Le onde corte fanno parte ormai di un ricordo antico. Trasmissioni radiofoniche in grado di raggiungere l’altro capo del mondo con pochissima potenza. Il segnale non è puro, la voce sembra provenire da una scatola, ma almeno il messaggio arriva ovunque. Mussolini, convinto che i notiziari del regime dovessero essere ascoltati anche all’estero, non vuole che si risparmi. Dà mandato di costruire a Tor Pagnotta, all’epoca piena campagna, il più importante centro di trasmissione in onde corte d’Europa.
Durante la guerra diventa obiettivo dei bombardamenti che lo distruggono completamente. A partire dagli anni 50, la Rai ricostruisce l’impianto e ci installa 6 ripetitori. Per tre decenni continua a trasmettere in onde corte, poi viene trasformato e convertito con tecnologie più moderne, fino a che nel 2007 chiude. Raiway, la società che si è costituita appositamente per gestire le trasmissioni e i ripetitori, non lo ritiene più necessario.
In pochi anni la struttura finisce nel consueto abbandono che tante volte vi abbiamo mostrato in questa rubrica. Arrivano i soliti furti di rame, poi vengono portate vie le suppellettili, i quadri, i sanitari dei bagni.
Radio Roma Capitale è riuscita ad introdursi negli edifici e ha documentato con queste fotografie lo stato in cui si trovano. La Rai ha speso soldi pubblici per la vigilanza e per sfalciare l’erba (altrimenti il rischio di incendio sarebbe stato alto). Poi ha cessato la vigilanza e il centro è diventato terra di nessuno.
Delle originarie 6 antenne oggi non ne rimane nessuna. Nel 2013, anche a seguito di esposti degli abitanti della zona, l’azienda radiotelevisiva le ha fatte smontare. L’obiettivo era vendere il terreno bonificato e gli edifici che insistono sui diversi ettari, ma sembra che non si sia arrivati a concludere una trattativa con il gruppo Caltagirone che aveva avanzato un’offerta.
Drammatiche le foto pubblicate da youreporter mentre della struttura si parla anche nel film “Sacro Gra” di Gianfranco Rosi che cita il glorioso passato delle onde corte, di Rai International e mostra lo stato attuale. Una delle antenne, opera diretta di Guglielmo Marconi, con soli 7kw riusciva a raggiungere il nord America. Molti appassionati di radiofonia avrebbero voluto qui un museo della radio. Ma la realtà è ben diversa ed quella della solita Città in rovina!
Le foto sono tratte dalla pagina Facebook di RadioRomaCapitale e da youreporter.it
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