Qualche giorno fa è stato diffuso il progetto per installare un tapis roulant sotto la galleria di via Milano, quello che a Roma viene chiamato “Traforo“.
L’idea è stata proposta da Massimo Bertoni, presidente della Federmoda Roma, e sarebbe stata ben accolta dal presidente della commissione urbanistica, Tommaso Amodeo, a cui è stata presentata.
L’intervento, nei propositi del promotore, dovrebbe rendere più attraversabile il Traforo, collegando meglio la parte di via Nazionale con quella di via del Tritone.
In effetti quella che fino a qualche decennio fa era una delle più floride strade commerciali di Roma, via Nazionale, nel tempo ha perso attrattività, attività commerciali e flussi pedonali. Dall’altra parte vi è invece una via del Tritone che dopo anni di declino sembra stia risorgendo, grazie in gran parte alla nuova Rinascente, ma soprattutto vi è l’area del cosiddetto Tridente, con le frequentatissime via Condotti, via del Babuino e via del Corso.
Poter collegare meglio le due parti del Traforo appare quindi senz’altro una buona idea, consentendo di alleggerire la pressione a volte eccessiva dell’area del Tridente e distribuendola a beneficio dei rioni Monti ed Esquilino.
È quindi la proposta del tapis rulant da sostenere?
Noi non lo crediamo e il primo motivo che ci viene in mente è che un’infrastruttura del genere, manutenuta e gestita dal pubblico, a Roma avrebbe scarsissime possibilità di funzionare in maniera affidabile. Vi sono infatti, e purtroppo, le centinaia di impianti di traslazione delle stazioni della metropolitana a dimostrare quanto sia difficile a Roma mantenere funzionanti impianti del genere.
Ma vi sono ragioni ulteriori per non accogliere con favore la proposta del tapis roulant e la principale è che il Traforo va reso complessivamente un passaggio più agevole per tutte le componenti deboli della mobilità cittadina, ovvere pedoni, biciclette, monopattini, ecc.
Ad oggi infatti la galleria è un lungo e largo rettilineo che vede due stretti marciapiedi ai lati, la sola corsia preferenziale in direzione di via Nazionale e una pista ciclabile e una larga corsia carrabile nel senso inverso. Con una tale conformazione, il traffico proveniente da via del Tritone è alquanto ridotto, costituito solo da bus e taxi, mentre dall’altro lato è abbastanza consistente e caratterizzato da alte velocità medie dei veicoli, complice l’essere la strada in leggera discesa.
Per i pedoni il percorrere il Traforo è un’esperienza tutt’altro che piacevole. Anzitutto vi è il rumore assordante generato dai veicoli, a causa sia delle alte velocità che della pavimentazione a sampietrini; si avverte poi l’odore derivante dai fumi di scarico e che tende a permeare tutta la galleria.
Per bici e monopattini, oltre al rumore e alla puzza, c’è il problema che la galleria è percorribile solo in direzione di via del Tritone, mentre nel verso opposto, essendoci la sola corsia preferenziale, per tali mezzi il transito sarebbe vietato (scriviamo “sarebbe” perché, come spesso accade a Roma, la distanza tra la norma e la sua applicazione è abissale).
A nostro avviso per rendere il Traforo più appetibile per i pedoni va anzitutto cambiata la distribuzione degli spazi, creando una corsia carrabile in ognuno dei due sensi della dimensione minima possibile, realizzando uno spazio ciclabile nei due sensi di marcia e destinando l’eventuale spazio residuo ai marciapiedi.
Va poi sostuituita la pavimentazione carrabile realizzando una copertura con asfalto fonoassorbente, in modo da minimizzare i rumori prodotti dai veicoli, e allo stesso scopo va assicurato il rispetto del limite di 50 km/h mediante installazione di un dispositivo di controllo elettronico della velocità.
Per minimizzare infne l’inquinamento atmosferico prodotto dai veicoli, si potrebbe pensare ad un impianto di ventilazione che crei dei flussi in entrata e uscita dalla galleria, oltre che prevedere pulizie periodiche sia della volta che della carreggiata (le polveri che si depositano a terra vengono risollevate dai veicoli in transito).
A parte la ripavimentazione della carreggiata, che però potrebbe già essere prevista dall’intervento in corso su via Nazionale, gli altri interventi hanno costi abbastanza contenuti e soprattutto sono molto più facilmente gestibili di un tapis roulant all’aperto.
In conclusione, pur condividendo la necessità di mettere meglio in comunicazione i due lati del Traforo, noi pensiamo che sia il caso di intervenirvi complessivamente per migliorare l’infrastruttura per tutte le componenti del traffico e sotto tutti i punti di vista.
Non escludiamo che qualcuno possa presentare proposte ulteriormente migliorative rispetto alla nostra; quello che però eviteremmo è di procedere con l’installazione di un tapis roulant che potrebbe forse migliorare uno degli aspetti della mobilità dei pedoni, pur con tutti i dubbi sulla sua effettiva operabilità, ma lascerebbe inevasi gli altri e non migliorerebbe la condizione di bici e monopattini, il cui utilizzo si sta sempre più diffondendo in quelle zone.
Una risposta
funzionerà come le scale mobili della metro?