Basterebbero queste tre foto per chiudere qui l’articolo. Guardatele facendo attenzione alla didascalia con la data.
Dunque, questo punto di circonvallazione Nomentana (all’altezza di via Lanciani) che abbiamo preso come riferimento, è il simbolo delle cose che a Roma non funzionano.
Le infestanti, per lo più ailanto e altre specie arboree, erano cresciute a dismisura e invadevano parte della carreggiata, creando pericolo per la circolazione. Stavano così da tantissimo tempo, probabilmente tre anni.
Ad ottobre 2022, il Campidoglio interviene e pulisce l’area (foto centrale) con tanto di dichiarazione soddisfatta dell’assessore all’Ambiente, Sabrina Alfonsi . Sembrava che tutto ormai fosse sotto controllo e che la città fosse tornata ad essere normale. “Stiamo facendo un grande sforzo per riportare il decoro – disse la Alfonsi in quella occasione -, sono stata accolta con grande entusiasmo da parte dei residenti che da anni attendevano un intervento di questa portata”.
Chissà cosa pensano oggi i residenti del fatto che la strada è in condizioni ancora peggiori di prima. Le infestanti sono ovunque e creano una sorta di muro che rende impossibile vedere al di là del ponte. Stanno perfino cadendo verso la parte bassa dell’ex tangenziale.
Possiamo supporre che se Sabrina Alfonsi tornasse nel quartiere, gli abitanti avrebbero parole meno accoglienti nei suoi confronti e che anzi mostrerebbero grande delusione. E a ragione!
Un bravo assessore, una buona giunta comunale, un Sindaco adeguato si premurano di organizzare i servizi in modo che questi abbiano una continuità, che garantiscano per diversi anni il risultato e che non si limitino a un intervento spot, utile solo per dettare dichiarazioni ai giornali e scattare foto da pubblicare sui social. A Roma manca proprio la continuità e questo accade in tutti i campi.
Qualche settimana fa, il Sindaco ha mostrato la foto di alcune traversine della metro A che erano marce e che andavano sostituite. Lo ha fatto per giustificare la chiusura di una tratta importante della linea nel mese di agosto. E sicuramente è stato un lavoro utile e necessario ma è pur sempre ordinaria amministrazione. Sì perché tagliare le infestanti, potare gli alberi, rinnovare i binari delle metro, asfaltare le strade sono tutte opere di ordinaria manutenzione che nel mondo normale si fanno senza troppa enfasi. Nelle grandi città europee, i sindaci pensano in grande, pianificano il futuro delle metropoli, studiano infrastrutture, applicano riforme e non si occupano affatto dell’ordinario.
È come se l’amministratore delegato della Fiat (anzi ormai diciamo Stellantis), si dedicasse a riverniciare le facciate degli stabilimenti o a sostituire le rubinetterie dei bagni. Verrebbe licenziato dal consiglio di amministrazione in dieci minuti. Perché un manager deve far sì che i servizi funzionino, che le fabbriche girino a pieno regime, che la macchina sia oleata e pronta a lanciare nuovi prodotti. Un Sindaco e un assessore non dovrebbero essere troppo dissimili. Se Sabrina Alfonsi, a ottobre del 2022, avesse detto che era stato assegnato un appalto per eliminare le infestanti del quartiere per i prossimi 15 anni e che dunque il problema si poteva considerare risolto, avrebbe fatto un ottimo servizio alla città e avrebbe giustamente reclamato gli applausi e i consensi.
Invece ha mandato una squadra di operatori Ama a fare pulizia e poi la zona è tornata nell’abbandono di prima tanto è vero che esattamente undici mesi dopo l’area è nel medesimo degrado. Non si amministra così una città. Non si imita la Raggi che postava nuovi cartelli stradali come fossero opere faraoniche frutto di buona politica.
Ci vogliono pianificazione, appalti, segnali di continuità. Dopo gli anni della giunta 5Stelle che tutti hanno criticato per l’assenza di visione e proprio perché spacciava per straordinario ciò che è del tutto normale, gli elettori hanno votato Gualtieri nella speranza di dare una svolta, di vedere finalmente cresciuta la macchina amministrativa, capace di camminare con le proprie gambe. Invece stiamo ancora alle pulizie straordinarie “una tantum”, alle esche per i topi messe solo dove ci sono i turisti senza un vero appalto per la derattizzazione. Al banale venduto come eccezionale. Chi ci casca più?
2 risposte
Ormai andare a Roma è WELCOME TO THE JUNGLE…
Buche, foreste a bordo strada, pestaggi a presunti ladri, lercio non semplice sporco ovunque, trasporto pubblico alla come va va…. burocrazia comunale a livelli qualitativi indicibili…
Gualtiero, io ho avuto fiducia…ma mi sembri ormai irRAGGIato
La città non è recuperabile dal punto di vista dell’organizzazione, della pulizia, del decoro.
Diciamo che un contributo negativissimo viene anche dato da parecchi cittadini incivili (vedi mobili lasciati ai cassonetti di viale Etiopia). Come dice il proverbio la speranza è l’ultima a morire………………………… e quindi speriamo in un miglioramento!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!