A ferragosto su Il Corriere della Sera è uscita un’intervista ad Ernesto Galli della Loggia dove l’editorialista parla anche dello stato di Roma, città in cui è nato e vive.
Ne parliamo perché ci siamo ritrovati in praticamente tutte le osservazioni di Galli della Loggia, temi e considerazioni che da anni facciamo sulle nostre pagine; e il condividere il pensiero di un tale illustre accademico ci conforta del fatto che le nostre denunce non sono i capricci di qualche sofisticato cittadino con la puzza sotto il naso, bensì critiche costruttive di chi vorrebbe il meglio per la città che ama.
Di seguito qualche frase estratta dall’intervista.
“Nella nostra città chiunque può fare qualunque cosa. Ultimo esempio i monopattini, che invadono marciapiedi e strade senza che nessuno provi nemmeno a regolamentarne l’uso.”
“… il disprezzo per il decoro urbano e quindi per i cittadini. La sede dell’anagrafe di piazza Grecia nel secondo municipio, sporca, lurida. Le targhe con i nomi delle vie anche qui sotto. Illeggibili.”
“Vede piazza Capraia? – dice della Loggia – Ci sono due bar. Uno ha invaso praticamente tutta la strada con assurde fioriere, altri ammennicoli e ovviamente sedie e tavolini. Quelli che chiamano dehors sono fioriti con la pandemia un po’ dappertutto sottraendo spazi comuni ai cittadini. In certe vie del centro storico addirittura impediscono il passaggio perfino ai pedoni”
“Peccato dover assistere ovunque, camminando, al degrado crescente di Roma. Viale Parioli è un ingorgo perenne. A qualsiasi ora del giorno le auto procedono a passo d’uomo, strette dalle doppie file. E nessuno multa, non si vedono vigili.”
Come non essere d’accordo al 100% con il prof. Galli della Loggia?
Quello che probabilmente aiuterebbe è se il Corriere romano li denunciasse con regolarità i problemi elencati dal professore, approfondendoli e sollecitando l’amministrazione capitolina ad affrontarli. La realtà invece è che il Corriere, così come tutti gli altri organi di stampa main stream, si limitano a seguire la cronaca senza contestualizzare o collegarsi al pregresso di ogni tema.
Ma quello che più di ogni altro messaggio ha attirato la nostra attenzione è stato il consiglio che Galli della Loggia ha voluto dare al sindaco Gualtieri:
“Io vorrei che il nostro sindaco, ma la critica vale a posteriori per chi lo ha preceduto, non si abbarbicasse in Campidoglio ma girasse per la città almeno un’ora al giorno”
Chi ci segue sa quanto ci teniamo a che l’amministrazione capitolina, con il sindaco in testa, si confrontasse con la realtà e con i cittadini, per raccogliere critiche e proposte in presa diretta ma anche per spiegare quello che si sta facendo per recuperare una situazione disastrosa in tutti i campi.
Quello che aiuterebbe è un confronto strutturato e continuativo di sindaco e assessori con le tante risorse cittadine che da anni provano a dare una mano per risollevare Roma.
Al momento della sua elezione il sindaco Gualtieri creò qualche aspettativa sulla possibilità per i cittadini di contribuire direttamente al rilancio della città. Questa una dichiarazione dal suo primo discorso da sindaco eletto:
“Chiedo a tutti i cittadini e a tutti i corpi sociali di unirsi a noi, di partecipare alla grande stagione di rilancio di Roma. Roma può essere alla guida di una nuova fase del Paese e sono convinto che la città ha tutte le risorse per raggiungere questo obiettivo“.
Purtroppo però tali aspettative sono state presto disilluse, con Gualtieri che si è ritirato nella torre eburnea del Campidoglio andando in perfetta continuità con chi l’ha preceduto (inclusi stucchevoli proclami via social).
Siamo d’accordo con Galli della Loggia che il sindaco (ma anche gli assessori) dovrebbero girare di più per la città, evitando però le visite preparate dallo staff che si risolvono in inutili passerelle.
Quello che per noi rappresenterebbe una vera svolta sarebbero incontri pubblici sul genere di quello che fece Marino con i blogger nel dicembre del 2014, invitando anche gli assessori a rendersi disponibili.
Noi non ci stancheremo di proporlo e se la richiesta venisse supportata anche da autorevoli commentatori avrebbe maggiori possibilità di essere accolta.