Ormai ci siamo. Mancano poche ore al retake” del PD, la pulizia collettiva che richiamerà decine di volontari delle “magliette gialle” e che vedrà la partecipazione dei big del partito democratico, dal ministro Madia al presidente Orfini al consigliere comunale Giachetti, negli ultimi giorni al centro delle nostre amichevoli attenzioni.
Da volontari di vecchia data, non possiamo che assistere attoniti al gioco delle parti orchestrato dal Pd per tenere segreti i luoghi, simbolici e strategici, in cui si svolgeranno le pulizie, in modo che il “nemico” 5 stelle, la giunta Raggi (ad onor del vero immobile e paralizzata) non venga a saperlo prima, bruciando sul tempo i militanti dem, inviando le squadre di pulizia del comune a ripulire le zone indicate. Sul carattere meramente propagandistico dell’iniziativa, c’è poco da discutere, noi e Romafaschifo la pensiamo tutto sommato allo stesso modo e con noi tanti cittadini che stanno invadendo i social per contestare e deridere la “folgorazione sulla via di Damasco” del Pd silente per mesi, dinanzi al degrado. Che poi, a leggere l’articolo del capo dei renziani romani, Luciano Nobili, cascano veramente le braccia. Sulle pagine del blog “In Cammino” il vicesegretario del Pd Roma sintetizza così la filosofia dell’iniziativa:
Puliremo strade, proveremo a rendere più dignitosi i nostri parchi, tapperemo alcune delle voragini sulle nostre vie. Perché Roma è casa nostra e la sua bellezza va salvata.
Ne deduciamo che, per il Pd, il decoro è solo parchi e voragini sulle strade. Al netto del marketing politico, l’articolo di Nobili non fa alcun accenno serio alle cause principali del degrado urbano a Roma: scritte e tags sui muri, microaffissioni illegali, manifesti abusivi, cartelloni invasivi e bancarelle indecorose ma autorizzate. Una mancanza di strategia e visione politica nei confronti dei problemi del decoro che lascia senza parole. La cosa che più avvilisce è la mancanza totale di sintonia con i comitati antidegrado. Considerato che il Pd aveva presentato un notevole pacchetto di proposte contro il degrado, quello di Roberto Giachetti, la domanda da farsi è che fine ha fatto quel programma: sepolto in qualche polveroso cassetto?
E concludiamo con qualche consiglio non richiesto: secondo le prime indiscrezioni, tra i luoghi scelti dai volontari Pd ci sarebbero i giardini di Castel Sant’Angelo e le sponde del Tevere.
Pensate che bello se le magliette gialle si dedicassero alla rimozione dei graffiti. Pensate che bello se i consiglieri del Pd s’impegnassero a cancellare le scritte che sfigurano la Grande Bellezza lungo il Tevere.
Veduta del Tevere da Ponte Sisto
Le condizioni disastrose delle banchine di Ponte Sant’Angelo
Sarebbe un segnale fortissimo verso le crew di vandali che distruggono Roma, e verso i cittadini di non rassegnazione al brutto e alla sciatteria. Per non arrendersi al pensiero unico dei muri imbrattati. Ed affermare con forza la cultura del bello e delle regole condivise.