“E’ un sopruso, anzi diciamo la verità una ripicca”, sbotta Donatella residente nel quartiere Bologna da 32 anni mentre alla guida della sua Lancia Ypsilon cerca un parcheggio.
Da quando nelle strade limitrofe al Comando Generale della Guardia di Finanzia di viale XXI Aprile è stato imposto il divieto di sosta, gli abitanti della zona sono furiosi. Via Moroni, via Pisa, piazza del Campidano sono off limits alle auto per presunti motivi di sicurezza.
Un provvedimento della Polizia di Roma Capitale, con l’avallo dell’assessorato al Traffico, ha cancellato oltre 110 posti auto in un’area tra le più congestionate di Roma. Il Policlinico Italia, la Confartigianato e numerosi uffici e attività commerciali insistono nel quadrilatero che al centro ha la Caserma Piave della Gdf.
Nel marzo del 2018, il Generale Alberto Reda, responsabile del comando di Roma, aveva fatto domanda di 30 posti auto da destinare ai funzionari dell’arma. Ma il Municipio, dopo alcuni mesi, aveva negato il permesso. Da lì la nuova richiesta questa volta per motivi di sicurezza e non più per soli 30 posti ma di intere strade.
Sarebbe questa la ripicca di cui parla la residente Donatella e come lei la pensano in molti cittadini: si sono riuniti due volte assistiti da alcuni consiglieri municipali per prendere provvedimenti contro un atto che considerano immotivato. La caserma ospita un museo, un centro sportivo e il comando generale ma non uffici operativi che contengono dati sensibili, spiegano i cittadini che si stanno attivando per un ricorso al Tar.
Inoltre all’interno dispone di un parcheggio per 500 auto che dovrebbe essere più che sufficiente per le esigenze dei militari. Il 2° Municipio ha deciso di porsi come mediatore: ha approvato una mozione che impegna la presidente Del Bello a farsi promotrice presso la Gdf di una soluzione condivisa. L’idea è restituire una parte dei posti alla cittadinanza. Ma per il momento la trattativa non ha portato a nulla.