“A Fontana di Trevi stiamo stabilendo non solo turni più intensi dei vigili ma anche un percorso di fruizione che non consenta di fermarsi“.
Questa la recente dichiarazione del Sindaco Raggi per rispondere ai sempre più frequenti fenomeni di maltrattamento della fontana da parte dei visitatori.
A parte tutte le difficoltà di costringere una massa di persone a non sostare (pensano forse di mettere tanti vigili-pastori per spingere il gregge-turisti?), viene anche più di un dubbio sulla sua fattibilità giuridica.
Quello che però il Sindaco non ha ancora capito è che la soluzione a questo tipo di problemi non può essere né aumentare a dismisura il numero degli agenti né inventarsi misure fantasiose ed inapplicabili (soprattutto in una realtà deteriorata come quella romana). Quello che occorre è ristabilire un livello accettabile di legalità in città, a partire dalla riacquisizione della necessaria autorevolezza da parte degli agenti della Polizia Locale Roma Capitale.
Invece la situazione ad oggi è che a distanza di 10 mesi dall’insediamento della nuova amministrazione la legalità in città è addirittura diminuita, con i vigili che continuano ad essere sbeffeggiati un po’ da tutti (automobilisti, ambulanti abusivi, esercenti, ecc.).
Se proprio il Sindaco vuole fare qualcosa di utile per fontana di Trevi, dia una precisa indicazione all’assessore Meloni di spostare altrove le due orride bancarelle che stazionano sulla piazza ostrunedo la vista di una delle fontane più importanti del mondo.
Peraltro vedere queste bancarelle vendere robaccia a due euro (“Made in Italy” dicono … seeee) dà la misura esatta del livello di degrado in cui ancora siamo, nonostante il governo M5S in cui tanti avevano riposto le ultime speranze.
Ma tanto già sappiamo che la Raggi non le farà mandar via le due bancarelle (e chi lo sente Coia poi …?).