Cosa dice il sondaggio sulle primarie del centrosinistra

Gualtieri risulta il favorito ma Caudo sembra avere qualche possibilità di insidiargli la vittoria. E se qualcuno degli altri candidati decidesse di convergere su di lui?

I media cosiddetti main stream continuano ad ignorare le primarie del centrosinistra a Roma previste per domenica prossima, 20 giugno (qui le istruzioni per votare, con la registrazione per il voto online che chiudera oggi alle 24).

 

Il Messaggero, ad esempio, si è accorto delle primarie solo quando i sette candidati si sono confrontati, per la prima volta tutti insieme, nello Spin Time Lab del palazzo occupato di via S. Croce in Gerusalemme, gridando allo scandalo per la scelta di giustificare in qualche modo un abuso ultradecennale.

Su queste pagine non abbiamo mai mancato di condannare senza mezze parole le occupazioni abusive degli stabili, sia privati che pubblici, ma riteniamo che al momento vi sia un’emergenza informativa, di cui Il Messaggero è corresponsabile, che non può che far passare l’occupazione abusiva in secondo piano.

Domenica si terranno le elezioni primarie del centrosinistra e contrariamente alle volte scorse, quando si tennero diversi confronti pubblici su reti televisive nazionali, finora c’è stato solo un incontro con tutti e sette i candidati, quello presso lo Spin Time Lab, che non è stato neanche trasmesso in streaming (cosa alquanto curiosa, se qualcuno degli organizzatori volesse spiegarne il perché …).

Addirittura vediamo che oggi Il Messaggero dà voce alla sindaca Raggi, che si indigna per la scelta di dove fare il dibattito, proprio colei che è responsabile di non aver fatto nulla per l’emergenza abitativa a Roma e quindi non aver neanche reso pensabile di liberare lo stabile in causa.

 

In televisione la situazione è anche peggiore, con praticamente tutte le reti maggiori che invitano al massimo il candidato del PD, Roberto Gualtieri, facendolo già passare come il candidato del centrosinistra alle elezioni di autunno.

L’ultimo episodio questa mattina, quando una pur brava giornalista come Alessandra Sardoni a Gualtieri ha chiesto quale concorrente teme di più tra Michetti e Calenda, come se domenica non vi fossero le elezioni primarie del centrosinistra dove Gualtieri deve ancora guadagnarsi il posto per quelle di autunno.

 

Di gran lunga miglior servizio ai suoi lettori sta facendo la testata online RomaToday, che ha seguito fin dall’inizio la vicenda delle primarie prsentando ed intervistando tutti i candidati.

Ieri RomaToday ha pubblicato i risultati di un sondaggio da loro commissionato sul possibile esito delle elezioni comunali. Rimandando alla lettura dell’articolo per i dettagli, in estrema sistensi si può dire che al momento il candidato del centrodestra appare essere il favorito, seppur di poco, e che la sindaca Raggi appare in calo e perdente su tutti ad un eventuale ballottaggio. Considerato però che c’è ancora molto tempo per le elezioni e che oltre il 30% degli intervistati non si è espresso, le risultanze del sondaggio non possono che avere una rilevanza molto limitata.

Molto più importante, a nostro avviso, la parte relativa alle primarie del centrosinistra. Nel sondaggio si è infatti anche chiesta la preferenza rispetto ai candidati alle primarie e queste sono state le risultanze:

 

Le primarie del centrosinistra: cosa dice il sondaggio

Primarie del centrosinistra, Roberto Gualtieri, come da pronostico, vince, ma non stravince. Il suo risultato è però appena sotto la soglia del 50%: l’ex MEF si ferma al 47%, con un solido risultato di Giovanni Caudo che arriva al 28%. Imma Battaglia di Liberare Roma e Paolo Ciani di Demos stanno intorno al 7%, seguono Stefano Fassina e Tobia Zevi con il 5%. Cristina Grancio si ferma all’1%. Secondo BiDiMedia, “i candidati principali arrivano a raccogliere 3 voti su 4, una tendenza in accentuazione negli ultimi giorni. Il risultato sembra scontato, ma in caso di bassa affluenza e voto militante potrebbero esserci sorprese”.

 

Immagine da RomaToday

 

 

Come previsto quindi Gualtieri si conferma il favorito per le primarie, ma si conferma anche quella che era una sensazione abbastanza diffusa, ossia che Caudo qualche pur piccola possibilità di contendere la vittoria al favorito l’avrebbe.

 

Per noi questa è un’ottima notizia, avendo fin dall’inizio espresso tutti i nostri dubbi sulla candidatura di Gualtieri. Volendo anche mettere da parte il fatto che a tutt’oggi Gualtieri non ha ancora reso noto uno straccio di programma e che abbia una conoscenza assolutamente superficiale di Roma e dei suoi problemi (ha passato gli ultimi dodici anni tra il parlamento europeo e il governo nazionale), egli rappresenta una candidatura in perfetta continuità con il modus operandi del PD romano degli ultimi 13 anni:

a. opposizione nulla, quando non connivenza, col sindaco Alemanno,

b. boicottaggio del proprio sindaco Ignazio Marino fino alla sua rimozione per via notarile e senza alcun passaggio in Assemblea Capitolina (con possibili oscuri risvolti mai chiariti),

c. nuovo giro di opposizione nulla con la sindaca Raggi.

 

Facendo quindi il tifo affinché domenica si materializzi una grossa (brutta) sorpresa per il PD, almeno per questa parte del PD (sappiamo ve ne sono altre ben migliori), ci chiediamo se non sia il caso per alcuni dei candidati alle primarie di riconsiderare la loro posizione.

Pensiamo ad esempio ad Imma Battaglia, che ebbe un ruolo nell’amministrazione di Ignazio Marino: stando al sondaggio la Battaglia non avrebbe alcuna possibilità di vincere le primarie, mentre se invitasse i propri sostenitori a votare Caudo, quest’ultimo aumenterebbe molto le sue possibilità di vittoria. D’altronde è facile immaginare che le istanze che stanno più a cuore alla Battaglia avrebbero molte più possibilità di essere accolte da Caudo che da Gualtieri.

Discorso simile si potrebbe forse fare per Paolo Ciani, sicuramente meno per Stefano Fassina e Tobia Zeri.

 

Purtroppo il tempo a disposizione per cambiare le cose è poco e il silenzio dei media sulla contesa delle primarie continua e probabilmente proseguirà fino alla fine.

È però consentito sognare, ossia augurarsi che dalle primarie emerga un candidato dotato di una visione moderna di Roma e della necessaria esperienza per provare a realizzarla fin dal primo giorno dell’insediamento.

Costui non è certo Roberto Gualtieri e c’è solo da sperare che tutti i romani di buona volontà facciano la loro parte per farlo capire al PD.

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