Capita, a volte, di essere testimoni di gesti generosi. Non so chi sia quell’uomo che è salito sul 301 dopo Piazza Mancini. Aveva in una mano due buste piene di regali di Natale. E nell’altra un sacchetto di mele rosse come quelle di Biancaneve.
L’autobus era affollatissimo, come sempre. Si è messo le buste tra le gambe e si è aggrappato a una maniglia. Intanto si frugava nella tasca in cerca di qualcosa. Intorno a lui, un mare di piedi, gambe, braccia e due fidanzatini seduti l’uno sull’altro, abbracciati.
L’autobus è ripartito, con un sospiro lungo. Mi sono rimessa a guardare il fiume di macchine fuori dal finestrino. Ad un tratto, ho sentito la voce del controllore. “Il biglietto, per favore.” Lo aveva chiesto all’uomo delle mele che, esitante, ora diceva: “Non lo trovo, l’ho comprato, non lo trovo”.
“Lo cerchi”, — ha risposto il controllore- “Lo cerchi con calma”. E così l’uomo ha cominciato a cercare in tutte le tasche. Poi si è abbassato per guardare perfino nelle buste, tra i pacchetti natalizi, nelle mele.
“Deve essere caduto.” Era imbarazzato. Gli tremava la voce come ad un uomo innocente. Il controllore ha preso la penna e ha cominciato a scrivere soddisfatto. A quel punto con la coda dell’occhio ho visto che la fidanzatina lasciava cadere furtivamente qualcosa. Poi la voce, squillante, giovane: “Scusi, signore… le è caduto questo.”
L’uomo e il controllore si sono girati e a terra c’era il biglietto dell’autobus. Era immacolato. Anche un po’ luminoso. Più giallo degli altri. L’uomo delle mele lo ha raccolto e lo ha fatto vedere al controllore.
Sospettoso, contrariato, il controllore ha detto ai fidanzatini: “Fatemi vedere il vostro biglietto”. La ragazza gli ha mostrato altri due titoli di viaggio e poi ha sorriso all’uomo con il sacchetto di mele che la guardava grato.
Capita, a volte, di essere testimoni di gesti generosi. Non so chi sia quell’uomo che è salito sul 301 dopo Piazza Mancini. Aveva in una mano due buste piene di regali di Natale. E nell’altra un sacchetto di mele rosse come quelle di Biancaneve. Prima di scendere, però, ho visto che prendeva una mela dal sacchetto. Ai due ragazzi ha detto: “Per voi. Grazie. Buon Natale”.
Le foto in home page e nel corpo dell’articolo sono di Alan Bates