Al grido di salviamo le bancarelle, una grande città è stata messa sotto scacco da alcune centinaia di ambulanti e da un gruppo di esponenti 5stelle che hanno deciso di appoggiare la manifestazione.
Quello che si è svolto a Firenze martedì scorso non è stato un corteo di protesta ma un passo indietro di cento anni, una specie di ritorno al medioevo del commercio. Una teoria di furgoni ha paralizzato il centro cittadino mentre i commercianti intonavano slogan contro la direttiva europea Bolkestein che dalla fine del 2017 vorrebbe mettere a bando anche le attività di vendita su strada.
Un provvedimento necessario dato che la direttiva chiede agli stati membri di assegnare le licenze di tutte le attività che si svolgono su suolo pubblico in maniera trasparente, tramite una gara che verifichi i requisiti e la qualità degli operatori. Gli ambulanti ovviamente non ci stanno. L’idea di dover essere valutati ogni 5/10 anni per la loro attività non la digeriscono. La loro richiesta, quindi, è di mantenere le cose come stanno, cioè detenere le licenze per un tempo indefinito.
Una posizione legittima la loro. Mentre del tutto fuori tempo e fuori contesto appare quella del M5S. Il deputato Ivan della Valle ha agitato lo spauracchio delle 200 mila piccole aziende a rischio e di 400 mila posti di lavoro che verrebbero persi.
Eppure basta guardare alla realtà romana per capire che si tratta di tutt’altro. Bancarelle invadenti, posizionate ovunque, senza alcun rispetto delle regole, gestite per lo più da 3 o 4 famiglie che detengono un oligopolio, che occupano dei lavoratori bengalesi sottopagati. Merce di qualità scadente prodotta in Cina o nelle terre dei fuochi in Campania e nulla relativamente all’artigianato locale, alla ricerca di eccellenza nel cibo o nell’abbigliamento che sono le caratteristiche dell’italian style. Insomma una difesa corporativa e poco aderente alla realtà quella del M5S che fa temere per le intenzioni della giunta Raggi.
Al Corriere della Sera, il portavoce grillino ha dichiarato che il MoVimento farà di tutto per far escludere dall’applicazione della Bolkestein gli ambulanti. Si rivolge a Renzi e al ministro Calenda e annuncia per settembre una grande manifestazione a Roma in difesa delle bancarelle.
Una roba assurda che sembra quasi una barzelletta. I 5stelle difendono commercio come quello che vedete qui sotto, indegno perfino di una città mediorientale.
Purtroppo alcune regioni hanno votato mozioni presentate dai pentastellati contro la direttiva europea, come Piemonte, Veneto e Puglia. E addirittura il Veneto ha stabilito che il rinnovo delle licenze per le bancarelle debba avvenire sulla base dell’anzianità: in sostanza chi opera sul territorio da più anni ha più diritti degli altri. Questo significa chiudere per sempre il mercato ai nuovi operatori e creare di fatto un blocco. Insomma l’esatto contrario di quello che chiede la direttiva europea e che si sta facendo nel resto dell’Unione.
Cosa accadrà a settembre? Vedremo gli assessori della giunta Raggi sfilare accanto ai Tredicine a difesa degli operatori tradizionali e contro la direttiva Bolkestein? Sembra un film dell’orrore, ma purtroppo non è troppo distante dalla realtà.
Vedi anche il nostro articolo del 23 marzo scorso sullo stesso tema
(le foto della manifestazione di Firenze sono tratte da lanazione.it)
2 risposte
se poco poco Raggi e compagnia si azzardano a prendere posizioni simili a Roma, si ritrovano la gente in piazza con I forconi a tirarli giù dal Campidoglio a calci.
mamma mia da brivido. Ma Raggi dovrebbe dire qualcosa, far capire che Roma è un caso a parte che le bancarelle qui sono inndifendibili