Cos’era cartellopoli? Era la giungla cittadina dei cartelloni, quella dove ogni giorno spuntavano impianti pubblicitari di dubbia liceità che però rimanevano lì a far lucrare le ditte con la pubblicità pur quando sanzionati perché irregolari. Era la situazione in cui l’amministrazione appariva disinteressata a far rispettare le norme sugli impianti pubblicitari ma anche quelle di sicurezza e stradali il tutto per non disturbare le ditte pubblicitarie. Era infine il tempo in cui sempre più cittadini avevano cominciato ad opporsi a tanto degrado ed illegalità combattendo in vario modo perché la legalità fosse ripristinata.
Ebbene purtroppo dobbiamo ammettere che la realtà romana di questi giorni sta prefigurando di nuovo tutte quelle fattispecie, facendo ripiombare la città in un tempo che in molti pensavamo morto e sepolto.
Un primo elemento è dato dalla nuova invasione di impianti pubblicitari che da settimane e mesi è in corso. Ne avevamo già parlato a marzo scorso e qualche giorno fa abbiamo segnalato gli impianti spuntati all’improvviso all’Esquilino in posizioni impossibili. Ad ulteriore riprova c’è l’arch. Bosi che ha dovuto riprendere in grande stile le sue segnalazioni di impianti pubblicitari irregolari.
Il secondo elemento è dato dal totale silenzio dell’amministrazione di fronte all’indubbia nuova invasione di impianti pubblicitari.
Che l’assessore Cafarotti non si sia degnato di rispondere alle nostre domande riportate nel pezzo di qualche giorno fa non stupisce, pensando egli di poter tranquillamente ignorare un blogghino come il nostro.
Quello che però fa riflettere è il suo silenzio di fronte alle denunce riportate nell’articolo di Repubblica del 5 agosto scorso, dove si parla di oltre 5.000 sanzioni comminate ad impianti abusivi di cui nessuno però è stato poi rimosso, oppure di somme stanziate per la rimozione degli impianti ma poi distratte per assegnarle ad altre poste. Si tratta di accuse gravi che richiedevano risposte o delle precisazioni da parte dell’assessore ma invece nulla, silenzio di tomba.
Il terzo elemento è fornito dai cittadini stessi che, come hai tempi di cartellopoli, hanno ricominciato ad inviare segnalazioni di nuovi impianti sospetti ai diversi blog. Tra loro c’è anche chi ha ricominciato a darsi da fare per segnalare in maniera più efficace qualche impianto particolamente odioso. È il caso delle immagini che seguono che abbiamo preso su uno dei nuovi impianti dell’Esquilino.
L’unica vera differenza con la cartellopoli dell’era Alemanno è che ora vi è una riforma degli impianti pubblicitari già approvata dall’Assemblea Capitolina, ai tempi del Sindaco Marino e dell’assessore Leonori, e che attende di essere solo applicata dall’attuale amministrazione. Peccato che dopo oltre due anni di mandato la giunta Raggi non abbia voluto far partire i bandi che finalmente riporterebbero legalità ed ordine nel settore.
L’aspetto ulteriormente odioso della cosa è che il M5S al momento dell’approvazione della riforma era al fianco degli attivisti che tanto si erano battuti, con tanto di foto sorridenti insieme, contenti per la grande battaglia vinta.
Peccato che gli stessi personaggi non appena sono passati dalla parte della maggioranza si siano tutti dimenticati della riforma ed abbiano inspiegabilmente preso chiaramente le parti delle ditte pubblicitarie, ben attenti tutti a non disturbarle nei loro traffici di basso cabotaggio.
Temiamo che l’assessore Cafarotti, solo l’ultimo in ordine di tempo ad essere asceso nell’empireo della giunta Raggi da dove si guarda bene dal rispondere alle sollecitazioni dei cittadini, continuerà nel suo preoccupante silenzio, come se la questione degli impianti pubblicitari fosse una sua personale responsabilità e non influenzi invece il quotidiano dei cittadini che hanno ricominciato a trovarseli quasi dentro i loro salotti.
A questo punto però la questione la dovrebbe affrontare direttamente il Sindaco Raggi, dicendo chiaramente se la riforma la vogliono portare avanti e nel caso fornendo una tempistica strettissima.
Noi non molliamo su questo tema, ci teniamo troppo. Che tutti si tranquillizzino al riguardo.