Via dei Cerchi è la strada che costeggia il Circo Massimo dal lato del colle Palatino.
A maggio dello scorso anno è stato aperto un cantiere per il rifacimento del fondo e la realizzazione di una pista ciclabile protetta.
I lavori sono terminati da qualche settimana ed è ora possibile darne un giudizio ragionato.
In estrema sintesi a nostro avviso sono stati commessi degli errori macroscopici che hanno fatto perdere l’occasione per dare una sistemazione adeguata e definitiva allo spazio compreso tra il Palatino e il Circo Massimo.
La prima riflessione, non solo nostra, è stata: perché non si è deciso di chiudere via dei Cerchi al traffico veicolare direzionandolo tutto su via del Circo Massimo, lo stradone che corre parallelo dall’altra parte del Circo Massimo?
Spostando i veicoli dall’altra parte si poteva ricongiungere il Circo Massimo col Palatino creando uno spazio a disposizione dei pedoni e di bici e monopattini.
Persa l’occasione per riconvertire interamente lo spazio di via dei Cerchi, bisogna prendere atto che anche le scelte fatte lasciando il transito veicolare sono state alquanto miopi.
La cosa più grave che abbiamo rilevato è la totale dimenticanza di spazi per il transito di persone su sedia a rotelle o con passeggini.
Incredibile a dirsi, i lavori hanno riguardato la sola carreggiata senza toccare i marciapiedi esistenti, i quali sono rimasti in gran parte inagibili per i disabili.
Le foto che seguono mostrano il marciapiede lato Palatino, che è stato lasciato di dimensioni ridicole e con tutti i gradini.
La foto che segue mostra invece il marciapiede lato Circo Massimo che per la gran parte del suo tracciato non consente il transito di carrozzine.
Come è stato possibile fare un intervento così profondo su via dei Cerchi, durato circa un anno, senza adeguare i marciapiedi per il transito in sicurezza di tutti?
Ci troviamo di fronte ad un caso simile a quello di piazza Venezia, dove si è intervenuti a rifare completamente la carreggiata senza preoccuparsi di adeguare gli spazi per i pedoni e per bici e monopattini.
In entrambi i casi la responsabilità dei lavori completamente sbagliati è della precedente amministrazione capitolina, segno ulteriore che i disastri della Raggi accompagneranno Roma per i prossimi decenni.
Quello che però preoccupa è il fatto che nessuno della nuova amministrazione abbia capito gli errori commessi a via dei Cerchi, impegnandosi magari a risolverli.
Passi pure che nell’amministrazione Raggi non ci si rendesse conto di come gli spazi stradali vadano suddivisi nel terzo millennio, ma il rischio che un tale retrogrado approccio possa continuare anche con l’amministrazione Gualtieri è davvero preoccupante.
Un’ultima nota vogliamo riservarla alle aree di sosta realizzate su via dei Cerchi. In molti si sono lamentati del fatto che i veicoli ora sostano sostanzialmente in mezzo la strada, avendo scelto la soluzione della ciclabile protetta dai veicoli in sosta. Noi invece riteniamo tale scelta condivisibile, mentre non comprendiamo come sia possibile che un’area così centrale, a due passi dai luoghi in cui la citta di Roma fu fondata, preveda la sosta gratuita dei veicoli.
In qualsiasi altra città europea la sosta in un luogo tanto centrale sarebbe carissima mentre a Roma non costa nulla. Sbaglieranno tutti gli altri o gli stupidi siamo noi che a Roma svendiamo la città rinunciando a preziose risorse che aiuterebbero a mandarla avanti in maniera migliore.