli esistenti (Codice della strada, norme di sicurezza, ecc.).
Abbiamo parlato tempo fa della competizione accesasi tra la presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi, e il presidente della commissione commercio, Andrea Coia, per cercare di rendere meno stringenti le norme in materia di OSP.
Stupisce in particolare il silenzio del presidente Coia su un abusivismo commerciale così diffuso e tenace. Essendo infatti la normativa in materia di OSP dettata dall’Assemblea Capitolina, chi avesse minimamente a cuore la legalità sulle strade di Roma avrebbe da tempo proposto modifiche al regime sanzionatorio in materia di OSP che finalmente scoraggiassero l’abusivismo.
Invece il presidente Coia, che pure ad un tema come la legalità dovrebbe essere sensibile, appare tutto focalizzato solo a rispondere alle richieste del commercio che vorrebbe più tavolini un po’ ovunque.
Circa un anno fa avevamo fatto delle considerazioni simili sempre a seguito di un comunicato della Polizia Locale che riportava numeri monstre di sanzioni amministrative. Passano i mesi ma l’attuale amministrazione si conferma incapace di affrontare i problemi cittadini, in questo caso con il Municipio I ed il Comune che, pur avendo maggioranze opposte, si muovono all’unisono ignorando gli illeciti e puntando solo a liberalizzare le OSP, senza riguardo per la sicurezza ed il decoro cittadino.