Avremmo potuto parlarvi del New York Times che descrive Roma come una città in totale abbandono, dei rifiuti che si accumulano sempre più nelle nostre strade, dell’assurdo superamento della direttiva Bolkestein voluto dal governo che condanna la capitale all’invasione di bancarelle terzomondiste, ma abbiamo preferito una storia di generosità e amore. In sintonia con il giorno di Natale, riprendiamo il racconto di Repubblica sulle avventure del gruppo Volontari Decoro XIII°. Perché di avventure si tratta, dato che la loro battaglia è svolta in totale solitudine e animata dalla passione per la natura e per il bellissimo parco del Pineto.
E’ una vicenda che tocca da vicino la nostra redazione in quanto il professor Franco Quaranta, intervistato da Repubblica, è anche presidente dell’associazione Bastacartelloni dalla quale molti di noi provengono. La lotta per una cartellonistica pubblicitaria più civile ed europea viene citata da Franco nel suo colloquio con la giornalista Valentina Lupia che gli chiede le origini della suo impegno e la risposta è appunto la seguente: “Partii insieme ai cittadini stacchini rimuovendo tutto ciò che di illegale era stato attaccato su muri e pali della nostra città. Questo movimento fece scalpore in positivo: le sue azioni sono passate alla storia come alcuni tra i più grandi risultati del mondo antidegrado. Poi ho proseguito con l’associazione Bastacartelloni e quindi ho concentrato le mie forze sul nostro parco del Pineto”.
Da quando il gruppo Volontari Decoro XIII° si impegna per tenere pulito il Pineto, la situazione del parco è notevolmente migliorata. Spesso sui prati si tengono feste a base di birra e pranzi al sacco organizzate da cittadini extracomunitari. A fine giornata il risultato è un tappeto di rifiuti abbandonati, ma i nostri non si arrendono e non solo puliscono, ma provano in tutti i modi a prevenire il degrado.
Hanno incontrato queste persone spiegando loro quanto sia necessario portar via i resti delle feste, hanno lottato per ottenere cestini e campane del vetro (in parte inascoltati da Ama e Municipio), hanno acquistato 16 pini e 45 querce per piantarli al posto di quelli morti. Alcuni cittadini boliviani hanno raccolto il messaggio e si sono uniti nell’azione di pulizia e prevenzione.
Insomma un impegno di amore e dedizione controcorrente in una città ignava e indifferente al degrado che ci circonda. “Da quando ci sono i 5stelle al Comune siamo inascoltati – dice con amarezza Massimo di Rienzo, l’altro volontario intervistato da Repubblica – . Ci hanno chiamati in campagna elettorale per dire che avevano bisogno del nostro aiuto ma una volta insediatisi non si sono più fatti sentire”.
Sempre il comitato, nato grazie alla fusione tra Cittadinanzattiva Aurelio e Volontari Decoro XXI°, si occupa della cura di alcune aiuole del quartiere come quella di Largo Boccea che anni fa fu intitolata a Francesco Fiori, membro fondatore dell’associazione Bastacarelloni, scomparso improvvisamente.
Questa piccola rotonda, una volta piena di bottiglie e rifiuti, è oggi addobbata da fiori e piante che attirano i bambini e gli anziani del quartiere per trascorrere qualche minuto all’aria aperta. C’è poi la battaglia per la ricostruzione dell’Auditorium di via Albergotti, distrutto da un incendio nel dicembre 2016 e tante altre iniziative come eventi di birdwatching (utili a finanziare l’acquisto di nuove piante), l’organizzazione della Notte da Gufi per scoprire la biodiversità del parco e una partecipata Festa dell’Albero.
Insomma un volontariato attivo, che si mobilita e che non si arrende riuscendo a coinvolgere anche i giovani della zona, troppo spesso abituati al degrado e quindi indifferenti alla decadenza di Roma. Una storia che raccontiamo a Natale ma che vive tutto l’anno. Chi volesse aggiungersi al gruppo potrà trovare informazioni sulla pagina Facebook.
Auguri e buon Natale a tutti i cittadini di buona volontà.