È dall’aprile dello scorso anno che periodicamente ricordiamo uno dei tanti problemi di Roma, magari non il più importante (benché per chi ne soffra i fastidi esso arrivi a causare danni fisici) ma senz’altro l’ennesima declinazione del degrado romano. Parliamo della cosiddetta “arte di strada”, una risorsa da incentivare e magari sfruttare in tutto il mondo ma che a Roma si trasforma in problema cittadino.
A più riprese abbiamo provato a sollevare la questione, dimostrando che regole mal scritte e peggio interpretate conducono all’anarchia, dove ognuno fa quello che vuole, con la prepotenza e la sopraffazione a decidere chi abbia ragione.
Da ultimo avevamo preso la situazione del Pantheon a dimostrazione di come sono ormai messe le cose, dove ogni giorno si svolgono concerti rock al volume deciso dagli stessi “artisti” (ovviamente “a palla” così da richiamare più gente possibile).
En passant riportiamo un’indiscrezione giuntaci qualche tempo fa, secondo la quale una coppia che prima viveva sulla piazza è stata costretta a spostarsi altrove non potendo più sopportare i fastidi acustici che durante tutto il giorno accompagnavano le loro vite, all’interno delle mura domestiche. Si dirà che erano dei privilegiati; sì, ma se si riflette sul fatto che una proprietà di grande valore come un appartamento al Pantheon viene squalificata da comportamenti illeciti senza che nessuno se ne dia pena, ci si rende conto di quanto la semplice convivenza civile a Roma sia ormai a fortissimo rischio. Tanto per cominciare non vi sarà nessuno dall’Italia o dall’estero, ammesso che oggi ci sia, che vorrà investire in proprietà immobiliari a Roma, con conseguente perdita indiretta per tutti i cittadini romani.
Tornando al problema degli artisti di strada, vi è stata ultimamente un’iniziativa della Commissione Commercio del Municipio I che ha cercato di ripristinare l’elenco dei luoghi preclusi all’arte di strada, per motivi di decoro o ordine pubblico, che esisteva in passato. Tale iniziativa era stata accolta con favore anche dai vigili urbani, che da tempo e a più riprese, anche con atti ufficiali che però sono stati ignorati dal Municipio e dal Comune, segnalano che la normativa attuale è inapplicabile e va modificata.
Naturalmente i vertici del Municipio I si sono guardati bene dall’interessarsi alla cosa, che loro se non c’è da supportare qualche attività commerciale non si muovono. Ed anche quando la Presidente Alfonsi è stata coinvolta direttamente, chiedendole di ripristinare lei l’elenco dei luoghi vietati come facoltà concessale dalla normativa, si è guardata bene dal farlo, presentando qualche poco credibile scusa tanto per non inumicarsi troppo i possibili elettori del centro storico.
[youtube url=”https://www.youtube.com/watch?v=YJdKeX5oONg”]
Da rilevare che la richiesta di porre un freno agli eccessi acustici degli artisti di strada viene non solo da cittadini che non riescono a stare più dentro le loro abitazioni ma anche da numerosi alberghi che sempre più spesso ricevono lamentele quando non cancellazioni dagli ospiti che non sono disposti a subire gli insopportabili fastidi acustici.
E deve essere stato per quest’ultima categoria che pare qualcosa si stia ora muovendo. Di seguito il comunicato inviato qualche giorno fa dai vigili del Primo Gruppo.
Break Dancers troppo molesti, i Vigili ripristinano la quiete in via del Corso
È grazie quindi ad un’iniziativa autonoma dei vigili che si sta ora cercando di “… garantire il diritto di ogni cittadino di non subire disturbi nelle aree di lavoro o di riposo”.
Evidentemente il Municipio I ed il Comune di quel diritto se ne infischiano altamente …
Noi continuiamo a sperare che i cittadini se le ricorderanno queste cose al momento del voto. Vedremo.
2 risposte
Caro Roberto, sono una ballerina e cantante e faccio l’artista di strada a Roma da parecchi anni. Ho letto il suo articolo ‘Da arte di strada a disturbo della quiete pubblica’ e vorrei, se sia possibile, incontrarla per parlare del problema della prepotenza che condividiamo con voi, nel senso che queste persone che abusano il privilegio di usare Roma come un teatro all’aperto mettono a rischio noi artisti che vogliamo invece contribuire al fascino e gioia della città. Siamo un comitato di artisti convinti che una collaborazione con i residenti, commercianti e le forze di ordine sia l’unica soluzione per salvaguardare la nostra categoria e fare la nostra parte contro il degrado di questa bellissima città. Sono disponibile e penso che potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione se possiamo parlare e cercare soluzioni insieme. Spero che lei raccoglierà il mio invito al più presto possibile perché c’è tanto da fare! il mio numero è 328 2775545. A presto! Ann
Caro Roberto….prima di tutto ..non dire menzogne approposito dei ballerini….oggi stesso ho parlato con loro..e a loro non è mai stato confiscato niente….non sono mai stati portati in caserma …so chi sei …non conosci manco la legge italiana..parli di articolo…non dimenticherò mai come ti sei comportato con me settimane fa…non ho parole…per favore trovato un lavoro..basta rompere le scatole a noi Veri artisti di strada …basta