Dopo settimane di battage media e social sui problemi della raccolta dei rifiuti a Roma, il sindaco Gualtieri non ha potuto più difendere tutte le caselle istituzionali coinvolte ed ha deciso di cambiare il direttore generale di AMA, sostituendo Andrea Bossola con Alessandro Filippi.
Evidentemente il sindaco ha deciso di attribuire al DG l’intera responsabilità della carenza dei mezzi per la raccolta, benché a nostro avviso anche l’assessora Alfonsi qualche spiegazione dovrebbe fornirla. Nel novembre 2021 l’assessora parlava infatti in una trasmissione televisiva di un censimento dei mezzi AMA promosso dall’amministrazione, dove erano emerse risultanze molto preoccupanti.
Queste le dichiarazioni sulle officine. La nostra Assessore con noi non si confronta, cià il terrore di fare delle brutte figure @anderboz @10azione @dam_notmaneskin @ugoq @Agnese73186871 @avvLibutti @capitelli_piero @gualtierieurope @F_Carpano @Marcopalmaxv pic.twitter.com/KiVzq01FUs
— Lavoratori_Ama (@Lavoratori_Ama) July 3, 2023
Ebbene, possibile che nonostante quel censimento e i quasi due anni passati ci si ritrovi oggi con una flotta AMA al di sotto del 50%?
Tornando al nuovo direttore generale, Alessandro Filippi occupa di nuovo la posizione che già ricopriva sotto la consiliatura del sindaco Marino. La questione rifiuti era stata una di quelle in cui il sindaco Marino era entrato “a gamba tesa”, decidendo improvvisamente di chiudere la discarica di Malagrotta, impianto che per anni era stato sanzionato dagli organismi europei, ed adottando un piano rifiuti che puntava moltissimo sull’aumento della raccolta differenziata.
L’efficentamento di AMA faceva parte della strategia di Marino per affrontare il problema dei rifiuti e la nomina di Filippi era parte di quel piano. Il nuovo direttore generale si diede da fare fin da subito, incidendo sacche d’inefficienza storiche in AMA e probabilmente cominciando a dare un po’ fastidio ad equilibri interni consolidati da decenni. Ricordiamo ad esempio l’iniziativa di installare i GPS sui mezzi AMA per poterne tracciare gli spostamento, cosa contro cui insorsero i sindacati e che fu subito accantonata dall’amministrazione Raggi.
Non è fuori luogo pensare che il tentativo di portare AMA a livelli accettabili di operatività, efficacia ed efficienza sia stato uno dei motivi per cui al sindaco Marino fu dato il benservito dal suo stesso partito.
Se quindi da una parte preoccupa che dopo quasi due anni Gualtieri cambi il DG di AMA, facendo temere un nuovo inizio dei tanti avvicendamenti in azienda visti durante la consiliatura Raggi, dall’altra non si può non apprezzare che finalmente il sindaco pare abbia capito che è meglio riprendere il buono rappresentato dall’ultima valida consiliatura vista a Roma, ossia quella del sindaco Marino.
Purtroppo la decisione iniziale del sindaco Gualtieri di ignorare quell’esperienza, nominando una giunta in gran parte di dilettanti invece di riutilizzare ove possibile le persone che sotto Marino avevano fatto intravedere la possibilità di un vero cambiamento a Roma, si è finora dimostrata fallimentare, con i maggiori problemi cittadini che non solo non sono risolti ma in gran parte neanche appaiono essere avviati a soluzione.
Se, ad esempio, Alessandro Filippi fosse stato richiamato fin da subito in AMA non si sarebbero persi quasi due anni per provare a risanare un’azienda ancora incapace di rispondere alle esigenze della città, nonostante il lavoro che pur si sta facendo al suo interno.
Forse siamo noi a farci troppe illusioni, forse la nomina di Filippi non è dovuta tanto al riconoscimento del buon lavoro avviato durante l’amministrazione Marino, ma piuttosto alla necessità di trovare velocemente qualcuno in grado di sostituire Bossola.
Ma siccome sognare non costa nulla, noi auspichiamo che Gualtieri si renda conto del tempo perso anche in altri ambiti e, ad esempio, proceda con la sostituzione dell’assessore al commercio, responsabile non solo di non aver praticamente fatto nulla per la città, ma soprattutto, almeno ai nostri occhi, di non aver ancora attuato la riforma degli impianti pubblicitari pronta fin dal 2014 (e guarda caso predisposta e approvata sotto Marino dopo decenni di tentativi a vuoto).
Un altro passo decisivo verso una vera svolta positiva per la città sarebbe poi il ritorno al “metodo Marino” anche per la Polizia Locale e nel caso che il molto rimpianto comandante Raffaele Clemente non fosse, comprensibilmente, disponibile al rientro, ci sarebbero altre figure in grado di sostituirlo avendo operato nella stessa amministrazione a stretto contatto col corpo dei vigili.
Ci farà ricredere il sindaco Gualtieri sull’inutilità della sua consiliatura? Vorrà farci vedere che l’arrivo di Filippi non è che l’inizio di un vero nuovo corso?
Temiamo di no, ma saremmo felicissimi di essere smentiti.