Ferrovia Roma-Nord; Roma-Civitacastellana-Viterbo. Il bilancio dei primi sei mesi del 2024

Sempre disagi per i pendolari sia in termini di ritardi che cancellazioni. Proseguono i lavori presso la stazione di Acqua Acetosa ma resta carente l’informativa agli utenti nelle stazioni e i lavori sull’armamento dell’infrastruttura ferroviaria sono fermi

Articolo di Fabio Rosati (Comitato Pendolari Roma-Nord) ed Enrico Tolomei (analista ed esperto informatico)

 

Siamo giunti alla metà di quest’anno 2024 per la martoriata ferrovia Roma Civita Castellana Viterbo, con dei risultati a livello di servizio che continuano ad essere sempre deludenti e scoraggianti.

Purtroppo si assiste ad un continuo peggioramento del servizio che vede in questi sei mesi del 2024 un numero di soppressioni e ritardi che di seguito analizzeremo. Oltre a queste, l’informativa all’utenza è sempre più carente e le sorprese (ritardi e cancellazioni) sono, come al solito, sempre dietro l’angolo e l’utenza le scopre sulla propria pelle presso le stazioni e all’ultimo minuto.

Il mese di giugno è stato caratterizzato dal cambio di orario – siamo passati a quello estivo – in data 17 giugno che prevede un numero inferiore di corse urbane (pari a circa il 28% in meno) ed un numero rimodulato di corse extraurbane (con una diminuzione di circa il 10%) e nonostante questo abbiamo registrato 2.908 soppressioni di corse urbane complessive (periodo Gennaio-Giugno) pari al 10% del totale delle corse da erogare nel periodo (qualcuno dirà fisiologico e/o accettabile); mentre la linea extraurbana, da Flaminio sino a Viterbo con lo scalo tecnico a Catalano, registra 426 soppressioni (8% delle corse programmate che ricordiamo sono già insufficienti a soddisfare le esigenze del quadrante di Roma Nord). Parliamo pertanto di 3.334 corse soppresse mediamente a tutto il mese di giugno compreso (ovvero il 9% del totale programmato): di questo passo arriveremo ad oltrepassare le 6.000 corse annue soppresse.

 

Altro aspetto importante è dato dalla mancanza di comunicazione/informazione nelle stazioni all’utenza. Su questo aspetto si è mossa recentemente anche l’ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti) che, come avevamo già avuto modo di scrivere precedentemente, con la delibera 70/2024 ha preso provvedimenti nei confronti di Astral la quale si è impegnata ad implementare un nuovo sistema di audio-informazione innovativo entro il 31 maggio 2025 in tutte le stazioni della tratta extraurbana ed entro il 28 febbraio 2025 in tutte le stazioni della tratta urbana. Un investimento che dovrebbe coprire il nuovo sistema di annunci audio e prevedere anche la creazione di una applicazione per smartphone. Intanto, ad oggi, dopo oltre due anni dal passaggio dal gestore ATAC a quello COTRAL/ASTRAL del servizio e della gestione ferroviaria, abbiamo i monitor che indicano “ATAC: Sistema temporaneamente non disponibile”.

 

Continuano le lunghe ed estenuanti attese in banchina nonchè il sovraffollamento sui pochi treni a disposizione: la conseguenza è i disservizi dati da soppressioni e ritardi. I ritardi continuano ad essere veramente eclatanti ed in particolare si rileva nel periodo Gennaio-Giugno 2024 quanto segue:

  • 812 corse complessive in ritardo che registrano ben 42.174 minuti di ritardo nei primi sei mesi dell’anno (parliamo del 24,7% delle corse erogate);
  • 461 le corse urbane in ritardo con ben 30.591 minuti di ritardo (anche qui un 24,4% delle corse urbane effettuate);
  • 351 le corse extraurbane in ritardo con 11.583 minuti di ritardo (il 27,0% delle corse extraurbane effettuate).

Una vera agonia per i pendolari che, quando sono costretti a prendere le navette sostitutive per la tratta extraurbana (ammesso che siano disponibili), spesso si trovano di fronte a lunghe attese alla stazione di Montebello.

Sulla linea Extraurbana continua l’ormai “classico” dei ritardi evidenziato dalla corsa delle 5:40 del mattino nonché delle 6:15 (rispettivamente le corse 605 e 607) che viaggiano con 15 minuti di ritardo quando entrambi non vengono soppressi.

Sul servizio urbano, invece, abbiamo la “classica” soppressione dell’urbano delle 6:50.

Con questo tipo di servizio non potremo che assistere ad una continua diminuzione di pendolari che usufruiranno dei treni scegliendo la macchina come unica alternativa per recarsi in città per lavoro e/o studio.

Veniamo ora all’analisi dei risultati del solo mese di giugno che evidenziano quanto segue:

  • la linea extraurbana ha registrato 83 soppressioni (pari al 13,8% delle corse erogate), e 222 corse in ritardo per complessivi 045 minuti (parliamo del 29,6% delle corse erogate) con un picco di 48 minuti il 13 giugno per la corsa delle 18:49 da Catalano per Viterbo;

la linea urbana ha invece registrato 884 corse soppresse (pari anche qui all’9,0% di quanto erogato), con 749 corse in ritardo per 3.375 minuti (il 13,8% delle corse erogate) con picchi di 30 minuti per la corsa delle ore 7:00 del 4 giugno in partenza da Montebello per Flaminio, 22 minuti per la corsa delle 16:00 Montebello-Flaminio del 21 giugno e sempre 22 minuti per la corsa delle 16:50 Flaminio-Montebello del 17 giugno

In merito alle soppressioni, ribadiamo il concetto che la corsa del treno è soppressa a prescindere dal fattore sostituzione con bus della corsa stessa anche perché, per la tratta extraurbana, il treno soppresso che viene sostituito con bus, parte da Montebello anche se il treno dovrebbe partire da Flaminio. Inoltre continuiamo a non sapere gli orari di partenza dei bus sostitutivi e spesso, come già evidenziato precedentemente, i pendolari arrivano a Montebello e non trovano alcuna corsa sostitutiva (partita in anticipo? Saltata? Non si sa). Abbiamo chiesto di implementare l’informativa dell’orario di partenza delle navette da Montebello verso Catalano, ma ad oggi non sappiamo se e quando verrà implementata tale informazione.

Pertanto, continuiamo a registrare, mediamente, un 9% di corse soppresse ed un ritardo medio del 26% sulle corse erogate.

Quindi la ferrovia è entrata nel turbolento e caldo periodo estivo pre Giubileo con i suoi “cassoni medioevali” di 6 Firema e 8 Alstom (14 treni complessivi) ormai malandati, usurati e senza aria condizionata – per non parlare dei finestrini che non si riescono ad aprire – (quantomeno per i passeggeri, perché per chi deve condurre i treni – quindi lavora ed è in servizio- il palliativo si trova) che si spera riescano a dare un servizio (con il caldo questi treni hanno seri problemi di tenuta e non dimentichiamo che il personale deve anche andare in ferie). Non osiamo pensare cosa succederà all’arrivo dei pellegrini per il Giubileo, già oggi basta un paio di pullman di turisti a Montebello a creare il panico, figuriamoci poi…..

Anche i tornelli di accesso – ormai pressochè malandati – in diverse stazioni risultano non funzionanti, come ad esempio ad Euclide e a Due Ponti stazioni queste sempre frequentate, creando perplessità e stupore specie ai turisti.

 

L’ammodernamento dell’armamento (lato binari), nonostante la gara appaltata da Astral, si è improvvisamente fermato: devono essere effettuate ancora le sostituzioni sul lato pari sino al centro RAI, poi ancora le curve in galleria a Tor di Quinto, gli scambi a Grottarossa e poi il lato dispari. Entro il 31 dicembre era stata appaltata la tratta pari e dispari tra Tor di Quinto e Centro RAI ma non sappiamo se riusciranno a completare i lavori (quindi ancora disagi e tempi lunghi).

 

Infine il problema più grosso: i treni. Lo ripetiamo da tempo: di treni nuovi non se ne parlerà prima della metà del 2025 (se tutto andrà bene altrimenti si dovrà aspettare il 2026), quelli attuali continuano – e continueranno – a dare problemi (hanno oltre trent’anni di servizio) mentre dei due treni Alstom andati in revisione generale quasi tre anni fa tutto ancora tace e non si hanno notizie sul loro rientro anzi, un ulteriore treno è stato inviato recentemente in manutenzione generale aggravando così la situazione.

Noi continueremo a monitorare l’andamento e nel frattempo speriamo in un “miracolo” sotto tutti i punti di vista perché la situazione è veramente critica.

 

 

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