La storia di questo edificio di Torre Maura è quella di tanti palazzi abbandonati e in rovina che potrebbero essere oro per la comunità. In un quartiere come quello delle Torri, dove ogni servizio è carente, una scuola chiusa e lasciata marcire da anni è una macchia indelebile per ogni amministratore.
In epoca Covid, poi, quando si costringono tanti bambini a casa per via del distanziamento, sapere che un palazzo molto grande di proprietà comunale non viene utilizzato grida vendetta. Finalmente però la buona notizia è arrivata in questi giorni. L’ex scuola di via dei Tordi non riprenderà ad ospitare bambini vocianti e maestre ma diventerà una caserma dei carabinieri. I lavori sono appena iniziati e l’area sarà strappata all’abbandono.
In realtà un tentativo di farci tornare una scuola fu fatto e più di una volta visto anche il bisogno di aule di un quartiere così popoloso ma senza successo. Nel 2011, il consiglio del VI Municipio decise di affittare i locali ad un istituto privato che si sarebbe fatto carico dei lavori di ristrutturazione e ne avrebbe fatto un centro all’avanguardia. Oltre alla scuola, i locali avrebbero ospitato una biblioteca gratuita aperta a tutti e un centro di formazione per la ristorazione e i servizi alberghieri. Inoltre la scuola privata si impegnava a offrire istruzione gratuita ai meno abbienti nella misura di almeno il 10% del numero totale di studenti.
Un bel progetto che viene approvato il 4 marzo del 2011 e accettato dall’Istituto privato Giacomo Leopardi che già opera sul territorio. Il contesto è quello di un Municipio difficile con i quadranti Torre Maura, Torre Spaccata, Giardinetti, Torrenova, Torre Angela e Torre Gaia che contano 230 mila abitanti, con il 15% di questi in età scolare. Un territorio dove si registra il più alto tasso di abbandono scolastico di Roma e uno dei più alti del Paese.
Una scuola, insomma, serve eccome ma il Municipio non dispone dei 600 mila euro necessari all’epoca per ripristinare l’edificio così trova la soluzione dell’accordo con l’Istituto Leopardi.
Ma il diavolo fa le pentole e dimentica i coperchi. Non si capisce bene per quale motivo, l’assegnazione all’Istituto Leopardi avviene senza alcun bando pubblico, né un vero contratto. Si trattava solo di una delibera municipale che non ha valore giuridico. Il Comitato di quartiere va su tutte le furie e avvia una raccolta firme per chiedere chiarezza sul procedimento e pochi mesi dopo, il direttore amministrativo del Municipio, Gaetano Altamura, revoca ogni assegnazione. Vengono bloccati anche i lavori che erano iniziati ma senza alcuna autorizzazione da parte dell’ufficio tecnico del Municipio. Insomma un caos totale.
Come accade sempre a Roma in questi casi, tutto si blocca e nessuno muove più una paglia. Si succedono quattro sindaci e un commissario straordinario, quattro presidenti di Municipio ma l’ex scuola di via dei Tordi resta lì, abbandonata a se stessa, a volte occupata da sbandati che distruggono gli interni e danneggiano gli infissi.
Denari per rimetterla in piedi non ce ne sono (i fondi del Pnrr ancora non erano nell’aria e comunque su quelli si può contare poco). Così scatta l’idea di cambiare la destinazione d’uso dell’edificio e di trasferirlo al Ministero degli Interni che dispone delle somme necessarie ai lavori. Il Ministero ha necessità di una caserma dei carabinieri in zona e non ha trovato locali idonei. Così a giugno del 2020 la commissione urbanistica del Comune vota il via libera al cambio di destinazione d’uso. Lo stabile potrà essere adibito a caserma.
Trascorrono altri due anni e finalmente in questo torrido agosto arriva il primo colpo di martello. Ad annunciarlo lo stesso Sindaco Gualtieri che con un breve post su Facebook scrive: “Un risultato importantissimo frutto di un lavoro durato 8 anni che ha visto impegnati a tutti i livelli tanti rappresentanti del territorio che ringrazio. Nuovo presidio di legalità per il quartiere“.
Sebbene qui una scuola ci sarebbe stata meglio e forse al quartiere avrebbe fatto piacere disporre di una biblioteca e di corsi di formazione per i giovani, comunque una caserma non farà male. Ci si installerà il Nucleo Radiomobile di Tor Tre Teste e la nuova caserma Tor Sapienza. Saranno circa 100 i militari che graviteranno sul territorio.
Una fine discreta per un edificio che rischiava di essere demolito o di ospitare solo occupanti abusivi.
(le foto dell’articolo sono di Fabrizio Compagnone)
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