Oggi ci spostiamo fuori dai confini di Roma e in particolare parliamo della bellissima Amatrice, perché alcune associazioni locali ci hanno chiesto aiuto per divulgare un’iniziativa che si terrà il prossimo 18 agosto. Si tratta della “Festa degli Antichi Saperi e Antichi Sapori” che assume un valore particolare, oltre ad essere una bella giornata da trascorrere insieme.
I giovani della città si stanno dando da fare per far rinascere Amatrice rinnovando tutte le tradizioni che prima del terremoto erano motivo di attrazione da tutta Italia. Iniziative che a causa del sisma e subito dopo del Covid erano state sospese o ridotte e che adesso tornano senza più limitazioni.
La festa degli Antichi Sapere e Sapori è una delle più rilevanti per valorizzare il territorio. Il programma di quest’anno prevede il Mercato dei Liberi Saperi a Configno, con prodotti caseari, salumeria, miele, pasta e artigianato tutto frutto delle aziende agricole della zona. Una rete di piccole e medie imprese che ha resistito alle mille difficoltà provocate dalla distruzione di tutte le infrastrutture locali e viarie.
Il pubblico potrà lavorare le farine, preparare formaggi sotto la supervisione degli agricoltori e dei fattori.
Ci sarà poi una tavola rotonda per discutere delle condizioni del patrimonio artistico a distanza esatta di sette anni dal disastroso terremoto, alla quale parteciperanno esperti e giornalisti, oltre a uno spettacolo musicale della Amorklab Orchestra di Roma.
Dalle 19.00 una cena poetica, allietata cioè da alcune poesie e poi il tradizionale “ballo della pupazza” con un gran finale di fuochi di artificio.
Per partecipare a tutti gli eventi e finanziare l’attività delle associazioni locali, sarà sufficiente un contributo di 8 euro, grazie al quale si potrà visitare anche il Museo delle Arti e Tradizioni, il Parco Orie terme e degustare vino, birra e bevande analcoliche.
Qui di seguito l’intero programma della giornata che potrà essere consultato anche sulla pagina Facebook dell’associazione.
E’ anche l’occasione per visitare la frazione di Configno e poi spostarsi a poca distanza ad Amatrice. E’ proprio Configno uno dei luoghi nei quali per primi è tornata la vita dopo la drammatica notte del 24 agosto 2016. La forza di un gruppo di giovani che non si è arreso grazie a un simbolo importante: il Museo della frazione che è stato l’unico monumento scampato alla distruzione di tutto il territorio amatriciano. Purtroppo il centro di Amatrice non riesce a trovare una strada per la sua rinascita: solo il 13% degli immobili è agibile o è stato ricostruito e la popolazione (un tempo di 3000 abitanti) non raggiunge i mille. I residenti sono andati a vivere altrove grazie anche agli alloggi temporanei sistemati in altre province dove hanno trovato un nuovo lavoro.
Le casse comunali sono vuote e i finanziamenti nazionali sono bloccati da un impasto di burocrazia e mancanza di manodopera specializzata. Le imprese edili hanno preferito lavorare nel resto d’Italia, sfruttando i bonus del Governo e questo territorio rischia di essere dimenticato.
Ecco perché partecipare alla festa di Configno assume un valore particolare, per portare solidarietà e vicinanza a chi non si ferma e non si lascia spaventare dalle tante difficoltà.