Chiunque transiti sulla Roma-Fiumicino, all’altezza della Magliana, non può non notare un mostro arrugginito che si staglia minaccioso, perfetto simbolo di un’archeologia industriale alla romana.
Si tratta di un ex-oleificio dove fino a poco più di trent’anni fa si producevano olii di semi e di soja. Poi la chiusura e l’immancabile degrado infinito, destino apparentemente ineluttabile a Roma per proprietà sia pubbliche che private. In questo caso si tratta di una proprietà privata che, dopo la chiusura, per anni ha subito un’occupazione abusiva di centinaia di persone (e come poteva mancare), terminata nel 2007 con uno sgombero ed una ripulitura generale dei tanti rifiuti accumulati. Ma da allora il degrado ha ricominciato a lavorare nell’area con nuovi accumulti dei materiali più disparati, inclusi alcuni autoveicoli semidistrutti.
Per un’idea dello stato in cui versa questa proprietà di circa 2 ettari segnaliamo il seguente video della rimpianta Romauno:
[youtube url=”https://www.youtube.com/watch?v=Pabw3lLsGGs”]
A titolo di curiosità abbiamo rilevato nel video la presenza di numerose guaine di grossi cavi elettrici all’interno della struttura, come da foto seguente: non è che saranno parte del corposo bottino che i ladri di rame hanno sottratto sulla Roma-Fiumicino condannandola al buio per anni?
Segnaliamo inoltre alcune spettacolari immagini dell’area contenute in questa collezione flickr.
Cosa aspettarsi per questo ingombrante rudere? Tutti gli edifici dell’area sono evidentemente pericolanti, per cui è difficile immaginare un recupero delle strutture esistenti. Sembrerebbe che la proprietà abbia presentato un progetto di recupero che prevede la creazione di una zona commerciale. Sarebbe interessante sapere cos’è che blocca tale progetto, anche se saremmo pronti a scommettere sulle pastoie burocratiche che a Roma rendono la vita impossibile anche al più motivato degli investitori (benché molto spesso sono i progetti presentati ad essere inadeguati, illeciti e non di rado imbarazzanti).
Quel che è certo è che qualsiasi amministrazione minimamente decente si sarebbe data da fare per concordare con la proprietà una sistemazione dell’area che eviti l’esposizione di un simile cancro sull’arteria principale di collegamento con l’aeroporto di Fiumicino. Hai voglia a pubblicizzare le bellezze di Roma quando tra le prime immagini in cui un turista si imbatte c’è il mostro della Magliana.
Una risposta
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