Su queste pagine non siamo mai stati teneri nei confronti del corpo di Polizia Locale di Roma, pur avendo sempre cercato di prendercela coi vertici del corpo e con l’amministrazione che dovrebbe dargli le direttive, piuttosto che coi singoli agenti. Sappiamo infatti tutti che ogni vigile potrebbe fare molto di più e molto meglio, ma non possiamo non riconoscere che la mole di responsabilità a cui ognuno di loro è sottoposto, la cronica carenza di organico, nonché delle modalità organizzative ottocentesche fungono da formidabili alibi per la loro arcinota totale inefficacia.
Non abbiamo però perso ogni occasione ci sia stata fornita per spezzare qualche lancia in favore dei vigili, quando qualcuno di loro ha dimostrato di saper molto ben fare o quando c’è da ascoltare qualche loro sacrosanta ragione.
Anche questa volta vogliamo rilanciare un post letto sul sito del SULPL, un sindacato dei vigili, dove si parla della prossima anteprima del film “Il Mondo di mezzo“.
Il nome evoca chiaramente i fatti di Mafia Capitale e quello che ai vigili del SULPL non è piaciuto è il fatto che nel trailer del film si vedono due agenti della PLRC arrestati. Chiaramente in un film si possono raccontare le storie più disparate, ma se si punta a rappresentare le storie reali che hanno costituito la cosiddetta Mafia Capitale, può non essere irrilevante, dicono giustamente i vigili, il fatto che in quell’ambito nessun (NESSUNO, ribadiscono) agente della PLRC sia risultato coinvolto.
La cosa che più sconcerta i vigili, e su questo ci sentiamo in sintonia con loro, è il fatto che un tale film sia presentato in anteprima presso il Campidoglio, nella prestigiosa sala della Protomoteca, alla presenza del Presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito.
Ora è facile immaginare che il Presidente De Vito avrà voluto approfittare dell’uscita del film per marcare una presunta distanza dai fatti di Mafia Capitale del movimento a cui appartiene (benché in alcune delle primissime scelte dell’attuale amministrazione fu possibile scorgere qualche possibile continuità), ma addirittura mettere a disposizione della produzione del film una prestigiosa sala del Campidoglio, per di più essendovi delle scene che tendono a gettare gratuito discredito sul corpo di Polizia Locale, sembrerebbe un po’ esagerato. A meno che la cosa non sia stata fatta per meri motivi commerciali, mettendo a frutto una proprietà del Comune per tirar sù qualche euro, che in un periodo difficile come questo fa sempre comodo.
Da qui la richiesta dei vigili al Sindaco Raggi affinché si chiarisca la modalità d’utilizzo della sala della Protomoteca in assenza di un interesse pubblico nel film in presentazione.
Qui il testo della lettera, che si conclude così:
“Qualora invece l’amministrazione si sia accordata economicamente con la produzione, chiediamo di conoscere l’importo dello stesso accordo e che lo stesso venga accreditato nel Fondo assistenza degli appartenenti al Corpo della Polizia Locale che, dalle immagini che anticipano l’uscita del film che la stessa amministrazione ha rilanciato nel suo comunicato pubblico, ancora una volta sembrano essere di nuovo esposti ad essere le solite “vittime sacrificali” da esibire come trofei.”
Secondo noi l’ex-Comandante Clemente l’avrebbe difeso il corpo in una circostanza del genere. Chissà se l’attuale Comandante Porta vorrà farsi sentire in qualche modo.
Purtroppo temiamo che la lettera non avrà alcuna risposta da parte del Sindaco e questo sarà l’ennesimo segnale che in fondo all’attuale amministrazione l’avere un corpo di Polizia Locale inefficace e sbeffeggiato un po’ da tutti non importa poi molto.
Chiaramente non hanno capito che se non risolvono prioritariamente questa cosa, qualsiasi altro intervento vorranno fare a Roma sarà destinato al fallimento. In una giungla infatti, qual è Roma ai nostri giorni, non c’è legge che valga se non quella del più forte.