Il M5S si era presentato a Roma con lo slogan “Trasparenza e Partecipazione” e i suoi tanti eletti si facevano chiamare “portavoce dei cittadini”, eppure l’amministrazione in scadenza si è dimostrata la più chiusa a qualsiasi confronto che si sia mai vista a Roma.
Ai tempi della battaglia contro i cartelloni noi ci trovammo ad interloquire con l’amministrazione Alemanno, non il più democratico che si possa immaginare, eppure riuscimmo a farlo in più occasioni.
Con l’amministrazione Raggi invece non c’è stato modo di interagire su nulla, con le uniche eccezioni dell’ex-assessore Meloni (forse non a caso costretto alle dimissioni) e del presidente Stefàno (sempre distintosi nel movimento e infine uscito).
Mai si era vista a Roma una chiusura così totale dell’amministrazione capitolina nei confronti delle istanze di cittadini e associazioni. Il bello è che ciò avevamo avuto modo di capirlo con largo anticipo, in occasione dell’esplorazione fatta col M5S alle scorse elezioni. Questo il commento che scrissi al tempo:
“Questa mia esperienza diretta mi ha confermato che il M5S ha un’incapacità cronica di confrontarsi con interlocutori esterni, direi meglio che ha un terrore estremo di farlo, come se il solo parlare e confrontarsi con altri rischiasse di intaccare la loro “verginità”.”
A Roma negli ultimi anni si è visto chiaramente che una tale chiusura è deleteria per il governo della città, perché l’amministrazione perde la percezione della realtà e si finisce col vivere in una torre d’avorio dove tutto funziona bene e chi si lamenta è un guastatore al soldo dei partiti concorrenti.
La drammatica situazione in cui versa Roma richiede invece un’amministrazione a stretto contatto con la realtà e con i cittadini, pronta a rendere conto del proprio operato e a rispondere alle domande eventualmente poste.
Noi ricordiamo molto bene il confronto che il sindaco Marino accettò di fare nel 2014 con alcuni blogger cittadini, un incontro organizzato da Roma Pulita! dove il sindaco si rese disponibile a rispondere a domande non conosciute in precedenza.
Quello dovrebbe essere l’esempio da seguire da parte di ogni amministrazione a Roma, sia per dimostrare di avere le redini del governo cittadino, sia per coinvolgere i cittadini in un’opera di riscatto che non può prescindere dall’aiuto di tutti.
Il più grande errore della Raggi, a parere di chi scrive, è stato infatti l’aver voluto escludere tutti gli esterni alla cerchia del M5S, con la pretesa di poter da soli governare una città martoriata come Roma.
La nuova amministrazione dovrà assolutamente evitare una tale chiusura, mettendosi invece a disposizione per continui confronti aperti con i cittadini.
Si potrebbero organizzare periodicamente incontri col sindaco, ma anche con i vari assessori, trasmettendoli in diretta e consentendo a chiunque, con la necessaria moderazione, di porre domande.
In caso di mia elezione, questo della partecipazione dei cittadini alla vita politica sarà un aspetto per me sempre prioritario, soprattutto perché ho vissuto il problema in prima persona e so cosa vuol dire sbattere contro muri di gomma.
Mi piacerebbe organizzarli questi confronti con assessori e sindaco su temi specifici, così da farne momenti di dibattito vero e costruttivo e non semplici passerelle per politici.