Quest’oggi apro la pagina romana di Repubblica e trovo il titolone sull’ennesima rissa tra giovani, questa volta nei pressi di una discoteca a Tor Bella Monaca.
Poi apro facebook e trovo quest’altro:
Ovviamente non posso non collegare le due cose e pensare che se ci fosse un’offerta culturale del tipo di quella rivendicata dai ragazzi dell’America, in molte parti di Roma i ragazzi avrebbero un’alternativa alla discoteca e alla movida con annessi abusi di alcool e droghe.
Si potrà anche non essere d’accordo con alcuni metodi adottati da questi ragazzi, quando ad esempio si presero un cinema di proprietà privata chiuso da 14 anni e lo fecero rinascere con proiezioni gratuite ed eventi a cui accorse il miglior cinema italiano. Si può legittimamente pretendere che anche per loro debba valere la normale legalità e che quindi se vogliono organizzare eventi culturali debbono seguire i percorsi previsti. Ma dove sono questi benedetti percorsi?
Quando il Sindaco Marino ha incontrato i ragazzi gli propose addirittura di mettere a frutto le loro idee in tante parti della periferia romana che di offerta culturale sono allo zero più assoluto. Dove sono finiti questi bei propositi?
Se, legittimamente, non si vogliono più utilizzare le idee di questi ragazzi, si può sapere qual è l’iniziativa dell’amministrazione comunale per dare alternative valide ai giovani rispetto all’andarsi ad intruppare in luoghi degradati, pericolosi e buoni solo per chi ci lucra senza scrupoli?
Non sfugge infatti che se da una parte il Comune nulla fa di positivo per i giovani, dall’altra molto fa, nel senso di non muovere mai un’unghia, per incentivare il consumo di alcool nei minorenni, dato che non è dato di sapere di un solo locale di somministrazione che usi rifiutare bevande alcoliche ai minorenni.