Lo scorso 7 gennaio si è tenuta una seduta della Commissione Mobilità dell’Assemblea Capitolina in cui sono state auditi alcuni rappresentanti della Consulta per la sicurezza stradale, o “Consulta Cittadina Sicurezza Stradale, Mobilità Dolce e Sostenibilità” com’è stata ridenominata dalla passata amministrazione.
C’è stato un lungo intervento del presidente della Consulta, il quale ha fatto una panoramica delle proposte elaborate per ridurre il numero e la gravità degli incidenti a Roma, e diversi interventi di esponenti della Consulta, tutti più o meno orientati a cercare di capire le intenzioni della nuova amministrazione sul ruolo della Consulta stessa.
Venendo infatti da cinque anni di quasi totale irrilevanza, con la passata amministrazione che dopo qualche riunione in pompa magna ha semplicemente ignorato la Consulta, il primo interesse dei membri è ovviamente di conoscere se la nuova amministrazione vorrà comportarsi diversamente o se anch’essa vorrà utilizzare la Consulta come foglia di fico per poter dire di fare qualcosa per ridurre la mortalità sulle strade romane.
Dalle parole del presidente della commissione, Giovanni Zannola, si direbbe che il registro dovrebbe cambiare, avendo il presidente apprezzato il lavoro della Consulta e preannunciato ulteriori sedute dedicate a temi specifici collegati alla sicurezza stradale. Nel prossimo futuro vedremo se effettivamente l’Assemblea Capitolina vorrà utilizzare la Consulta per dare indirizzi al governo cittadino o se ci troviamo di fronte ad iniziative di facciata.
Da segnalare l’intervento della consigliera Linda Meleo, del M5S, che in sostanza ha chiesto di continuare il lavoro iniziato dall’amministrazione di cui lei faceva parte in tema di sicurezza stradale, dimostrando così una notevole faccia tosta. Non solo infatti la passata amministrazione ha avuto responsabilità chiare nel proseguimento a Roma di quella che abbiamo chiamato “mattanza pedonale“, ma la stessa Meleo si è dimostrata insensibile alla sicurezza stradale sia da assessore alla mobilità, quando ignorava la Consulta, che da assessore ai lavori pubblici, quando si compiaceva della realizzazione di pericolose autostrade urbane.
Che la sicurezza stradale rimanga un tema assolutamente prioritario a Roma lo ricorda l’incessante verificarsi di incidenti gravissimi. Lo scorso giovedì mattina c’è stato infatti l’ennesimo pedone ammazzato mentre attraversava sulle strisce, in quel di Ostia, e l’11 gennaio un altro pedone è stato investito da uno scooter su via Aurelia Antica ed è anch’egli morto. E ancora, il 7 gennaio è stata investita mortalmente una signora in via Walter Tobagi, nella periferia est.
Tre pedoni uccisi in una settimana, se non è “mattanza pedonale” questa?!?
E la nuova amministrazione cosa fa? Tutto tace.
Nulla sul fronte della Polizia Locale, che continua ad infischiarsene di far rispettare il codice della strada, sporadiche multe per divieto di sosta a parte.
Nulla in tema di comunicazione per sensibilizzare soprattutto gli automobilisti ad adottare stili di guida più sicuri e rispettosi degli altri, utenti deboli della strada in particolare.
Nulla in materia di miglioramenti dell’infrastruttura stradale, adottando ad esempio gli attraversamenti rialzati per le strisce pedonali.
Con Virginia Raggi, una volta preso atto del totale disinteresse della sua amministrazione ad occuparsi di sicurezza stradale, parlammo di “sindaco sporco di sangue“.
Con Roberto Gualtieri è senz’altro prematuro parlare di responsabilità dirette, ma sono passati già tre mesi dalla vittoria delle elezioni e il tema della sicurezza stradale non è stato neanche accennato dalla sua giunta. Gli incidenti però continuano a verificarsi con frequenza preoccupante e quindi è indispensabile un intervento immediato che dia un segnale chiaro di inversione di rotta.
L’unica cosa che può avere un impatto immediato sulla disastrosa situazione romana è un reale impegno della Polizia Locale a dare attuazione a quanto previsto dal Codice della strada e se il sindaco Gualtieri non procede al più presto in tale direzione sarà ben presto considerato responsabile di ogni morte avvenuta sulle strade di Roma.
Una risposta
Se le forze dell’ordine mettessero la metà dell’impegno che stanno dedicando ai controlli del green pass alla sicurezza stradale, oggi avremmo la metà del morti