E’ stata una bella serata, ricca di spunti e riflessioni. E soprattutto con un confronto franco e senza filtri nel quale i cittadini hanno potuto parlare direttamente con uno dei principali esponenti dell’amministrazione capitolina a 5Stelle. A dirlo non siamo noi che – essendo gli organizzatori – potremmo essere di parte. Ma la riuscita dell’evento è stata riconosciuta da tutti gli intervenuti, anche da diversi esponenti pentastellati ai quali di solito non lesiniamo critiche.
Dunque ancora grazie a Enrico Stefàno che ha dedicato oltre due ore del suo tempo a questo incontro, al Centro Studi Cappella Orsini che ha messo a disposizione la sala e a RomaPulita! che ha collaborato all’iniziativa.
Sono tanti i temi di cui si è parlato per cui è difficile riassumerli tutti in un articolo. La ciclabilità sicuramente è stato uno degli argomenti principali, dato che in sala erano presenti molti esponenti delle associazioni di ciclisti. Il rimprovero che viene mosso alla giunta Raggi è aver fatto troppo poco fino ad oggi, rispetto agli impegni presi. In particolare Stefàno è stato sollecitato alla manutenzione delle piste attuali, alla ricucitura delle piste esistenti (molte piste finiscono nel nulla pur essendo distanti poche centinaia di metri da altre ciclabili) e poi gli è stato domandato un giudizio sul bike sharing. Proprio diarioromano ha annunciato ieri l’addio da Roma dell’unico operatore attualmente presente, Obike, che entro poche settimane lascerà la città priva di un servizio di biciclette condivise. Non ci sarà neanche il bike sharing tradizionale (quello con le stazioni fisse) perché la giunta non ha voluto portare avanti la riforma dei cartelloni pubblicitari che pagano questo tipo di servizio. Stefàno ha risposto così:
Altro tema caldo, sollevato dall’ottimo Mercurio Viaggiatore che sul nostro sito ha raccontato la strana vicenda della gara d’appalto per Roma Tpl. Un appalto scaduto ormai a maggio scorso ma nessun bando è all’orizzonte, col rischio di dover prorogare il servizio alla stessa Roma Tpl che ha un contratto molto poco trasparente, stipulato sotto la giunta Alemanno. Per chi vuole approfondire consigliamo di rileggere l’articolo di mercoledì scorso e ascoltare la risposta di Enrico Stefàno nel video che segue.
Ancora in tema di ciclabilità, abbiamo cercato di capire perché, dopo le dimissioni di Paolo Bellino, il Campidoglio non abbia più nominato un bike manager, nonostante ci sia sicuramente bisogno di una figura di coordinamento. Stefàno ha spiegato che – a suo avviso – l’indirizzo politico sulla ciclabilità viene dato a sufficienza dalla giunta e dalla commissione e che piuttosto manca una figura tecnica, un dirigente che possa coordinare le attività interne. Possiamo ascoltare la sua risposta in questo video.
Centrale anche il tema del Referendum su Atac che si terrà il prossimo 11 novembre. In sala c’era un gruppo di sostenitori del Sì venuti apposta per confrontarsi col consigliere Stefàno e per denunciare il silenzio che circonda il voto. Manca un dibattito aperto e sembra che il Campidoglio faccia di tutto per evitare di parlarne, forse con l’obiettivo di portare alle urne il minor numero possibile di persone. Il M5S è schierato per il No alla liberalizzazione del settore trasporti a Roma, convinto che Atac possa nel tempo ritrovare un minimo di efficienza. E le colpe del ritardo dei bus – ha detto Stefàno – non sono solo di Atac: “Se il 409 viaggia in mezzo ad un traffico infernale, con auto in doppia fila, la situazione non cambierebbe se a gestire quel bus ci fosse un privato al posto di Atac”. Insomma la sua posizione è quella di spingere i romani ad usare sempre meno il mezzo privato per rendere più fluido il traffico e di conseguenza più veloci gli autobus. Non è la liberalizzazione che risolverebbe il problema, ha chiosato.
Di diverso avviso, ovviamente i promotori del Referendum, secondo i quali un’azienda gravata da 1,3 miliardi di debito non potrà mai garantire un servizio efficiente. Il Comune deve poter esercitare il controllo sugli operatori – hanno spiegato – i quali operatori avranno tutto l’interesse a lavorare al meglio per ottenere il rinnovo della concessione a fine mandato. Inoltre hanno chiesto a Stefàno se fosse favorevole a incrementare servizi non di linea (ad esempio Uber o bus a chiamata). Su questo il consigliere se l’è cavata parlando della necessità di una norma nazionale.
Diverse domande avevano come oggetto la sicurezza stradale e i troppi incidenti con morti e feriti. La tesi di Stefàno è che le dimensioni delle strade romane sono sbagliate: troppo larghe (e dunque permettono la sosta in doppia fila) e troppo invitanti alla velocità. Una strada a 4 corsie – ha spiegato – non fa percepire all’automobilista la propria velocità ecco perché occorre lavorare per ridisegnare le strade, restringendo le carreggiate e creando bike lane protette ai lati.
Sulla protezione delle strade e delle preferenziali si è aperto un lungo confronto. C’è chi ha chiesto perché sia stata scelta la tipologia di cordolo che è stata installata in viale Eritrea e non altre tipologie meno pericolose per le moto. Il blogger Odissea Quotidiana, ha portato in sala un birillo giallo staccatosi da un cordolo montato da poco. Stefàno ha risposto che intende andare avanti con la delimitazione delle preferenziali e che quel tipo di cordoli è certificato da esperti e da diverse aziende per non essere pericoloso. Inoltre ha annunciato che su viale Libia è in corso di installazione un diverso tipo di cordolo rispetto a quello di viale Eritrea ancora più performante.
Molte le domande su temi alti, quali la programmazione, la guida autonoma. E poi le critiche di RomaPulita! per l’ordine del Comune di nuovi bus a gasolio quando nel 2024 i mezzi diesel verranno banditi dal centro di Roma. “E’ una risposta immediata all’emergenza”, ha spiegato Enrico Stefàno, soprattutto in questo momento storico nel quale Atac ha una tale carenza di bus che occorreva agire in fretta. Inoltre l’azienda non dispone di depositi attrezzati ad ospitare troppi mezzi a metano e quindi quel tipo di autobus avrebbe creato problemi immediati.
L’evento è stato trasmesso in diretta streaming su Facebook ed ha raggiunto diverse migliaia di visualizzazioni, segno che c’è molto interesse e molta voglia di dialogare con gli amministratori. Purtroppo, a parte l’ottima eccezione di Enrico Stefàno, gli altri esponenti della maggioranza rifiutano il confronto. E’ un gran peccato e soprattutto una grande contraddizione per coloro che si ritenevano i paladini della democrazia diretta.