Ci siamo sbagliati: per Virginia Raggi l’estate inizia il 31 luglio

Inaugurata a sorpresa Tiberis l'ultimo giorno di luglio: un allestimento semplice e gradevole ma pur sempre in grave ritardo e con l'incognita dei costi

Oggi dobbiamo fare parziale ammenda dell’articolo pubblicato ieri su Tiberis, la cosiddetta spiaggia sul Tevere dell’amministrazione Raggi: aspettandoci che anche quest’anno, dopo quanto accaduto nel 2018 e nel 2019, Tiberis avrebbe aperto ai primi di agosto, abbiamo desunto che per l’attuale amministrazione capitolina l’estate iniziasse solo ad agosto.

 

Quest’anno è invece andata diversamente, giacché l’attesissima (si fa per dire) Tiberis ha improvvisamente aperto ieri.

Cominciamo quindi col dire che ieri ci siamo sbagliati e facciamo ammenda del nostro errore: sulla base di quanto visto quest’anno ci correggiamo senz’altro affermando che evidentemente per l’amministrazione Raggi l’estate non inizia ad agosto ma almeno da luglio, dall’ultimo giorno di luglio, il 31.

 

Noi ieri c’eravamo a Tiberis, non perché avessimo saputo qualcosa (la data del 31 luglio era stata anticipata ma senza alcuna certezza) ma solo perché avevamo il presentimento che quest’anno l’amministrazione capitolina ci avrebbe stupito aprendo prima di agosto. Non ci siamo sbagliati e considerando lo stato del luogo solo qualche giorno fa è fuor di dubbio che si è lavorato allo sfinimento per non arrivare ad agosto; ci sono anche alcune sbavature o cose da finire di sistemare che testimoniano la fretta nell’aprire.

Da notare che scendendo dal lungotevere abbiamo ascoltato la conversazione di due ragazze, agghindate come se dovessero andare ad un’inaugurazione, che si chiedevano perché l’apertura del luogo non fosse stata pubblicizzata in alcun modo. Dal che abbiamo desunto che i numerosi presenti fossero stati informati direttamente per presenziare ad un evento di cui altrimenti non avrebbero potuto sapere.

 

Finite le malignità, che però siamo convinti abbiano assoluto fondamento, passiamo a dire che il risultato quest’anno è abbastanza gradevole alla vista; chiaramente è tutto alquanto “posticcio”, dal manto erboso (posizionato davvero alla bell’e meglio) alle piante interrate con i vasi, ma l’insieme appare decoroso. Stona ancora una volta la scarpata di accesso dove anche quest’anno non si è stati in grado di valorizzare il canneto naturale lì presente.

Ecco alune immagini.

 

Il gazebo che accoglie sul lungotevere è installato su un’aiuola rinsecchita, tutt’altro che invitante ad entrare

 

Devastato anche quest’anno il canneto all’entrata

 

 

 

Applicazione approssimativa delle zolle di prato

 


 

 

 

In definitiva un compitino svolto decentemente, se non fosse per l’averlo portato a termine con almeno un paio di mesi di ritardo. C’è inoltre la grande incognita di quanto sia costato alla collettività questo ennesimo scherzetto; in rete si sono lette cifre di addirittura 400mila euro, che appaiono davvero esagerate (anche perché se confermate sarebbero da totali irresponsabili). Ma se anche si restasse nell’ordine di un più probabile centinaio di migliaia di euro, non ci si può chiedere cosa diavolo abbia impedito all’amministrazione di spenderli per tempo rendendo disponibile la struttura alla cittadinanza per almeno un paio di mesi in più.

 

Chiudiamo notando, a meno che non ci sia sfuggito, che il sindaco Raggi ha avuto la decenza di evitare di inaugurare personalmente Tiberis quest’anno, né ci risulta lo abbia fatto l’assessore-all’ambiente-a-metà Laura Fiorini.

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