Uno dei sogni nel mondo del trasporto romano è la trasformazione delle linee ferroviarie regionali in vere metropolitane. Il progetto Metrovia, di cui abbiamo parlato più volte, è il capofila di questo sogno, ma vi sono tanti altri che lavorano in quella direzione.
In attesa di vedere se mai si trasformerà in realtà, vi sono degli interventi più rapidi e immediati da eseguire sull’attuale rete ferroviaria di superficie che possono renderla più efficiente ed efficace. Li elenca Salviamo la Metro C, un Comitato molto attivo che più volte avete sentito citare da diarioromano. Gli autori sono anche intervenuti sul nostro sito in un interessante dibattito sulla linea C.
Le loro proposte ci sembrano sensate e di relativamente facile attuazione, per cui abbiamo pensato di riportarle ai lettori. In sei mesi, si potrebbero ottenere risultati importanti se solo il Comune, la Regione, Trenitalia e Rfi si mettessero intorno a un tavolo per collaborare seriamente. Vediamo allora cosa si può fare nel breve periodo:
Una identità univoca fuori e dentro le stazioni. Si tratta di quello che le aziende chiamano “corporate identity” e che consiste in un marchio, un logo o uno slogan che le rende ben identificabili. Le reti di trasporto ne hanno addirittura più bisogno di un’azienda, perché devono essere individuate da chiunque (turisti o romani) ne abbia bisogno. Oggi alcune stazioni espongono il logo FS e altre il nome della stazione. Se non si è addentro alle “romane cose”, diventa impossibile capire che lì passa un treno diretto in altri quartieri della città o nelle aree suburbane. Gli amici di Salviamo la Metro C, giustamente scrivono che “è come se le stazioni della metro avessero il logo Atac“. Milano ha sistemato le cose da tempo e indica con la lettera S tutte le linee Suburbane e con la M la Metro. A Roma non si capisce niente.
Addirittura a Valle Aurelia appare un’ennesima sigla, la FM. Che roba è? Si tratta della vecchia denominazione Ferrovie Metropolitane che esisteva 15 anni fa. Oggi si chiamano FL e quindi uno spaesato viaggiatore dovrà districarsi tra le sigle FS oppure FM o le più contemporanee FL!?!
Una informazione audio e visiva che sia chiara. Oggi dall’altoparlante si sente citare la destinazione finale dei treni ma nulla si capisce di quelle intermedie. Siccome la gran parte dei viaggiatori usa le FL (!) per spostarsi all’interno di Roma, sarebbe opportuno creare delle linee determinate, ciascuna con un proprio colore, che effettuano delle fermate come qualunque linea metro.
Come faccio a capire che se mi trovo a Ostiense e devo andare a Tiburtina posso prendere indistintamente il treno diretto a Orte o quello che limita ad altre stazioni?
“Negli annunci e nell’informazione visiva i treni devono essere associati alle linee (ognuna delle quali ha un suo colore). Quindi, un tipico annuncio potrebbe essere Treno della Linea 3 diretto a Viterbo Porta Romana in arrivo a… oppure Treno della Linea 3 limitato a Bracciano in arrivo a…e nei tabelloni delle stazioni deve essere riportato il logo della linea vicino alla destinazione“, spiega la pagina Fb di Salviamo la Metro C.
Servono delle mappe lineari, quelle che indicano tutte le stazioni di una determinata linea. E delle mappe di rete.
Riaprire il nodo di scambio Ostiense. Oggi è chiuso nella zona di proprietà Atac e impedisce lo scambio diretto tra metro e treno. Questo provoca importanti disagi ai viaggiatori che si interrogano sulle motivazioni. Sono in corso lavori? In quel caso dovrebbe esserci un cartello di cantiere. Oppure si tratta solo di abbandono?
Siccome il Sindaco Gualtieri ha citato le S-Bahn tedesche come modello al quale si ispira per le linee ferroviarie romane, sarebbe il caso che cominciasse dalle cose in apparenza più semplici me meno scontate. Non pretendiamo che Roma sia servita da una rete del tipo di quella parigina con la RER che è incredibilmente capillare e veloce (RER significa proprio rete espressa rapida). Ma almeno rendere più funzionale e chiaro il sistema che già abbiamo, sarebbe un buon inizio per una nuova giunta.
Dopo gli anni non classificabili di Raggi, ci si aspettava una amministrazione che tirasse fuori una leadership anche nei confronti degli altri interlocutori locali. Gualtieri potrebbe convocare Regione e Ferrovie e dire: “Ora si fa così, perché i viaggiatori non sono ben orientati”. E invece sembra che il Sindaco sia lui alla ricerca di una bussola. Altro che leadership.