Se perfino Beppe Grillo (che nega l’esistenza di buche sull’asfalto di Roma) ammette che sul verde si può fare meglio, vuol dire che la situazione è ormai fuori controllo.
Per capire a che punto siamo e perché strade, parchi e aiuole siano allo stato brado, ci aiutiamo con un articolo pubblicato dall’ex assessore all’ambiente Estella Marino su imille.org. Anche il Messaggero e altre fonti confermano un dato davvero preoccupante: in due anni di amministrazione, la Raggi non ha chiuso neanche una gara per la manutenzione del verde.
Ad inizio 2015, la magistratura accertò che la gran parte delle cooperative incaricate dello sfalcio e delle potature era collegata a mafia capitale. La giunta Marino decise così di revocare ogni appalto esistente e di conferirli, tramite gara, a nuovi soggetti. Il Dipartimento Ambiente – scrive l’assessore dell’epoca – si dimostrò incapace di “attuare una normale politica di appalti pubblici”. In sostanza la complessità delle norme e la scarsa preparazione dei funzionari capitolini non permisero di indire nuove gare in tempi brevi. Dopo la caduta della giunta di centro-sinistra, trascorrono diversi mesi di commissariamento ma neanche Tronca riesce a sbloccare la situazione. Si arriva così alla vittoria elettorale dei 5stelle: l’assessora Muraro si impegnò in diversi blitz in diretta streaming per cacciare l’amministratore di Ama, promettendo una rivoluzione in pochi mesi. La Muraro, come sappiamo, durò poco e al suo posto arrivò Pinuccia Montanari. Ma della rivoluzione promessa non si ha traccia. Anzi, sul verde pubblico tutto è rimasto immobile.
1 Gara per il censimento, monitoraggio e eventuale abbattimento degli alberi. Questa gara fu pubblicata nel 2015, durante l’amministrazione Marino, e poi definitivamente aggiudicata (dopo ricorsi al Tar) nel 2017 ed è quella che sta producendo il taglio dei pini che tante perplessità ha suscitato. Le linee guida, infatti, dovevano essere fornite dalla giunta 5stelle ma l’assessora Montanari ha mostrato di essere in forte difficoltà, evitando il confronto con i cittadini.
2 Gara per la manutenzione orizzontale (sfalcio dell’erba). Nessuna traccia! Si sarà persa probabilmente in qualche cassetto dopo che i rilievi dell’Anac, l’autorità anticorruzione hanno costretto la giunta Raggi a ritirarla.
3. Gara per la manutenzione verticale (potatura alberi). Ha subito la stessa sorte di quella precedente. E dopo i rilievi dell’Anac mai più vista. Per l’Authority, il Campidoglio aveva scelto membri inadatti alla commissione aggiudicatrice, già coinvolti in inchieste per corruzione.
4. Gara per la chiusura e l’apertura di parchi e giardini storici. Nessuna traccia!
5. Gara per la manutenzione delle aree giochi per bambini. Nessuna traccia!
6. Gara per l’assegnazione ad attività commerciali (bar, chioschi, etc) della cura del verde in cambio dell’area dove svolgere la propria attività. Nessuna traccia!
Un quadro desolante se si considera che i soldi ci sono. Ripetiamolo perché i lettori possono ritenere che sia un problema di cassa. Niente affatto: 8 milioni di euro sono pronti ad essere spesi ma il Campidoglio non è in grado di farlo.
Roma non è mai stata ridotta in questo modo per quanto riguarda il verde pubblico. I cigli delle strade sono totalmente ricoperti da infestanti tanto da mettere a rischio la sicurezza di automobilisti e motociclisti. La presidente del VII° Municipio, Monica Lozzi, ha deciso di investire gli scarsi fondi che ha a disposizione per bonificare via Vittorio Ragusa: “Sebbene non sia di nostra competenza – scrive sulla propria pagina Facebook – siamo intervenuti su alcune strade rese rischiose dalla folta vegetazione spontanea sempre più invasiva”.
Molti altri Municipi stanno avviando una collaborazione con i privati. Gare d’appalto locali per assegnare la cura di piccoli giardini e aiuole a sponsor che in cambio potranno installare un cartello che pubblicizza la propria azienda. Il II° Municipio ha messo a bando 66 aree verdi, tra le quali il giardino centrale di piazza Bologna, gli spartitraffico di viale Libia, la rotonda di piazza Verbano. Il I° Municipio metterà a gara le aiuole di viale Vaticano, il giardinetti di piazzale Ostiense, quelli di piazza dei Quiriti, piazza del Fante e molti altri. Stessa scelta è stata già fatta dai Municipi III°, VI° e VIII°.
C’è poi il volontariato. I cittadini, stanchi di vivere in mezzo ai rifiuti e all’erba alta come in un campo di grano, si sono rimboccati le maniche. Vi abbiamo raccontato recentemente del caso di via Mascagni, ma molti altri sono gli esempi di buona volontà e senso civico. Villa Leopardi, piazza Don Minzoni, Parco delle Cince e tanti luoghi sono manutenuti esclusivamente grazie al volontariato.
Come giudicare questa situazione se non un totale fallimento politico della giunta Raggi? Una volta accertata l’incapacità degli uffici di bandire gli appalti, l’amministrazione avrebbe dovuto chiamare esperti e tecnici esterni perché sbloccassero la situazione. Avrebbe dovuto mettere in pratica tutte le azioni necessarie per risolvere un’emergenza senza precedenti. E invece la Sindaca, incalzata da un poco preparato Bruno Vespa durante la sua ultima intervista a Porta a Porta, ha ripetuto la solita storia della responsabilità di quelli che c’erano prima. Senza alcuna vergogna!