Non è un normale incendio quello che è accaduto una decina di giorni fa in viale Maresciallo Pilsudski, a pochi passi dallo stadio Flaminio. E’ un evento che prima o poi tutti sapevano sarebbe accaduto, soprattutto gli abitanti del quartiere che da tempo segnalavano la presenza in zona di numerosi camper e roulotte parcheggiati qui e là e utilizzati come case di fortuna. Dopo diversi esposti alla polizia di Roma Capitale, a fine gennaio il piccolo accampamento improvvisato davanti ai cancelli dello stadio fu sgomberato. Ma le roulotte sono rimaste in zona. Una di queste è stata depositata a poche centinaia di metri. Al suo interno alcuni rom che ci trascorrevano la notte.
Forse per una sigaretta accesa o per un guasto alla bombola del gas, la roulotte ha preso fuoco e le fiamme, altissime e difficilmente domabili, hanno sfiorato per ore la macchia verde di via San Valentino. I pompieri sono riusciti a tenerle sotto controllo, ma il rischio che gli alberi prendessero fuoco e l’incendio si espandesse all’intera collina è stato alto. Molte famiglie sono rimaste sveglie col fiato sospeso, temendo di dover abbandonare le case.
Nelle gran parte delle città europee è impossibile campeggiare nei quartieri abitati. Oltre al rischio di incendio, ci sono una serie di problemi di carattere igienico e pratico. Dove vengono scaricate le acque nere del bagno? Come vengono ricaricate le batterie che forniscono energia elettrica? Ecco perché, ad esempio in Francia, è severamente vietato sostare durante la notte in una strada cittadina ma occorre cercare dei veri e propri camping o delle aree pubbliche attrezzate dove viene fornita la possibilità di scaricare i liquami e di accedere all’acqua corrente.
Casi di accampamenti simili si sono registrati in diversi quartieri di Roma. Ad esempio di fronte l’ingresso del Parco del Pineto, in via Albergotti, per mesi gli abitanti e il gruppo Volontari Decoro XIII° hanno chiesto che venissero sgomberati due grossi camper che ospitavano tre famiglie.
Sembra insomma necessario che anche a Roma sia introdotta una norma che vieti la sosta di questi mezzi nelle zone abitate. Un’ordinanza del Sindaco che spieghi le motivazioni igieniche e di sicurezza pubblica sarebbe la base per sanzionarli. Nel contempo si dovrebbero allestire delle aree attrezzate, con allaccio di acqua ed elettricità, ma vigilare che vengano usate dai turisti e che non diventino accampamenti per senza tetto o rom. Anche il turismo su gomma andrebbe incentivato a Roma, dato che l’Italia è uno dei paesi meno ospitali per roulotte e camper.