Sulla questione delle occupazione illegali di stabili a Roma ci siamo già espressi a più riprese, affermando sempre che per noi il principio guida è, anche in questa materia, quello di legalità.
In particolare della brutta storia dell’occupazione dell’ex INPDAP di via S. Croce in Gerusalemme abbiamo riparlato la scorsa settimana dicendo che a parer nostro quell’occupazione va fatta cessare velocemente, pur nei dovuti modi, approfittandone anzi per intervenire in modo simile su un altro stabile occupato in zona da Casapound.
Cogliamo l’occasione del recente post di Romafaschifo sul tema per dire che sposiamo in toto le loro tesi e ci uniamo a loro nel chiedere che finalmente si ponga fine a tutte queste potenziali bombe sociali, igieniche e commerciali disseminate per la città. Quelle nei luoghi centrali, come le due appena citate, sono più in vista ma ne esistono a decine anche nella periferia romana ed è davvero ora che tutte queste situazioni siano avviate a soluzione.
Aggiungiamo due annotazioni alle considerazioni di Romafaschifo.
Riguardo il gesto dell’elemosiniere del Papa, a nostro avviso egli ha sopperito ad una clamorosa mancata gestione della situazione da parte delle istituzioni. Come infatti abbiamo scritto quando improvvisamente la corrente elettrica fu staccata allo stabile, pur essendo convinti della necessità di terminare quell’occupazione, non è certo buttando per strada da un giorno all’altro qualche centinaio di persone che si può pensare di farlo. La corrente andava quindi riallacciata ma parallelamente andava chiarito agli occupanti che in tempi brevi essi avrebbero dovuto lasciare lo stabile, volenti o nolenti, a norma delle vigenti leggi.
Comprensibile quindi il gesto dell’esponente vaticano così come del tutto censurabile il comportamento delle varie istituzioni, sia di quelle che incredibilmente hanno solidarizzato con degli occupanti abusivi, sia di quelle che si sono distinte per la loro totale assenza.
A proposito invece della gestione delle case popolari, tema accennato nel post di Romafaschifo, ci chiediamo se non sia giunto il momento di prendere atto del fallimento di un sistema in cui lo stato gestisce male e con costi altissimi alloggi popolari spesso al di sotto dei limiti della decenza. Possibile poi che nessuno si renda conto che aggregare negli stessi stabili popolari persone con difficoltà economiche, storie lavorative mediocri quando non assenti e spesso anche problemi sociali finisca per amplificare i problemi di queste persone?
Perché invece non passare in maniera generalizzata a sostegni al reddito, ad esempio sotto forma di sussidi per l’affitto così che ognuno possa prendere casa dove vuole, compatibilmente con le proprie disponibilità?
Chiudiamo ricordando che oltre allo stabile di via S. Croce in Gerusalemme ed a quello occupato da Casapound a via Napoleone III, ve n’è un altro che andrebbe portato ad esempio da parte di tutti gli occupatori abusivi d’Italia. Parliamo del palazzo in via Maria Adelaide, quello di proprietà della Regione Lazio che risulta occupato dal 2005 da persone senza alcun titolo. Ebbene costoro sono stati così bravi da essere riusciti a farsi riconoscere dalle istituzioni la propotenza perpretrata con tanto di garanzia di un anno di affitto gratis nel caso in cui l’immobile venga venduto a qualcuno.
Quel Partito Democratico che non è riuscito a dire una parola sulla vicenda dello stabile di via S. Croce in Gerusalemme, può provare a fare chiarezza su quest’ultimo visto che il Governatore della regione Lazio altri non è che il segretario del PD stesso?
3 risposte
sussidi per l’affitto ma anche tassazione feroce sugli immobili sfitti ed esenzione Imu per le seconde case affittate.
Non capisco… secondo voi bisognava chiarire agli occupanti che,,, stavano occupando? Ma cos’è, l’usucapione abbreviata? Il vero problema è che, se lasci gli occupanti indisturbati per anni, poi questi si immaginano che il loro gesto sia in qualche modo “tollerato”. La tassazione maggiorata per gli immobili sfitti c’è già (+33%), ma sarebbe anche auspicabile che sparisse la tassazione sui canoni non pagati dagli inquilini morosi e, ancor di più, che la proprietà venga reimmessa nel possesso di un immobile per cui non si paga l’affitto in tempi rapidi e certi. In Gran Bretagna la cosa si risolve la massimo in una settimana, da noi occorrono anni per una sentenza, ed un miracolo per ottenere lo sgombero con la forza pubblica.
La risposta alla sua domanda iniziale è nelle sue stesse parole: per anni occupazioni come queste sono state tolerate, consolidando negli occupanti l’idea che il loro è un diritto e non un sopruso.
La prima cosa da fare è quindi passare il messaggio che le occupazioni illegali degli stabili non sono più tolerate.
D’accordo sul resto.