Eh sì, lo “Steward Taxi” era proprio quello che serviva per il servizio taxi a Roma.
Così l’ha presentato il Sindaco Raggi nella sua imperdibile rubrica settimanale:
“Garantire una buona accoglienza è il migliore biglietto da visita per promuovere un’immagine moderna e ospitale di Roma. Una città pronta a ricevere, sin dal loro arrivo, i turisti e le migliaia di persone che quotidianamente la frequentano. La Stazione Termini è il principale punto di accesso ed è qui che, in via sperimentale per i prossimi due mesi, sarà attivo un servizio di assistenza “Steward Taxi”. L’obiettivo è tutelare gli utenti del servizio pubblico non di linea e attivare un presidio attivo per la lotta all’abusivismo, sostenendo i tassisti che combattono e vivono sulla loro pelle le tante forme di illegalità. I viaggiatori, nell’area taxi, troveranno personale di Roma Servizi per la Mobilità che fornirà informazioni, orientamento sulle tariffe ordinarie e agevolate e indicazioni sui principali punti di stazionamento. Saranno supportati anche dalla Polizia Locale che garantirà maggiore sicurezza e controllo. Un ruolo prezioso nel rapporto con i turisti potrà essere svolto dagli stessi tassisti per i quali è stato già avviato un sistema di formazione.”
In realtà da testo non si capisce bene se questo servizio sia pensato più per gli utenti dei taxi o per gli stessi tassisti (purtroppo il rischio supercazzola, ossia il dire tante cose senza significare nulla, aleggia sempre negli scritti di questa amministrazione). Nel primo caso, ci si chiede se nel 2017 possano esservi ancora persone che abbiano bisogno di assistenza per utilizzare un taxi. Nel secondo invece, sarebbe davvero interessante capire cosa possano fare dei semplici steward contro eventuali tassisti abusivi.
L’idea poi di un sistema di formazione per i tassisti, per aiutarli nei rapporti con i turisti, fa quasi tenerezza per quanto sembra lunare e davvero vorremmo sperare che non venga speso neanche un euro dei contribuenti per una cosa tanto bislacca.
La verità è che l’attuale amministrazione non può negare che vi siano dei problemi con il servizio taxi a Roma ma piuttosto che affrontarli seriamente preferisce adottare l’ennesima iniziativa all’acqua di rose, fatta di proclami ripetuti qualche giorno tra le varie pagine facebook e quelle del sito web del Comune, per poi mandare tutto subito nel dimenticatoio.
Peraltro ‘sto po’ po’ di iniziativa era gia stata annunciata dall’assessore Meleo sulla sua pagina facebook, dove tra l’altro si legge:
“Questo è solo uno dei progetti messi in campo dalla nostra Amministrazione per migliorare e rendere ancora più funzionale il servizio pubblico non di linea.”
A parte la curiosità di conoscere gli altri progetti che ha in mente l’ammnistrazione sul servizio taxi (anche se temiamo che in realtà non abbiano lo straccio di un’idea), ma davvero la Meleo vuole darci a bere che degli inutili steward potranno “migliorare e rendere ancora più funzionale” i taxi a Roma? Esageriamo noi a dire ormai da tempo che un livello tanto imbarazzante di assessore non è degno di continuare a gestire l’intera mobilità romana, con una responsabilità diretta sugli spostamenti e le stesse vite di milioni di cittadini e visitatori?
Riguardo i taxi la vera notizia di ieri è l’ennesima violenta aggressione di cui si è reso protagonista un tassista romano. Ancora una volta, per una banale discussione in strada un tassista è passato alle vie di fatto prima speronando un motorino e poi picchiando con una torcia il conducente. Il malcapitato, peraltro un famoso sassofonista argentino, è finito così in ospedale dove gli è stata diagnosticata la frattura del setto nasale.
Usiamo termini cone “ennesima violenza” oppure “ancora una volta” perché a Roma gli episodi di tassisti violenti non sono purtroppo rari. Ricordiamo la brutta storia di piazza Barberini, quando un tassista se la prese con un anziano mandandolo in ospedale, oppure quella del tassista che usava minacciare i colleghi con una spada giapponese. Così come è notorio il vizietto che fin troppi tassisti hanno di fregare il prossimo, specialmente se turista, con esempi qui e qui.
È quindi evidente che ce ne sono eccome di problemi col servizio taxi a Roma e come la risibile iniziativa annunciata dal Sindaco sia a dir poco del tutto ininfluente.
Noi di taxi a Roma ce ne siamo occupati fin dagli inizi, cercando di descrivere sia i problemi che l’attuale servizio di taxi crea a Roma, sia alcune giuste rivendicazioni dei tassisti romani.
Purtroppo l’attuale amministrazione ha già dimostrato di essere più interessata a lisciare il pelo alla categoria dei tassisti piuttosto che lavorare per dare finalmente a Roma un servizio taxi minimamente decente. Sarà che in campagna elettorale la Raggi si sarà ingraziata tale categoria ed ora non può dargli addosso neanche quando lo meriterebbe, come quando bloccano illecitamente la città, o forse sarà che è il M5S nel suo complesso che considera i tassisti come facendi parte della propria base elettorale (come qualche recente storia sembra dimostrare).
Noi pensiamo che non servano steward o altri strani aiuti perché gli utenti dei taxi, turisti o meno, possano utilizzarli con semplicità e sicurezza. Quello che occorre è una categoria di lavoratori, i tassisti, che si renda conto della delicatezza del proprio ruolo e della necessità di svoglerlo con attenzione, professionalità e maniacale correttezza. I passeggeri di un taxi mettono infatti le loro vite in mano al tassista e costui deve avere ben chiara quanta responsabilità ciò comporti. Starebbe all’amministrazione comunale fare in modo che ogni singolo tassista della città sia completamente affidabile e da troppo tempo ciò non è più vero, complici le tante passate amministrazioni che non hanno voluto o non sono riuscite a riformare il servizio taxi a Roma.
L’amministrazione Raggi pare essersi posizionata in maniera simile a quella Alemanno, evitando anche solo di pensare ad intervenire sulla categoria e difendendola a priori, anche a danno della città. Non abbiamo quindi speranze che a breve si possa vedere qualche cambiamento ma nel caso ci sbagliassimo, nel caso quindi qualcuno dell’amministrazione volesse provare a fare qualcosa, ci permettiamo di avanzare una proposta per far venire allo scoperto qualche tassista col vizietto di fregare il prossimo: si comincino a fare dei controlli sulle corse effettuate dai tassisti ma tali controlli vengano fatti da ispettori giapponesi o coreani che si fingano turisti. Vogliamo scommettere che, come si dice a Roma, ogni botta sarà una tacchia?
P.s.: sappiamo bene che non tutti i tassisti romani sono dei truffatori, ma è una realtà la frequenza impressionante di truffe piccole o grandi di cui in troppi nella categoria dei tassisti si rendono protagonisti.