Ci sarà tempo per fare analisi approfondite sui flussi di voto delle elezioni di domenica, ma qualche riflessione si può fare già a caldo, partendo dall’evidente vittoria dello schieramento di centrodestra. Dei dodici collegi uninominali del territorio della città metropolitana, nove della Camera e tre del Senato, il centrodestra ne ha vinti dieci, lasciandone solo due al centrosinistra.
Incredibile vedere una tale dimostrazione di forza dello schieramento che meno di un anno fa alle elezioni comunali aveva dovuto soccombere portando un candidato imbarazzante come Enrico Michetti.
Alla vigilia del voto di domenica, più di qualcuno aveva parlato del rischio che il primo anno di Gualtieri a Roma si sarebbe negativamente riflesso nelle urne. Così scriveva il direttore di Romatoday, Matteo Scarlino:
“Da qui i timori di sconfitta che diventano certezze se si guarda all’anno di amministrazione Gualtieri. Il vento a Roma è infatti tutt’altro che cambiato. I rifiuti sono a terra, il decoro latita, i trasporti sono fermi. Nessun cambio di passo, anzi decisioni difficili da digerire (vedi il termovalorizzatore) e ancora più difficili da spiegare ad un elettorato di sinistra. La luna di miele con i romani è insomma finita e il timore che il conto arrivi alle urne è forte.”
Lo stesso Scarlino in un articolo di ieri scrive che quella previsione non si è realizzata:
“Sospiro di sollievo in Campidoglio dove si temeva un tracollo per i dem causato dal primo anno di consiliatura Gualtieri. Al contrario la coalizione guadagna, rispetto alle comunali, cinque punti percentuali. Il Pd passa dal 16% al 21% mentre la coalizione passa dal 27% al 32%.”
Sebbene i numeri riportati siano corretti, a nostro avviso a Roma l'”effetto Gualtieri” c’è stato. Lo si rilevava sui social ma anche parlando con le moltissime persone deluse da un governo cittadino che non ha mostrato l’attesa discontinuità con l’amministrazione precedente.
Da un anno infatti si assiste ad un sindaco e una giunta capitolina distanti dai cittadini, sordi a proposte e richieste, proni anche loro alle solite lobby romane che da decenni impediscono alla città di progredire.
A conferma della nostra tesi portiamo il tweet che la presidente del Municipio I, Lorenza Bonaccorsi, ha scritto una volta acquisiti i disastrosi risultati delle elezioni.
Evidentemente la presidente riconosce che l’atteggiamento dell’amministrazione di cui fa parte non è stato quello corretto ed infatti ella stessa sono mesi che porta in giro le associazioni dei residenti del centro storico che le chiedono l’istituzione di una consulta dei cittadini. Neanche un incontro è riuscita a concedere la presidente a quelle associazioni, nonostante reiterate richieste.
E neanche si può dire che l’amministrazione del Municipio I stia ben operando, potendo così sopperire con i fatti al mancato ascolto dei cittadini. Qualche giorno fa abbiamo infatti dato conto dei mancati passi avanti in Municipio I sul problema dei rifiuti, col caos che rischia di protrarsi senza fine.
Stessa sordità ha caratterizzato il sindaco Gualtieri e gran parte della sua giunta.
Gli account social del sindaco servono solo a fare stucchevole propaganda, senza mai degnarsi di fornire riscontri a domande e segnalazioni. Prosegue inoltre l’assurdo blocco degli utenti su Twitter, come se il sindaco potesse decidere chi amministrare e chi no.
Qualche giorno fa abbiamo dato conto dell’incredibile disattivazione di tutte le fototrappole a Roma messe a contrasto dell’abbandono dei rifiuti; abbiamo chiesto al sindaco di fornire spiegazioni su tale fatto ma senza ricevere il benché minimo riscontro.
Allo stesso modo e sullo stesso tema anche l’assessore all’ambiente, Sabrina Alfonsi, non ha voluto fornire spiegazioni, come se le domande dei cittadini fossero un fastidio da cui tenersi alla larga.
Nella giunta capitolina spicca anche la totale sordità dell’assessore al commercio, Monica Lucarelli, che non ha mai dato riscontro alle comunicazioni inviatele dai cittadini. Ne siamo testimoni noi, che le abbiamo richiesto lumi sull’applicazione della riforma degli impianti pubblicitari, e ne sono testimoni tante associazioni che a più riprese l’hanno sollecitata sul far west delle occupazioni di suolo pubblico.
Non si può infine dimenticare l’incredibile fuoriuscita del capo di gabinetto Albino Ruberti, dopo l’inquietante episodio che l’ha visto protagonista e il sindaco Gualtieri che l’ha sostituito senza fornire spiegazioni, né dare conto di come avesse scelto un tale figuro come suo braccio destro.
Noi siamo convinti che il pessimo stile di governo che ha finora caratterizzato l’amministrazione capitolina abbia influenzato i risultati delle elezioni di domenica a Roma e auspicheremmo che la cosa venisse riconosciuta anzitutto dai diretti interessati, come ha fatto la presidente Bonaccorsi.
Temiamo invece che Gualtieri & Co. non vorranno cambiare nulla, proseguendo nella politica di dialogo con le lobby e il totale distacco con i cittadini e le associazioni che da anni dimostrano di volere e sapere dare una mano per rimettere Roma in sesto.
2 risposte
È tutto vero. Il disprezzo per i cittadini e per le associazioni è totale, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale!
I rifiuti sono un problema, unito alla mancata pulizia e allo sfalciamento delle erbacce nelle strade. Non parliamo della totale assenza dei vigili, in conseguenza della quale ci sono auto in seconda e terza fila che spesso impediscono il passaggio ai bus .
Vorrei capire meglio quali sono le solite lobby. Grazie
PS malavita organizzata a parte che, nel settore ristorazione, sta dilagando anche con locali, purtroppo bisogna ammetterlo, spendidamente condotti.