“Ma le sembra normale che non ci sia neanche un centimetro quadrato senza scritte qui intorno? I condomìni non fanno nulla“? “E che ce vole fa’, qui ce stanno li regazzini che vanno a scola, è così da anni“!!
E’ la breve conversazione che abbiamo avuto con un portiere di via Gela, nei pressi di Ponte Lungo, la strada che ha la sfortuna di essere alle spalle del Liceo Augusto. L’intero quadrante compreso tra via Adria, via Saluzzo e l’Appia Nuova è una teoria infinita di scritte e graffiti. Non solo i muri, ma qualsiasi cosa ne è coperta: dai cassonetti, ai portoni, ai citofoni, ai cartelli stradali. Anche volendolo cercare è impossibile trovare uno spazio ancora libero da queste microscritte che tra l’altro è anche impossibile leggere, perché circondate da altre centinaia di schifezze simili.
Non si tratta quindi delle solite tags che invadono tutta Roma (già in quantità enorme), ma della vera e propria copertura sistematica di ogni cosa, di ogni centimetro scrivibile. E’ come se fosse una zona franca giustificata dal fatto che c’è un grande liceo e quindi qui un minimo di decoro e pulizia non sono possibili.
La situazione è simile intorno a tante altre scuole di Roma e la risposta che si ottiene dagli abitanti è sempre la stessa: non ci possiamo fare niente perché c’è la scuola. Al di là del pessimo segnale educativo che si lancia ai giovani (fate come vi pare), ci sono diversi casi a Roma dove si è dimostrato che invece tenere pulito intorno ad una scuola si può fare e dà anche soddifazione. Ve lo dimostreremo nei prossimi giorni con un altro articolo.
Oggi, vogliamo sollecitare gli abitanti della zona di Ponte Lungo ad abbandonare questo atteggiamento rassegnato. Arrendersi di fronte ai prepotenti (che poi sono ragazzini di 15 anni), li farà crescere con l’idea di essere intoccabili. Di vivere in un posto dove le norme e le leggi non si devono rispettare. E’ un segnale pessimo sia per gli studenti dell’Augusto, sia per i giovani che abitano in quei palazzi: cresciuti in mezzo ad un degrado visivo senza precedenti, non potranno che ritenerlo normale.
Occorre cominciare a pulire i muri degli stabili e coprire le scritte il giorno stesso che vengono rifatte. All’inizio sarà un po’ faticoso, lo sappiamo, ma basterà essere vigili per 6/8 mesi e quelle scritte non arriveranno più. Sapendo che gli vengono cancellate in 24 ore, i bimbiminkia smetteranno di sprecare i loro pennarelli e le loro bombolette spray per imbrattare quel tratto di strada. Vi assicuriamo che si può fare e che è già stato fatto in altri casi, di cui appunto vi parleremo.
Ma la resa no! L’atteggiamento del lasciare correre perché non si può fare nulla è quello che sta lentamente uccidendo la nostra città e distruggendo le regole della convivenza civile.