A metà gennaio ci lamentavamo della mancata partenza dei lavori per la pista ciclabile su via Nomentana quando l’assessore Meleo li aveva annunciati per l’8 gennaio (e prima per settembre 2017, poi ottobre, novembre e quindi gennaio).

Pochi giorni dopo i lavori sono effettivamente partiti, esattamente il 22 gennaio, e l’occasione è stata così eccezionale da essere celebrata da alcuni ciclisti.

 

CiclNomentana
(Foto da ciclabilenomentana.wordpress.com)

 

Se si pensa che una pista ciclabile che corresse sulla via Nomentana è un’idea venuta fuori per la prima volta nel 1990, quando Sindaco di Roma era Franco Carraro, c’è da comprendere la soddisfazione di quelli che magari proprio da allora hanno cominciato a sperare in una sua realizzazione.

 

Da segnalare il post che Rotafixa, alias il Paolo Bellino Bike Manager a Roma fino ad aprile 2017, ha scritto in occasione dell’inizio dei lavori di questa opera, raccontando quello che è stato il suo ruolo decisivo quando ancora ricopriva il ruolo di Bike Manager. Non mancano considerazioni amare del Bellino (che ci sentiamo di condividere):

 

Siamo in queste condizioni. Quasi tre decenni per un’opera abbastanza ovvia. La storia di questo percorso dedicato alla mobilità ciclistica (che nel ’90 era vista come uno svago domenicale, e anche oggi in molti pensano che andare in bici sia uno sport/tempo libero) ci sbatte in faccia il nostro modo ridicolo, truffaldino e in fin dei conti un gran bel po’ idiota di stare al mondo.

 

 

A questa pista ciclabile è stato anche dedicato un blog, “Ciclabile Nomentana”, dove dal 2011 gli attivisti riportano iniziative e progressi (e delusioni) collegati al progetto.

Da uno degli ultimi post di questo blog abbiamo voluto estrarre il seguente brano:

 

Se il lunghissimo percorso burocratico della ciclabile nomentana è arrivato all’apertura del cantiere, è perché qualcuno ci si è dedicato. Qualche tempo fa, a Roma, c’era un Bike Manager, un delegato di nomina politica, che non si è limitato a mandare email.  Ha preso una serie di appuntamenti personali con i responsabili dei vari enti, ed ha raccolto le carte che mancavano, sbloccando i lavori. Memorabile l’ottenimento del nulla osta dalla Soprintendenza, di cui raccontammo qui.

Ora il Bike Manager a Roma non c’è più, Paolo Bellino si è dimesso, e non è stato sostituito.  Proprio adesso che servirebbe di più. Chi segue ora l’iter delle varianti? Il Direttore dei Lavori ing. Risoldi ? Il Responsabile ing. Fuschiotto? (Che per contratto dovrebbero attuare il progetto approvato, e non preoccuparsi di modificarlo).  Forse deve preoccuparsi delle varianti l’assessora Meleo in persona, con tutto quello che ha da fare un assessore?  Non è il caso di nominare nuovamente un Bike Manager, con delega della sindaca ed il massimo dei poteri possibili? Una persona con poteri effettivi, e con cui le associazioni possano interfacciarsi?

 

Dal che capiamo che allora non siamo i soli a trovare assurdo che la materia della ciclabilità, a parole considerata tra le priorità dell’attuale amministrazione, a Roma non abbia un responsabile unico che possa guidare e coordinare le diverse iniziative presso tutti gli uffici ed interlocutori, istituzionali e non, coinvolti.

 

Riguardo le varianti citate nell’ultimo brano, si tratta di almeno due modifiche al progetto della ciclabile Nomentana per superare problemi che un po’ tutti hanno rilevato.

Il primo è relativo all’attraversamento del ponte sulla tangenziale da parte della ciclabile. Il progetto attuale prevede che in quel tratto la pista si sposti su uno strettissimo marciapiede, in promiscuità per di più con i pedoni, per poi tornare sulla sede propria.

 

cicl2
(foto da @andrearaggiante)

 

cicl1
(foto da @andrearaggiante)

 

In questo caso la modifica richiesta è di far correre la ciclabile sulla carreggiata stradale, rimuovendo i posti auto.

 

L’altro problema è la previsione che all’altezza di Villa Torlonia la ciclabile debba correre rasente al muro della villa, col rischio di investire i pedoni che entrano ed escono.

 

Per entrambi questi problemi sembrerebbero già essere state individuate delle soluzioni ma finché il progetto non verrà modificato c’è sempre il rischio che essa venga realizzato così com’è.

 

Dopo la prima, e scandalosa, pseudo-ciclabile di S. Bibiana, questa sulla Nomentana è la prima vera pista ciclabile dell’attuale amministrazione. Ci hanno messo 19 mesi per far partire i lavori, un tempo enorme a nostro avviso, tanto più se consideriamo che la vittoria del M5S a Roma era già nota da febbraio 2016, ragion per cui ci si poteva preparare per tempo, ad esempio con progetti come questo avviati da decenni.

Comunque meglio tardi che mai. Ora vediamo se tutto procederà come previsto, che già i tempi non sono brevi: 400 giorni per un tracciato di 3,8 Km.

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