Da qualche giorno si parla degli ultimi concerti tenutisi in piazza del Popolo dal 23 al 26 giugno per il Coca Cola Summer Festival 2016.
La questione l’ha sollevata chi scrive, nella qualità di rappresentante di un’associazione di residenti del rione Campo Marzio, presentando un esposto alla PLRC, alla ASL, all’ARPA ed al Dipartimento Ambiente del Comune per segnalare che i concerti pop/rock che si stavano per tenere sulla piazza avrebbero causato gravi fastidi acustici a chi in quei luoghi vive ed opera.
Informata la consigliera Naim della cosa, sapendola sempre attenta alle questioni attinenti la salute pubblica, ella ha parlato del problema sulla sua pagina facebook, segnalando la necessità che l’amministrazione appena insediata intervenisse per fermare gli abusi. Il suo post ha scatenato i pasdaran grillini che invece di cogliere l’occasione e sollecitare la propria parte a dare un primo segnale di discontinuità, facendo fare delle verifiche rispetto a quanto era in corso in piazza del Popolo, hanno subito gridato alla lesa maestà, dicendo che non si poteva pretendere nulla da un’amministrazione appena insediata, che era un bieco attacco politico e via castroneggiando.
Al post si è comunque interessata la stampa, il Corriere in particolare, che ha fatto alcuni articoli sulla manifestazione mettendo in risalto il fatto che per i dieci giorni di occupazione di piazza del Popolo gli organizzatori hanno pagato circa 5.000 euro, ossia circa 500 euro al giorno per occupare tutto l’emiciclo lato Pincio della piazza.
L’interessamento della stampa, più dell’esposto del sottoscritto che nel frattempo aveva sortito l’unico effetto di far chiedere all’ARPA le misurazioni del rumore da parte del Dipartimento Ambiente, richiesta che però è rimasta disattesa, ha in qualche modo costretto il Sindaco ad interessarsi della questione e le sue ultime dichiarazioni parlano dell’intenzione di verificare tutti gli aspetti di quanto accaduto in piazza del Popolo, sia riguardo ai canoni OSP irrisori ma anche rispetto alla liceità di occupare la piazza in quel modo per così tanto tempo ed al possibile disturbo alla quite pubblica causata dai concerti.
Cogliendo anzitutto la positiva novità dell’atteggiamento del Sindaco rispetto a questo problema, laddove in passato tutti i suoi predecessori hanno fatto letteralmente orecchie da mercante, ci auguriamo che ella vorrà veramente andare a fondo mettendo in luce finalmente le tante magagne che da anni vengono utilizzate per violare sistematicamente leggi e regolamenti. E per dare una mano alla nuova amministrazione proviamo ad elencare di seguito i problemi e le illiceità che certe manifestazioni evidenziano.
IL REGOLAMENTO FANTASMA – Iniziamo dalla normativa dimenticata, ossia la deliberazione n.48 del 2009, con cui il Consiglio Comunale varò il Regolamento d’uso delle piazze del centro storico.
L’articolo 1 del regolamento elenca i luoghi del centro storico dove si applicano le prescrizioni e tra questi c’è ovviamente piazza del Popolo. L’articolo 2 così recita:
“Nelle Piazze comprese all’articolo 1 è vietata qualsiasi manifestazione o evento anche episodico a carattere commerciale ...”.
E già qui cascherebbe l’asino, giacché un evento chiamato “Coca Cola Summer Festival” cos’altro è se non un evento a carattere commerciale? Peraltro questa manifestazione, più che essere un’occasione musicale per il pubblico sulla piazza, è spudoratamente una colossale registrazione dello spettacolo che andrà in onda sulle reti Mediaset ai primi di luglio. Basta assistervi infatti per vedere che i tempi sono tutti dettati dalle registrazioni dei vari brani, con lunghissime pause e richieste esplicite dei conduttori al pubblico affinché si comporti in un certo modo per registrare i promo o gli stacchi.
Andando avanti, l’articolo 3 recita:
“Ciascuna delle Piazze elencate nell’articolo 1 possono essere concesse dall’Ufficio del Gabinetto del Sindaco non più di una volta al mese per non più di tre giorni, comprensivi di allestimento e disinstallazione, compreso il fine settimana, sempre con esplicito divieto di svolgimento di attività commerciali, fatte salve le esigenze primarie dell’Amministrazione Comunale.”
E qui ne cascano parecchi di asini, visto che per il “Coca Cola Summer Festival” la piazza è stata occupata per 10 giorni. Inoltre questo è stato solo l’ennesimo degli eventi lì tenutisi, per cui la prescrizione di soli tre giorni al mese è stata ben più che violata, diremmo sbeffeggiata.
E ancora l’articolo 6 dice:
“Qualora per lo svolgimento in sicurezza delle suddette manifestazioni si rendano necessari provvedimenti di disciplina di traffico e sosta che modifichino le ordinanze vigenti nelle strade limitrofe dovrà esserne data informazione, da parte della Polizia Municipale, ai residenti e ai commercianti con anticipo di almeno 48 ore così come disciplinato dal Codice della strada, e in caso di sottrazione di sosta l’Amministrazione Comunale, e per essa l’UITS del I Gruppo della Polizia Municipale, dovrà reperire, là dove possibile, nelle immediate vicinanze, in alternativa a quelli soppressi, lo stesso numero di posti auto; …”
Intenzioni bellissime ma praticamente il nulla più totale.
In sostanza questo regolamento è rimasto lettera morta fin dalla sua prima approvazione, dimostrandosi solamente una foglia di fico per poter dire che l’amministrazione tutela i luoghi più preziosi del centro storico, quando invece nei fatti si è sempre continuato a farne carne di porco. Questo è quanto hanno fatto l’amministrazione Alemanno prima e quella Marino poi. Da notare che nel 2010 si riuscì a far intervenire addirittura l’UNESCO perché su piazza del Popolo la si finisse con l’esagerare, ma la cosa ebbe solo un piccolo effetto temporaneo.
L’aspettativa è che l’attuale amministrazione voglia cambiare registro iniziando ad applicare una normativa vigente, eventualmente provvedendo a modificarla od anche ad abrogarla se lo ritenesse necessario. Continuare a far finta di niente sarebbe la cosa peggiore.
LA FARSA DEI LIMITI ACUSTICI – Un altro elemento di grande criticità di questi eventi è il loro devastante impatto acustico. Tenere infatti un concerto pop/rock a pochi metri dalle abitazioni comporta gravi fastidi a chi vi abita o opera che non è possibile contenere. Con tutta l’eventuale buona volontà degli organizzatori, una tale tipologia di concerto non permette di tenere il volume entro certi limiti, pena il sicuro fallimento dell’evento. In un’area in cui il limite massimo previsto dalla zonizzazione acustica del Comune di Roma è di 65 dB (55 dB nelle ore notturne), con un concerto è praticamente impossibile mantenersi al di sotto degli 80 dB che, per chi conosce la materia, è un livello incompatibile con le normali attività domestiche, figuriamoci poi se la cosa dura diversi giorni!
A dimostrazione di ciò, nel caso servisse, vi è il precedente del concerto dei Tokyo Hotel del settembre 2009, tenutosi in piazza del Popolo, dove i tecnici dell’ARPA fecero le misurazioni acustiche e rilevarono tutti valori “non conformi alla normativa vigente”, elevando una sanzione amministrativa agli organizzatori.
Riguardo l’inquinamento acustico, la foglia di fico è data dal Nulla Osta d’Impatto Acustico (NOIA, acronimo molto indicato, si direbbe) che viene rilasciato dal Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma. Nel caso di questa manifestazione il NOIA recita più o meno così:
“Vista la documentazione allegata alla domanda … si rilascia … parere di compatibilità ambientale favorevole …
Il responsabile della manifestazione dovrà verificare, a cura del tecnico competente in acustica ambientale, i livelli di rumore post-operam con quelli preventivamente stimati e, in caso di difformità, presentare nuova documentazione.”
Che nella sostanza si può tradurre come: fate il porco comodo che volete, tanto sappiamo tutti che non ci sarà mai nessuno che potrà controllare quello che accade. Chi conosce la materia sa infatti che gli unici che possono fare delle misurazioni acustiche dotate di un qualche valore sono i tecnici dell’ARPA, che però sono pochissimi, devono coprire tutto il territorio della Regione Lazio ma soprattutto devono essere chiamati per tempo in modo da pianificare la loro attività. Per chi quindi non abbia santi in paradiso, riuscire ad ottenere una misurazione da parte dell’ARPA è praticamente impossibile.
Nel 2009 noi ci riuscimmo solo grazie ad una serie straordinaria di coincidenze positive. Da sottolineare che i pur pochissimi tecnici dell’ARPA sono sempre molto disponibili e pronti alla collaborazione, ma purtroppo essi devono essere chiamati dagli uffici competenti ed obbligatoriamente accompagnati da agenti di Polizia, non essendo loro dei pubblici ufficiali. Insomma più che essere un servizio a disposizione dei cittadini per tutelarli dagli eccessi acustici, l’ARPA è l’ennesima foglia di fico resa praticamente inutilizzabile sottostaffandola e complicandone al massimo le procedure d’intervento.
Tornando al NOIA, praticamente l’ufficio del Comune acquisisce la documentazione degli organizzatori, che in genere dichiarano che nonostante sulla carta si tratti di un concerto pop/rock sarà possibile far addormentare un bebé sul luogo, tante saranno le loro attenzioni a non superare i limiti acustici, e si limita a richiedere agli stessi di fare le verifiche acustiche per evidenziare eventuali sforamenti ai limiti che poi a posteriori dovranno essere spiegati. Detto in altri termini, praticamente gli organizzatori dicono quello che vogliono e saranno loro stessi a dover dimostrare di aver fatto quanto detto. E su questo un ufficio che si chiama di “Tutela Ambientale” mette il visto di conformità e dà il via libera.
Chiaramente qui di Tutela Ambientale non c’è proprio traccia, potendosi anzi rinominare l’ufficio in “Tutela degli interessi degli inquinatori acustici”. Ad avviso di chi scrive per il ripetersi sistematico di questo tipo di situazioni sarebbe indispensabile rimuovere immediatamente il responsabile dell’ufficio, che chiaramente non sta adempiendo agli scopi per cui la struttura è pensata, e sostituirlo con qualcuno che abbia davvero a cuore la tutela dei cittadini dagli eccessi acustici. Chiaramente c’è anche un problema di normativa, che va integrata mancando ancora un regolamento attuativo delle disposizioni legislative in materia di inquinamento acustico (e su questo giace in Consiglio una delibera d’iniziativa popolare che colmerebbe la lacuna), ma se un intero Dipartimento dimostra per anni di essere interessato a tutelare gli interessi commerciali anziché quelli “Ambientali” a difesa della salute dei cittadini, è indispensabile ridirezionarne le attività sostituendone il vertice con persone che abbiano una chiara idea di cosa si intenda per “Tutela Ambientale”.
Nel caso specifico di questo evento, solo a seguito del nostro esposto il Dipartimento del Comune ha richiesto all’ARPA di fare le misurazioni acustiche. Peccato però che l’abbia fatto ad evento già iniziato ed a ridosso del fine settimana, cosa che non ha permesso ai tecnici dell’ARPA di adempiere alla richiesta (coinvolgere l’ARPA in ritardo e solo dietro sollecito di qualcuno fa parte delle modalità per impedirne praticamente l’intervento). Come altro pensava l’ufficio del Comune che si potesse controllare l’attività degli organizzatori dal punto di vista delle immissioni acustiche sarebbe interessante chiederlo al dirigente dell’ufficio stesso, ma a meno di non dover metterne in discussione l’intelligenza, temiamo egli/ella dovrebbe ammettere che in fondo dell’eventuale inquinamento acustico a lui/lei non gliene cala un fico secco!
Per capire gli effetti che la manifestazione ha avuto su chi vive sulla piazza, testimoni lì presenti hanno parlato di muri interni dei palazzi che tremavano e musica che soprattutto nelle tonalità più basse si sentiva “dentro il corpo” (come essere in discoteca non avendolo scelto, trovandosi nella propria casa o in una stanza di hotel pagata svariate centinaia di euro a notte). È vero che stiamo parlando di numeri di persone molto limitati (i residenti sulla piazza assommano a poche unità mentre gli ospiti dell’Hotel de Russie possono essere più numerosi) e, come sempre affermato in questi casi, di fortunati residenti in uno dei luoghi più belli di Roma (“famo a cambio no? Tu vieni a torbella e io vengo a piazza del Popolo!” è quello che si sente spesso), ma le norme non prevedono punizioni particolari per chi vive più o meno stabilmente in certi luoghi. E vi è il caso di una signora inferma, costretta a letto, che si è dovuta sorbire una vera e propria tortura acustica per giorni senza poter fare nulla. Chiaramente qui nessuno pretende il silenzio di una vetta alpina, ma è fuor di dubbio che emissioni acustiche fuori controllo rappresentano un vero e proprio attentato alla salute delle persone.
Una prima soluzione qui sarebbe quindi, come già detto, rimuovere la dirigenza dell’ufficio, per manifesta incapacità di ottemperare agli scopi dello stesso, e cominciare a prevedere per ogni tipo di evento pubblico l’intervento dei tecnici dell’ARPA a tutela della salute dei cittadini ed a spese degli organizzatori.
PIAZZA DEL POPOLO AL COSTO DI UNA SALETTA PARROCCHIALE – E veniamo all’aspetto che più ha interessato i media, ossia il costo risibile dell’occupazione di suolo pubblico. Per i dieci giorni di occupazione della piazza gli organizzatori hanno infatti versato circa 5.000 euro al Comune, che fanno 500 euro al giorno. Considerato che una sala parrocchiale viene mediamente qualche centinaio di euro per qualche ora, dobbiamo concludere che un luogo come piazza del Popolo è più a buon mercato. Se poi consideriamo che vi si riescono a contenere anche 10.000 persone non si può che concludere che è praticamente regalata. Ma se la cosa potrebbe avere anche un senso per una manifestazione politica, quando l’evento è puramente commerciale si tratta di un colossale regalo all’organizzatore di turno. In questo caso, trattandosi della registrazione di un evento televisivo, occorrerebbe fare il paragone con quanto sarebbe costato agli organizzatori affittare degli studi di ripresa per diversi giorni, e probabilmente quanto pagato per piazza del Popolo sarebbe bastato per un giorno. Senza contare poi l’ingente spiegamento di forze di polizia che per il livello di allerta attuale hanno dovuto presidiare ogni angolo della piazza, delle rampe esterne e su fino alla terrazza del Pincio, con un costo pazzesco che evidentemente la collettività ha gentilmente offerto agli organizzatori.
ALTRE VARIE FOGLIE DI FICO – I provvedimenti autorizzativi sono infarciti di prescrizioni che gli autorizzatori stessi sanno bene essere inapplicabili ed incontrollabili (a meno di non voler dubitare della loro intelligenza). Eccone alcune.
Parere favorevole dai vigili del Primo Gruppo, a condizione che:
– “siano osservate le prescrizioni per il contenimento dell’inquinamento acustico ed adottati tutti gli accorgimenti per evitare il disturbo alla quiete pubblica …” (“evitare il disturbo alla quiete pubblica” TENENDO UN CONCERTO POP/ROCK??? YOU CANNOT BE SERIOUS!);
– “sia scrupolosamente rispettato il rapporto fra le percentuali previste per l’attività commerciale rispetto a quella culturale …” (e qui è il “scrupolosamente” che fa particolarmente ridere);
firmato Com.te Angelo Moretti (sì, sempre lui)
Parere favorevole dall’Ufficio Città Storica, “… a condizione che non venga esposta alcun tipo di pubblicità fine a sé stessa su nessun tipo di arredo o attrezzatura richiesta nella domanda, esclusa quella dell’evento“;
firmato Arch. Porfirio Ottolini
A parte capire cosa si intenderebbe per “pubblicità fine a sé stessa”, ma davvero ad un evento che si chiama “Coca Cola Summer festival” si chiede di non esporre altra pubblicità? Ma prima di mettere le loro costose firme, i dirigenti degli uffici lo rileggono il testo dei documenti? Noi spereremmo di no, altrimenti c’è da mettere in seria discussione la loro capacità di dirigerli certi delicati uffici.
Parere favorevole del Gabinetto del Commissario Straordinario purché:
– “… siano rispettate le prescrizioni impartite dal Regolamento di Polizia Urbana Capo II – Ordine e Quiete pubblica” (ORDINE E QUIETE PUBBLICA??? Autorizzare un concerto pop/rock chiedendo il rispetto della quiete pubblica???);
– “… sia acquisito … il preventivo parere di compatibilità acustica abientale relativamente alle emissioni sonore per gli spettacoli musicali e cinematografici. Si rammenta in proposito che le emissioni sonore dovranno essere attentamente contenute entro la soglia del non disturbo civico” (formula che farebbe ridere, se non fossimo in presenza di piccole tragedie; qui si parla di stare attenti al disturbo civico mentre quello che accade è un vero e proprio attentato alla salute pubblica!?!).
firmato Dott. Francesco Paciello (nostra vecchia conoscenza ai tempi dei cartelloni, che sappiamo dotato di senso dell’umorismo per cui immaginiamo avrà sorriso mettendo la sua firma sul provvedimento autorizzativo, anche perché persona intelligente e competente).
Da ultimo, ma non per importanza, c’è da sottolineare che sebbene da mesi tutti i siti web che parlavano della manifestazione la chiamavano col proprio nome, ossia “Coca Cola Summer festival”, agli uffici comunali tutte le richieste autorizzative sono pervenute con la dicitura “Music Summer festival”. E noi ce l’avremmo un’ideuzza sul perché di questa diversa dicitura. Far passare infatti per non commerciale un evento chiamato “Coca Cola Summer festival” sarebbe stata impresa ardua anche per gli espertissimi funzionari e dirigenti comunali (espertissimi a trovare le pieghe delle norme entro cui far passare abusi di ogni tipo); chiamandolo invece “Music Summer festival” lo si sarebbe potuto far passare per una qualsiasi manifestazione canora, quasi uno Zecchino d’oro moderno, e la cosa sarebbe stata limitata ai soli uffici comunali, perché per il resto del mondo questo è sempre stato il “Coca Cola Summer festival”.
E gli uffici sono così professionali nell’orchestrare gli imbrogli che quando gli è stata chiesta la documentazione autorizzativa per l’evento della Coca Cola a piazza del Popolo, hanno risposto qualcosa tipo: “non ci risulta autorizzato alcun evento Coca Cola a piazza del Popolo”!?! (riferitoci questo dalla consigliera Naim).
ASPETTATIVE DALLA NUOVA AMMINISTRAZIONE – Nella speranza di aver sintetizzato in maniera comprensibile l’ennesimo imbroglio architettato in piazza del Popolo (ma ce n’è una sequela che si accumula da anni in tutti i quandranti di Roma, specialmente per le manifestazioni estive) e ricordando che tutte le ultime amministrazioni si sono rese complici degli abusi descritti, veniamo ai segnali che sono giunti dall’amministrazione appena insediata.
Chiariamo anzitutto che non è corretto attribuire responsabilità alcuna all’amministrazione Raggi rispetto agli atti autorizzativi dell’evento di piazza del Popolo, essendo gli stessi stati rilasciati quando il Commissario Tronca era ancora in carica.
Considerato però che il Sindaco Raggi si è insediato quando la manifestazione era in corso e come ella sia stata sollecitata in qualche modo ad intervenire sulla stessa (lo facemmo noi via twitter) per verificare se fossero in corso abusi o addirittura attentati alla salute pubblica, non possiamo non cogliere un’occasione mancata per dimostrare un deciso cambio di passo. In fondo non si trattava di una festicciola di quartiere in qualche parte di Roma, bensì di una occupazione monstre in una delle piazze principali della città.
Ciò detto, va però dato atto al neo Sindaco di essere intervenuta subito dopo dichiarando di voler fare chiarezza su quanto accaduto. È vero che probabilmente sono stati decisivi i riflettori della stampa per convincere il Sindaco ad intervenire in prima persona, ma i suoi predecessori erano maestri nel fare orecchie da mercante anche quando le cose erano squadernate sui giornali cittadini.
L’aspettativa è che il Sindaco incarichi qualcuno che vada a fondo di tutte le questioni che qui abbiamo descritto e finalmente dia agli uffici delle chiare direttive affinché almeno le norme vigenti siano rispettate. Poi ci sarà probabilmente da rivederle alcune di queste norme, per rendere più efficace la tutela della salute dei cittadini e dei luoghi più preziosi della città, e per quello ci vorranno tempi un poco più lunghi. È però indispensabile che il Sindaco colga questa prima occasione offertale per dare un primo chiaro e concreto segnale di cambio totale di passo. Lo ha professato senza sosta in campagna elettorale ed ora ha la possibilità di dimostrarlo immediatamente.
Chiudiamo prevenendo eventuali obiezioni “benaltriste”, quelle che si sono lette a iosa nei commenti al post facebook della Naim di cui sopra, dove si dica che ci sono problemi ben più gravi in città, a partire dal debito monstre del Comune da risolvere. Lo sappiamo bene quanti sono i problemi a Roma ed abbiamo ben presente la loro gravità ed urgenza. Sappiamo quanto è esplosiva la questione rifiuti, gravissima la situazione del trasporto pubblico, a quotidiano rischio collasso, improrogabile un intervento immediato a fermare i roghi tossici, inaccettabile ogni giorno di più il sequestro a cui sono costretti i disabili in città, e via elencando i problemi.
Nessuno chiaramente si aspetta che il Sindaco si dedichi in prima persona al problema di piazza del Popolo ed anzi ci ha un po’ sorpreso il suo coinvolgimento diretto. Ma in una situazione simile un Sindaco che tenga alla città ed ai cittadini alza il telefono e dà mandato all’ufficio competente di fare accertamenti e presentare una relazione, sulla base della quale fare eventuali passi ulteriori. Se si hanno le idee e la volontà chiare bastano pochi minuti e si fa fare una piccola ma significativa svolta al degradato procedere della macchina amministrativa comunale.
E IL MUNICIPIO IN TUTTO QUESTO? – Se come detto si hanno aspettative sulla nuova amministrazione comunale, dal Municipio non ci si aspetta proprio nulla, a dispetto delle dichiarazioni rilasciate con abbondante ritardo dalla Presidente Alfonsi. Guarda caso ora si vuole presentare un atto di consiglio per regolare l’utilizzo di piazza del Popolo, come se la Presidente gli anni passati li avesse passati sulla luna. La verità è che alla riconfermata amministrazione municipale dei problemi di chi vive ed opera in centro storico non interessa nulla, stante che sono anni che i cittadini la interpellano sugli eccessi acustici delle manifestazioni così come degli artisti di strada e mai che si fosse visto un atto o un’iniziativa da parte loro. Vi è ad esempio il caso di piazza della Rotonda, al Pantheon, dove da anni ormai si tengono concerti rock quotidiani, tutto il giorno al volume deciso dall'”artista” di turno (ossia a palla). C’è chi abitando sulla piazza è stato costretto a cambiare casa (sì, vabbè, i soliti privilegiati …). La Presidente Alfonsi è stata investita direttamente del problema proprio al termine della passata legislatura. I cittadini, affiancando un’iniziativa della solita consigliera Naim (quella volta insieme alla consigliera Secchi), chiedero alla Presidente di esercitare i propri poteri ed inibire una serie di luoghi all’arte di strada, per mettere un freno agli eccessi acustici. ebbene la risposta fu un laconico “no”.
Non c’è quindi da aspettarsi nulla dal Municipio I su questo tema se non contare sulle iniziative della sola consigliera Naim che non a caso è stata la prima ad interessarsi della cosa, seguita dalla “sua” Presidente solo dopo che tutti i riflettori erano stati accesi. Credibile ed affidabile la prima, inutile, al meglio, la seconda.