Festa della Befana: le Olimpiadi a Piazza Navona

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La telenovela “Festa della Befana” aggiunge altri episodi alla lunga serie fin qui rappresentata. Ne avevamo parlato già qualche settimana fa.

Ormai la Commissione Capitolina Commercio si occupa quasi esclusivamente della Festa da due mesi a questa parte e non con grande costrutto.

Al di là della volontà più volte espressa di far svolgere la tradizionale manifestazione, però, non si è visto alcun risultato concreto: pareri richiesti, tante stravaganti o interessate affermazioni, ma solo l’ultima delle quali avrebbe davvero del clamoroso. Molti hanno chiesto di procedere con il bando, nonostante la mancanza dei termini di legge, ma nessuno si era mai spinto fino a domandare di tornare alla festa del 2012 con 103 posteggi di vendita (davvero estranei al Natale e alla tradizione) e 12 giostrai. Ci è riuscito – con vero sprezzo del ridicolo – il consigliere PD Orlando Corsetti, ex Presidente non molto brillante della Commissione Commercio, che continua a “pontificare” pur non essendo componente di Commissione ma un comodo sostituto di altri consiglieri volta per volta assenti (forse proprio per fargli posto). Sembrerebbe proprio un’”imbeccata” di uno dei fratelli della nota famiglia dei Tredicine a mettere il prode consigliere sulle tracce della Conferenza Unificata Stato-Regioni del 12 luglio 2012, nel quale si prescrive – in applicazione del D. Lgs. 59/2010 attuativo dell’ormai nota Direttiva Bolkestein – che le fiere in scadenza dopo tale documento siano prorogate fino al 2017, per non creare disparità di trattamento con quelle scadute prima del decreto e già prorogate fino a tale data.

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Orlando Corsetti (Pd)

 

 

Quindi, tutto bene quel che finisce bene: cittadini, municipio, soprintendenze, uffici capitolini e precedenti amministratori che avevano tentato di restituire dignità a quella festa dovranno ancora sottostare alle condizioni di quell’accozzaglia di paccottiglia che ha riempito indecorosamente Piazza Navona negli ultimi anni. Manca solo un plauso all’uomo chiamato Cavillo da parte del “nuovissimo” Movimento 5 Stelle (sostenitori convinti del NO alla Bolkestein) e i titoli di coda che scorrono.

Peccato che ci sia davvero poco da celebrare (se non per coloro che sono convinti di poter ancora dettare legge per i loro interessi). Vale la pena qui rammentare, tra le altre cose, che nel 2013 fu firmato dagli operatori un protocollo d’intesa con il Municipio, nel quale si concordavano seppur timidamente i criteri del nuovo bando da proporre per la Festa. È utile ancora ricordare che nel 2014 gli stessi operatori non ritirarono la concessione per quell’edizione della Festa, ricorrendo al TAR che diede loro torto. E, infine, non si può omettere che le procedure dello scorso anno furono annullate in autotutela dall’Amministrazione municipale, dopo una verifica di una Commissione dipartimentale e il parere dell’ANAC. Anche in questo caso l’impugnativa di alcuni commercianti è stata rigettata dal Tribunale amministrativo.

Ma se tutto ciò ancora non convincesse i fieri paladini dei Tredicine & Co., possiamo aggiungere che la Soprintendenza Statale ha già più volte ribadito che quel tipo di “mercato” del 2012 non è assolutamente ammissibile e che nessun ufficio capitolino, comunale o municipale, metterebbe in atto un bando per la scelta di un numero di operatori inferiore a quello, essendo ormai scaduto il termine dei 90 giorni stabilito dalle norme regionali.

In attesa della nuova puntata a Via del Tritone mercoledì prossimo, forse l’ultima Commissione farsa su Piazza Navona, alcune domande si affacciano spontanee.

La sorprendente unanimità della Commissione – unica nel suo genere finora – riguardo questo tema cosa nasconde? La possibile votazione di un atto di indirizzo così palesemente fuori dalle regole risponde a trasversali “cambiali” elettorali confessabili o meno?

Il M5S, sempre pronto a rilasciare patenti di onestà, perché ha modificato quello che con grancassa affermava il 5 gennaio 2015 attribuendosi il merito di aver sventato un ritorno al passato della Festa? Tutti d’accordo i pentastellati con il Presidente Coia nel difendere quelli che all’epoca proprio il vecchio gruppo grillino, di cui faceva parte anche l’attuale Sindaca, diceva “nulla hanno a che fare con la tradizionale Festa della Befana”?

E l’assessore Meloni che settimane fa affermava non ci fossero più i tempi per il bando, cosa dice ora? E cosa pensa del suo collega Presidente di commissione il quale, nonostante tutto, prosegue nel tentativo di smentirlo o di mettere in discussione la sua posizione? Accetterà l’eventuale indirizzo della Commissione?

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Andrea Coia (M5S)

 

 

E nel PD, maggiore partito di opposizione, tutti d’accordo con Corsetti? Sia Marco Palumbo (anche Presidente della Commissione trasparenza…) sia Roberto Giachetti (ex candidato a Sindaco)? Che ne pensa Michela Di Biase capogruppo del PD capitolino e, in passato, grande sostenitrice della tutela del patrimonio culturale della nostra città? È questa la posizione ufficiale del gruppo e del partito?

Domande che meriterebbero risposte convincenti per Roma, i romani e i tanti turisti che ancora la affollano durante le festività natalizie. Magari con un video postato dalla Sindaca su Facebook…

Siamo certi che dovremo ancora tornare sull’argomento, anche per avanzare, al termine di questa evitabile pantomima, una modesta proposta per il futuro.

Noi non demorderemo, semplici cronisti, magari, ma testardi e appassionati di Roma.

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