Che sta succedendo alla “delega al litorale” del Minicipio X?

Parliamo del convegno organizzato da Azione - Municipio X sul decentramento con riguardo alla delega di Ostia. Un bel dibattito pubblico dal quale la maggioranza di csx dovrebbe imparare

Domenica 29 maggio si è tenuto un convegno organizzato da Azione – Municipio X, dal titolo: La “Delega al Litorale” del Municipio X.

La registrazione dell’evento è disponibile a questo link, ma noi abbiamo pensato di riassumere alcuni degli interventi perché il tema ci è apparso particolarmente interessante benché nessuno sembri parlarne.

Come infatti è stato detto nel convegno, vi sarebbero dinamiche interne al PD che starebbero portando ad un trasferimento della delega al litorale dal Municipio X al Campidoglio, senza però che vi sia la benché minima discussione pubblica su un tema tanto importante.

Nel convegno si è parlato anche del progetto di riforma costituzionale che dovrebbe portare ad uno status speciale per Roma, un tema di cui ci siamo occupati anche noi recentemente.

 

L’incontro è stato aperto da Andrea Bozzi, giornalista nonché consigliere in Municipio X per la Lista Calenda, che ha esordito parlando di due processi in atto, ma quasi completamente contrapposti.

Da una parte c’è il Parlamento che sta rilanciando uno statuto speciale per Roma; è un processo che va avanti da anni, almeno dal 1992 e al momento ci sono diverse proposte di legge.

L’altro processo, quello paradossale, riguarda il territorio del Municipio X, l’unico che negli anni ha avuto una delega importante, quella al litorale. Ebbene pur senza una discussione pubblica si sentono dichiarazioni dell’amministrazione centrale che vorrebbe riprendersi tale delega.

È vero che ci sono problemi a gestire la delega al litorale, occorre personale, bisogna fare i bandi, ma la soluzione non è restituire la delega, bensì impegnarsi affinché il Municipio X quella delega riesca a gestirla, dice Andrea Bozzi, il quale poi passa a ricordare l’esperienza dei cento giorni di Marco Pannella. Nel 1992 infatti il leader storico dei radicali si propose di guidare l’allora Circoscrizione XIII affrontando di petto il problema dell’abusivismo abitativo. Il proposito di Pannella al tempo era di andare dall’allora sindaco Carraro per chiedere le necessarie deleghe affinché la circoscrizione fosse messa in grado di affrontare adeguatamente il problema. Purtroppo l’esperienza di Pannella ad Ostia durò solo cento giorni e non lasciò nulla di concreto dal punto di vista istituzionale.

Quell’esperienza è rimasta però particolarmente impressa ad Andrea Bozzi perché lui stesso ricorda il fermento politico che al tempo c’era per provare ad affrontare i problemi; al contrario oggi bisogna constatare un vuoto dialettico sconfortante, con la maggioranza che tace con imbarazzo e la discussione che deve essere animata da una forza di opposizione.

Per testimoniare il clima che si viveva nel 1990 ad Ostia sono stati riascoltati circa tre minuti di un intervento di Marco Pannella.

 

Andrea Bozzi ha parlato poi di Giacomo Vizzani, eletto nel 2009 presidente della Circoscrizione XIII nelle file del centrodestra, che fin da subito chiese al sindaco Alemanno la delega per gestire il litorale e grazie a lui nel 2011 venne approvata la riforma che riconobbe tale delega ad Ostia.

Da notare che quel regolamento speciale prevedeva al primo articolo la necessità che il potere centrale fornisse le risorse e il personale necessari per gestire la delega; peccato che poi ciò non sia mai accaduto.

Arrivando ai giorni nostri, Bozzi ricorda le dichiarazioni in campagna elettorale dell’attuale presidente del Municipio X, Mario Falconi, il quale affermava con fermezza di volerla esercitare la delega al litorale, salvo dover assistere, una volta eletto, a scaramucce interne al PD per chi avrebbe voluto occuparsene, col sindaco Gualtieri che qualche mese fa minacciava di riprendersi la delega se gli scontri non si fossero ricomposti. Le cose non devono essersi in realtà sistemate visto che, recentemente, il presidente Falconi ha fatto capire che se il Campidoglio si riprende la delega gli fa un bel favore.

Andrea Bozzi dice che la delibera che dovrebbe riportare la delega al litorale in Campidoglio è al momento sulla scrivania di Gualtieri.

Il tutto, ribadisce Andrea, senza la benché minima discussione pubblica e addirittura con il Municipio X, l’unico con una delega importante, che non si è presentato al tavolo organizzato dall’assessore alla partecipazione Catarci per discutere di decentramento!?!

 

C’è stato poi l’intervento del prof. Andrea Venanzoni, costituzionalista, che inizia ricordando la data del 27 agosto 2015, giorno dello scioglimento del consiglio municipale di Ostia per le vicende di Mafia Capitale. Il professor Venanzoni parla della relazione del prefetto Gabrielli, fatta scandagliando tutti gli atti amministrativi sempre a seguito delle vicende di Mafia Capitale; ebbene le conclusioni di quella relazione non inferivano il solo scioglimento del Municipio X, bensì di tutta Roma Capitale.

In quella relazione la parola “decentramento” compare due volte ed entrambe in accezione negativa, descrivendo una totale soggiogazione della struttura amministrativa di Ostia alla criminalità organizzata.

Il rischio che poteri decentrati possano alimentare appetiti di organizzazioni criminali si è in qualche modo sedimentato nella coscienza collettiva, con anche la precedente amministrazione del Municipio X che l’ha chiaramente paventato in occasione dell’ultimo tentativo di referendum per Ostia comune indipendente.

Venanzoni ha anche parlato della Roma-Lido, definendo il contratto di servizio come una sorta di delitto perfetto dove è impossibile capire le responsabilità della Regione Lazio e di Roma Capitale, e dell’occasione perduta della passata consiliatura del M5S, quando si sarebbero potute rivitalizzare le istanze di decentramento che morfologicamente il territorio di Ostia ha, perché è distante da Roma, perché ha il mare, per i beni archeologici di valenza mondiale, e invece si è assistito ad una totale non-gestione amministrativa.

 

Ha quindi preso la parola il prof. Angelo Rinella, costituzionalista, il quale ha fatto il punto sul progetto di revisione della Costituzione Italiana che dovrebbe istituire Roma Capitale della Repubblica Italiana in termini di rafforzamento dei poteri e delle funzioni.

L’intervento del prof. Rinella è stato prettamente tecnico e quindi non proviamo neanche a riassumerlo, invitando ad ascoltarne la registrazione.

 

A seguire è intervenuto Giuseppe Lobefaro, consigliere della Lista Calenda in Municipio I e segretario di Azione per Roma Metropolitana.

Lobefaro ha ricordato il passaggio dalle circoscrizioni ai municipi a Roma, avvenuta nel 2000 con Rutelli sindaco. Con le circoscrizioni i presidenti venivano eletti dai consigli municipali e facilmente venivano cambiati, mentre col passaggio ai municipi i presidenti vengono eletti dai cittadini, per cui in caso di sfiducia da parte del consiglio municipale vanno tutti a casa. La riforma del 2000 ha quindi dato stabilità politica ai municipi, ma nulla per governare realmente: né potere, né risorse, né soldi. Per Lobefaro quindi oggi i municipi non servono a nulla.

Lobefaro ha ricordato quando, da presidente di Municipio I, andò in assessorato al commercio a chiedere la possibilità almeno di spostare le bancarelle e si sentì rispondere che no, non glielo avrebbero concesso perché così altrimenti in municipio qualcuno avrebbe potuto cominciare a “rubare”, a farsi corrompere. Poi oggi abbiamo un procedimento penale che coinvolge un responsabile comunale che per decenni si è occupato di bancarelle, senza che nessuno si sia preoccupato negli anni di far ruotare quella responsabilità.

Non è quindi vero che fare decentramento vuol dire necessariamente aumentare i rischi di corruzione, a patto però di responsabilizzare le forze politiche affinché mettano personale politico capace, e non galoppini che servono solo a portar voti per far eleggere i consiglieri comunali.

Le modifiche costituzionali prenderanno anni al meglio, afferma Lobefaro, per cui sarebbe il caso che nell’immediato si procedesse con il decentramento che la normativa attuale pur consente. Vi è anche un’ipotesi di provvedimento a cui lavorò anche lui e altri presidenti nel 2001, ma che poi l’allora sindaco Veltroni non volle mai approvare. Varrebbe la pena di ripartire da quello, anziché farlo da zero.

Da ultimo Lobefaro suggerisce di portare ai municipi tutti i servizi alla persona, mentre la manutenzione delle strade o del verde è meglio che siano in capo al Comune per la loro complessità.

 

Vi è stato poi l’intervento del prof. Gianluca Navarrini, delegato Assemblea Nazionale Azione, anch’esso prettamente tecnico per cui rimandiamo alla registrazione.

 

L’ultimo intervento è stato del consigliere di Assemblea Capitolina Francesco Carpano, della Lista Calenda, che ha esordito denunciando il fatto che il Comune si sta riprendendo la delega al litorale per manifesta incapacità del Municipio X.

Carpano ha poi parlato della principale infrastruttura trasportistica di Ostia, la Roma-Lido, che sta passando alla Regione Lazio che però ha anche altre cinque province a cui badare, per cui sarà un ulteriore aggravamento di risposte rispetto alle esigenze del territorio.

Per Carpano vanno chieste le dimissioni dell’assessore alla mobilità, perché viene dalla Regione Lazio e in qualche modo la rappresenta in seno all’amministrazione capitolina, per cui nel caso della Roma-Lido si trova in conflitto di interessi.

Riguardo la delega al litorale, Carpano dice che riportandola in Campidoglio se ne perderebbe la specificità, per cui nel caso in cui il provvedimento dovesse arrivare in Assemblea Capitolina Azione farà una battaglia per ostacolarlo.

Infine Carpano elenca le iniziative su cui come gruppo di Azione stanno lavorando: anzitutto lasciare la delega al litorale al Municipio X, poi chiederanno che la Roma-Lido rimanga come infrastruttura comunale, infine proporranno di rivedere la distribuzione delle competenze municipali, iniziativa quest’ultima che partirà dai venti consiglieri municipali della Lista Calenda.

 

 

Ci complimentiamo con Azione – Municipio X per l’interessante convegno e auspichiamo che ve ne siano molte di più di occasioni di dibattito per consentire ai cittadini di comprendere quello che sta realmente accadendo a Roma.

Purtroppo occorre prendere atto che la maggioranza di centrosinistra, che guida il Campidoglio e tutti i municipi tranne uno, non è per nulla appassionata ai dibattiti pubblici e quindi ha tanto più merito chi ne organizza.

Come abbiamo già scritto, è un bene che in questa consiliatura vi sia una forza di opposizione come la Lista Calenda (Azione) che prova a svolgere il suo ruolo di controllo pur con atteggiamento costruttivo.

 

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Una risposta

  1. Ho votato per Calenda e mi fa molto piacere l’impegno di Azione perché non si limita all’opposizione sterile ma propone cose concrete per migliorare Roma. Chissà cosa sarebbe successo se Calenda avesse vinto…

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